Un confine linguistico è il limite estremo convenzionale del territorio sul quale è diffusa una ➔ varietà linguistica. Esso trova corrispondenza con la realtà politico-amministrativa solo nei casi in cui [...] con una certa evidenza il confine tra le aree galloromanza e italoromanza lungo le Alpi occidentali. Al contempo, però, i dialetti parlati al di sopra di una linea convenzionale che unisce le città di La Spezia e di Rimini (la cosiddetta linea ...
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Filologo inglese (Londra 1864 - ivi 1933); professore nelle università di Cardiff (dal 1893) e di Manchester (1903-29). Ha studiato specialmente Livio e Virgilio e i dialetti italici. La sua opera The [...] Italic dialects (1897) resta fondamentale. Ha anche collaborato a The Prae-Italic dialects (1933). Combatté la pronuncia inglese del latino ...
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Termine con il quale dagli stranieri venivano designati i funzionari civili e militari dell’Impero cinese; mandarinato era la carica che essi ricoprivano.
Lingua m. I dialetti della Cina del Nord comunemente [...] usati per tutta l’estensione dell’Impero cinese. Il termine cinese (guanhua), ora in disuso, significava propriamente «lingua burocratica» ...
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La vocale di appoggio è una vocale che facilita la pronuncia sia di consonanti o di sequenze consonantiche particolarmente difficoltose, perché rare, complesse e dunque marcate dal punto di vista della [...] uscenti in vocali quali sì, più, andò realizzate, rispettivamente, come [ˈsie], [ˈpjue], [anˈdɔe].
Sia in toscano che nei dialetti centro-meridionali è possibile che l’epitesi sia sillabica e non vocalica (cfr. Rohlfs 1966: § 336): in tal caso per ...
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Lessicografo greco, vissuto probabilmente nel 5º secolod. C., autore del più ampio dei lessici greci a noi giunti, utile per la conoscenza della lingua greca, specie dei dialetti. Fonte principale del [...] lessico, giuntoci in compendio, fu quello di Diogeniano, grammatico dell'età di Adriano ...
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La sonorizzazione è un fenomeno fonetico-fonologico per cui un suono (tecnicamente, un fono) sordo, a contatto con consonante sonora o in posizione intervocalica, diventa sonoro (➔ fonetica articolatoria, [...] ːa] per ape e cipolla, [neˈvoːde] e [maˈduːro] per nipote e maturo, [ˈbuːgo] e [ˈfiːgo] per bugo e fico e, in alcuni dialetti della Versilia, [ˈrabːa], [ˈrodːa] e [ˈfogːo] per rapa, ruota e fuoco; e, nel Lazio e in Umbria, [igaˈbilːi], [lebaˈdaːde] e ...
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(lat. Sabelli) Tribù italiche, in vario modo legate ai Sabini e Sanniti e stanziate in età preromana in una vasta area che si estendeva dal Lazio all’Abruzzo.
I dialetti sabellici appartengono al gruppo [...] linguistico osco-umbro, parlati dalle antiche popolazioni italiche dei Volsci, Equi, Marsi, Vestini, Peligni, Marrucini ...
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Glottologo (Bratislava 1857 - Budapest 1943), prof. (1886) di lingua e letteratura ungherese a Kolozsvár, poi (dal 1893) di linguistica uraloaltaica a Budapest. Tra le numerose opere, il dizionario dei [...] dialetti ungheresi (1893-1901) e i manuali di linguistica ugro-finnica (versione tedesca: Finnisch-ugrische Sprachwissenschaft, 1910 e 1922). ...
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Slavista (Ragusa, Dalmazia, 1860 - Firenze 1942); prof. di filologia slava nell'univ. di Vienna (1904-19), si trasferì a Zagabria, quindi (1928) a Firenze. Oltre a descrizioni dei principali dialetti croati [...] Mundarten, 1900), fornì contributi su varî aspetti (numismatica, teatro, ecc.) della storia ragusea. Studiò anche il dialetto delle colonie croate del Molise (Die serbokroatischen Kolonien Süditaliens, 1911). Importanti le sue edizioni critiche di ...
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(o pehlevi) La fase media dello sviluppo storico del gruppo linguistico iranico e la letteratura, religiosa e profana, redatta in tale lingua e scrittura. Il p., costituito da 2 dialetti principali il [...] pahlavīk (dell’Iran nord-occidentale, conosciuto anche come partico o arsacidico) e il pārsī´k (dell’Iran sud-occidentale, conosciuto anche come sasanidico o medio-persiano), registra l’adozione dell’alfabeto ...
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dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...