L’aggettivo sostantivato è una sottoclasse delle ➔ parti del discorso costituita da ➔ nomi che sono formalmente e diacronicamente ➔ aggettivi, e che per un processo di transcategorizzazione hanno cambiato [...] .
Calvino, Italo (1993), Fiabe italiane. Raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti, Milano, Mondadori, 3 voll., vol 1°.
Fo, Dario (2008), Sotto paga! Non si paga! Commedia in due atti, a ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] Nel 1890 il linguista tedesco Wilhelm Meyer-Lübke pubblicò la prima edizione della grammatica storica dell’italiano e dei dialetti toscani, poi ridotta e tradotta da Matteo Bartoli e Giacomo Braun nel 1901.
Lo sviluppo della grammatica descrittiva e ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] whisky e il whisky). Le sequenze con [w] sono state del resto oggetto di semplificazione nel toscano, specie centrale (➔ toscani, dialetti) ove, a livello di parlato corrente, [w] scompare davanti a /ɔ/ e, a livello rustico, davanti a ogni vocale che ...
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Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] meridionali (ad es., nella Puglia settentrionale e a Matera; ➔ meridionali, dialetti) sembrano tendere verso il tipo isoaccentuale, mentre i dialetti centrali e alcuni settentrionali sono di tipo isosillabico. Tuttavia, una osservazione del ritmo ...
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La derivazione di nomi da verbi è uno dei processi formativi che generano un alto numero e varietà di forme, usate con grande frequenza. I due significati principali dei nomi deverbali sono quello di azione [...] per mezzo di un nome che ne condivide il tema e i tratti semantici fondamentali:
(5) a. molti dialetti tendono a sparire
b. la sparizione dei dialetti
I nomi d’azione possono essere parafrasati «l’atto di V». Ciò spiega perché le forme nominali del ...
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L’aferesi (lat. aphaeresis, dal gr. aphairéo «sottrarre») è un fenomeno fonetico che consiste nella caduta di uno o più foni all’inizio di parola (Del Popolo 20042).
L’aferesi è diffusa soprattutto nel [...] fenomeno nelle varietà toscane, in quella perugina e nel parlato romano). Forme aferetiche sono del resto frequenti nei dialetti: si pensi al veneziano moroso/-a «innamorato/-a», al calabrese ’ndrangheta, ecc.
Come risulta dagli esempi, nello scritto ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] che non riesco più a distinguere il buon consiglio dalla deriva del senso? (Eco, Il pendolo di Foucault).
Nei dialetti e negli italiani regionali, l’ordine degli elementi maggiori (soggetto, oggetto e verbo) e anche di alcuni minori può presentarsi ...
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La dissimilazione è un processo per il quale due suoni situati nella stessa parola o in parole contigue, e aventi uno o più tratti in comune, mutano al fine di differenziarsi tra loro. Diversamente dal [...] forme [ʎe lo] (it. diglielo), [ʧe lo] (sicil. faccelo «fa’ questo a lui»), attestate nello standard e in numerosi dialetti (cfr. Maiden 2000). Le varianti [ʎe], [ʧe] sono clitici esistenti che vengono selezionati in luogo della forma non dissimilata ...
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Si definisce posizione protonica la posizione occupata, all’interno di una parola, da segmenti o sillabe che precedono la sillaba in cui ricorre un accento primario (detta posizione tonica; ➔ accento). [...] lingua italiana, Firenze, Sansoni (1a ed. 1937).
Rohlfs, Gerhard (1966), Grammatica storica dell’italiano e dei suoi dialetti, vol. 1° (Fonetica), Torino, Einaudi (ed. it. di Historische Grammatik der italienischen Sprache und ihrer Mundarten, vol ...
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Sono composti di dire tutti i verbi che risultano dalla saldatura di dire e uno o più ➔ prefissi (➔ composizione).
Va sottolineato però che non tutti i verbi che all’infinito hanno la terminazione in -dire [...] in -ire, dire appartiene alla seconda coniugazione (da dicĕre, attestato anche in ➔ italiano antico e nei ➔ dialetti, ridotto poi per sincope; ➔ coniugazione verbale). Ciò crea un interrogativo, dal quale possono scaturire dubbi: nella loro ...
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dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore,...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...