L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] verbo e l’omissione dell’➔articolo determinativo.
La polivalenza di che è certamente un tratto dovuto all’influenza dei dialetti locali, ma nello stesso tempo è un fenomeno di ➔ semplificazione che l’italiano regionale sardo condivide con l’italiano ...
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Con il termine raddoppiamento espressivo (o geminazione espressiva) ci si riferisce prevalentemente all’esistenza in latino (quello classico e, ancor più, quello tardo) di forme che contengono una consonante [...] [dː]: il dio > id dio > iddio > [dː]io (cfr. Mioni 1993).
L’➔aferesi è anche alla base di forme verbali, osservabili in dialetti meridionali, ad es. il napol. [o ˈkːatːa] «lo compra», [o ˈlːukːa ŋˈkaːpa] «gli urla in testa». L’esistenza di ...
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Gruppo di popolazioni dell’Africa nord-orientale (Eritrea e Etiopia settentrionale). I S. sono in maggioranza pastori, dediti a transumanze periodiche, di religione per lo più islamica, commista di paganesimo [...] originario.
La lingua saho, frazionata in dialetti più o meno differenti fra loro, appartiene al gruppo cuscitico ed è più strettamente legata al ‛afar e al somalo. ...
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Famiglia linguistica nord e centroamericana dell’insieme H.-Sioux, i cui gruppi non si presentano compattamente distribuiti né hanno una cultura unitaria, ma vivono dispersi dalla California a N al Nicaragua [...] a S. Parlano lingue e dialetti propriamente h. gli Shasta, Achomavi, e Karok, Pomo, Salina e Chumash della California; gli Yuma, Cocopa, Cochimi, Seri, Yavapai, Havasupai ecc. del basso Colorado, a cavallo fra Stati Uniti e Messico; i Washo del Gran ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] ’uso insistito (e ormai percepito come ridondante) di pronomi soggetto un residuo del vecchio stile. In questo quadro di tensione dialettica tra il vecchio e il nuovo stile della prosa entra in scena Manzoni. Con la revisione linguistica dei Promessi ...
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L’italiano ha vissuto fin oltre la metà del Novecento in una condizione singolare, di lingua scritta e letta piuttosto che parlata, mentre le lingue vive e vere delle collettività erano i dialetti (➔ sociolinguistica; [...] Milano e nei sonetti romaneschi di Belli, ma entrano nei dizionari italiani soltanto alla fine del secolo.
Oggi i ➔ dialettismi si identificano con voci da tempo entrate nell’italiano, di cui hanno assunto perfettamente la forma: tuttavia, accanto a ...
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Il monottongo è un’articolazione vocalica stabile caratterizzata da un unico timbro, in opposizione alle articolazioni vocaliche che mostrano un cambiamento qualitativo nel corso della loro produzione [...] di tensione reputate piuttosto
inusuali per l’italo-romanzo che distingue ab origine e tuttora in molte varietà, a partire dai dialetti toscani, vocali medie tese e non tese (/e/ ≠ /ɛ/, /o/ ≠ /ɔ/), ma non presenta la stessa opposizione per le vocali ...
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In genere, delle Fiandre, ma con riferimenti geografici di varia estensione: a) delle Fiandre in senso stretto (la regione tra i fiumi Lys e Schelda e il Mare del Nord); b) di tutta la metà settentrionale [...] ).
Per l'arte e l'architettura fiamminghe ➔ fiamminga, arte.
Lingua
La lingua f. è costituita da un gruppo di dialetti parlati nelle Fiandre, appartenenti al francone occidentale. Per la vicinanza e soprattutto per i periodi di unione politica con i ...
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ZINGARI
Walter HIRSCHBERG
Angelo PERNICE
Carlo TAGLIAVINI
Egon Wellesz
. Gruppo etnico migrante che s'incontra disperso in numerosi paesi d'Europa, nella Turchia asiatica, in Persia, Turkestan, Afghānistān, [...] voci mutuate dai popoli coi quali gli Zingari vennero in contatto. Gli elementi iranici e greci che si trovano in tutti i dialetti zingari d'Europa documentano un passaggio e una sosta più o meno lunga nell'Iran e nelle regioni dell'Impero bizantino ...
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L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] Cesare Cortese si colloca in parte dopo la data della sua presunta morte (Fulco 1997: 844-850): per l’autore dunque il dialetto non è più lingua di altri, ma può diventare lingua di un altro sé stesso. Il plurilinguismo permane invece nella commedia ...
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dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...