Il dizionario (lat. mediev. dictionarium > dictio, -ionis «espressione, discorso») costituisce indubbiamente uno degli strumenti più importanti per la conoscenza e la salvaguardia delle lingue. Mediante [...] 1985-1992), il Dizionario abruzzese e molisano (DAM) di Ernesto Giammarco (5 voll., Roma 1968-1985), il Vocabolario dei dialetti salentini (Terra d’Otranto) (3 voll., Monaco 1956-1961), il Nuovo dizionario dialettale della Calabria (NDC) di Gerhard ...
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Per politica linguistica si intende ogni iniziativa o insieme di misure attraverso cui le istituzioni esercitano un influsso sugli equilibri linguistici esistenti in un Paese; tale etichetta ricopre in [...] XX secolo.
Dopo l’Unità d’Italia (1861), il nuovo Stato dovette fare i conti con un Paese in cui i dialetti erano il mezzo di comunicazione prevalente (➔ sociolinguistica), e «apparve impellente la necessità di disporre d’un tipo d’italiano che fosse ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] l. tardo
Mentre il l. volgare si trasforma, si differenzia sempre più rapidamente e si avvia a identificarsi nei vari dialetti romanzi, il l. scritto ha, dopo la fine della grande tradizione classica, la sua continuazione, anche oltre l’Impero romano ...
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L’espressione italiano dell’emigrazione designa tutte le forme di italiano parlate, nei paesi di destinazione, da emigrati italiani e dai loro discendenti. Questa nozione esclude le forme di italiano apprese [...] io alla padrona», lui ci porta a casa la spesa «lui le porta a casa la spesa», parlavano tutto il suo dialetto «parlavano tutti il loro dialetto»;
(g) ➔ che polivalente: i modelli che lei gli ha dato il nome «i modelli a cui ha dato il nome»;
(h ...
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Con bilinguismo si intende genericamente la presenza di più di una lingua presso un singolo o una comunità. Il bilinguismo in senso lato costituisce la condizione più diffusa a livello sia individuale [...] l’italiano sia ‘sceso’ erodendo mano a mano lo spazio del dialetto e sovrapponendosi ad esso.
Si noti invece come il processo che di minoranza (ad es., l’albanese) si contrappone al dialetto italoromanzo della zona (ad es., il calabrese) ed entrambi ...
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Per linguaggio giovanile si intende la varietà di lingua utilizzata nelle relazioni del gruppo dei pari da adolescenti e post-adolescenti, costituita principalmente da particolarità lessicali e fraseologiche [...] Materiali giovanili, in Fusco & Marcato 2005, pp. 167-221.
Marcato, Carla (a cura di) (2006), Giovani, lingue e dialetti. Atti del Convegno (Sappada - Plodn, 29 giugno - 3 luglio 2005), Padova, Unipress.
Simone, Raffaele (1980), Parlare di sé, in ...
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Una delle fondamentali dimensioni di ➔ variazione linguistica è quella che nella linguistica continentale europea (con termine introdotto negli anni Sessanta da E. Coseriu; cfr. Coseriu 1973) è chiamata [...] attenzione e cura poste nella produzione del messaggio e del minore controllo dell’enunciazione, i parlanti bilingui italiano-dialetto producono più tratti dialettali di quelli che emergono quando si esprimono in un registro più formale, e nell ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] 2).
All’interno di una stessa nazione di solito viene utilizzata la stessa lingua dei segni, ma possono anche coesistere dialetti o perfino lingue dei segni diverse. In Italia, per es., è possibile che alcuni segni presentino variazioni da una città ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] Nel 1890 il linguista tedesco Wilhelm Meyer-Lübke pubblicò la prima edizione della grammatica storica dell’italiano e dei dialetti toscani, poi ridotta e tradotta da Matteo Bartoli e Giacomo Braun nel 1901.
Lo sviluppo della grammatica descrittiva e ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] scorso, e d’uso prevalentemente letterario e formale (➔ analfabetismo e alfabetizzazione). La gran parte degli usi parlati avveniva nei vari dialetti. Non mancano, ovviamente, le eccezioni, quali i casi di Venezia o di Napoli, i cui prestigiosi ...
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dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore,...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...