Antica lingua neolatina che, parlata nel Medioevo in Dalmazia, si è conservata fino alla seconda metà del 15° sec. a Ragusa e più a lungo nella città di Veglia. Oltre alla documentazione del veglioto, [...] , in primo luogo il serbocroato, hanno mutuato dal dalmatico. Ha chiari contatti con il neolatino balcanico e con i dialetti italiani del Sud-Est; caratteristiche una forte dittongazione delle vocali semplici (kàina da cena, nepàut da nepotem ecc.) e ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] ; voi cânta (lett. «voglio cantare»). Si tratta di una forma nota anche in altre lingue: non solo in alcuni dialetti italiani settentrionali, ma anche in inglese, dove l’ausiliare will, forma desiderativa, si è grammaticalizzato come marca di futuro ...
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Per quantità fonologica si intende il tratto distintivo di carattere prosodico (➔ prosodia) che oppone i segmenti fonici, sia vocalici sia consonantici, secondo la loro lunghezza. Essendo una proprietà [...] di P. Benincà, A. Mioni & L. Vanelli, Roma, Bulzoni, pp. 291-317.
Bonfadini, Giovanni (1997), Le opposizioni vocaliche di durata nel dialetto di Novate Mezzola (Sondrio), in Bandhu. Scritti in onore di Carlo della Casa, a cura di R. Arena et al ...
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Semiti Gruppo linguistico del Vicino Oriente che in origine occupava la regione compresa fra i monti Tauro e Antitauro a nord, l’altopiano iranico a est, l’Oceano Indiano a sud, il Mar Rosso e il Mediterraneo [...] rappresenta la lingua semitica più anticamente attestata; verso l’inizio del 2° millennio a.C. si scinde nei due dialetti babilonese e assiro. Cronologicamente l’accadico si estende nei tre millenni precedenti l’era cristiana. Il semitico di nord ...
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Glottologo, nato a Carrara il 15 settembre 1887. Fu nominato nel 1927 professore di glottologia nell'università di Cagliari, donde fu chiamato a Pavia nel 1928 e di qui, nel 1938, a Bologna.
La sua produzione [...] atone interne nella lingua latina, in Annali università toscane, n. s., voll. VII e VIII; Manuale dei dialetti italici (Osco, Umbro e dialetti minori), Bologna 1954; Saggio di fonetica sarda, in Studi romanzi, vol. XV (1919); L'antico genovese e ...
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Si chiama comunemente genere neutro uno dei valori che la categoria del ➔ genere assume in varie lingue del mondo, segnatamente nelle lingue indoeuropee, antiche e moderne, accanto ai due valori, più stabili [...] quantità e per funzionalità, in numerose lingue e dialetti romanzi. Se ci limitiamo all’italiano, possiamo suddividere Per inciso, sistemi di ➔ accordo simili sono noti per alcuni dialetti italiani, per es. per l’antico napoletano, che diceva la deta ...
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(o neerlandese) Lingua sovraregionale, denominata ufficialmente Algemeen Beschaafd Nederlands («nederlandese colto comune») o, in forma abbreviata, ABN. È lingua ufficiale dei Paesi Bassi (in n. Nederland), [...] , il cui uso si è protratto fino ai giorni nostri per motivi storici e culturali, ma che propriamente designano i dialetti parlati in Olanda e nelle Fiandre.
Nella storia della lingua si distinguono tre fasi: l’oudnederlands (n. antico, dall’8 ...
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Stato dell’Europa centro-orientale, che si affaccia per circa 500 km sul Mar Baltico. I confini terrestri corrono a S lungo la linea spartiacque delle catene montuose dei Sudeti e dei Beschidi, che separano [...] il casciubo, il ceco, lo slovacco e l’estinto polabo, del gruppo occidentale delle lingue slave. I dialetti polacchi si distinguono in cinque gruppi: a) dialetti della Grande Polonia (nel Medioevo compresa fra l’Oder a O, la Pomerania a N, la Vistola ...
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In linguistica, il fenomeno fonetico del cambiamento di timbro di una vocale per assimilazione a distanza. Il caso più tipico è quello in cui la vocale accentata si assimila più o meno alla vocale o semivocale [...] . All’interno delle lingue romanze la m., ignota al toscano e all’italiano letterario, è viva, o è stata viva, nei dialetti italiani settentrionali, dove è esercitata da -i finale (a Grado benedèto «benedetto», plur. benedìti; a Bologna fi̯àur «fiore ...
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turco-tàtare, lìngue Famiglia linguistica appartenente al gruppo delle lingue altaiche. Vi si distinguono due sottogruppi: quello occidentale, composto da ciuvascio (parlato lungo il corso del Volga dalla [...] compresa fra la Turchia e la Siberia occid. (con alcune propaggini in Cina). Il gruppo orientale comprende i dialetti siberiani (tataro), quelli dell'Asia centrale (azero, kazako, turkmeno, uzbeco, kirghiso ecc.), quelli del Mar Nero (l'osmanico ...
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dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...