La fisionomia storica dell'opera di Aristotele si è nell'ultimo quindicennio venuta notevolmente modificando, grazie ai risultati degli studî diretti a ricostruire il processo della sua formazione spirituale. [...] , quale sostanza ἀκατονόμαστος, "senza nome" è prova indiretta del contenuto platonico della dottrina: chi infatti ricorda i dialoghi dialettici, quali per es. il Sofista e il Politico, ricorda bene come nelle dicotomie logico-verbali dei concetti vi ...
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A seconda del punto di vista dal quale la consideriamo, la filologia è e insieme non è una disciplina speciale. È una disciplina speciale in quanto lavora intorno a problemi considerati in sé circoscritti [...] è legittimo - la predilezione per il popolare, per le epoche barbariche e aurorali, per le manifestazioni non letterarie, per i dialetti e la lingua dell'uso più che per quella delle grandi personalità. E ancora, mentre in quel senso più ristretto il ...
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IDEE, Storia delle
Jacques Le Goff
*La voce enciclopedica Storia delle idee è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Francesco Mores.
I fondamenti della storia [...] di una ricerca storica aperta e più ampia, che non si fondi essenzialmente, come finora, sulla razionalità delle idee.
Motivi dialettici: Lovejoy sottolinea la tendenza delle i. al generico e al vago. Egli nota che spesso nelle riflessioni di un ...
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KANT, Immanuel
Pantaleo Carabellese
Filosofo tedesco, nato in Königsberg (Prussia orientale) il 22 aprile 1724, quarto tra i nove nati in un ventennio dal matrimonio del sellaio Giovanni Giorgio di [...] a cui deve sottostare il fenomeno (realtà sentita), ma logica che appare come tale ma non è, e perciò è illusoria. La dialettica dunque è illusione, non realtà logica. Di questa illusione che ha la sua buona ragione d'essere e perciò è ineliminabile ...
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REGIA (XXIII, p. 9; App. II, 11, p. 678)
Luigi Squarzina
Paolo Puppa
Dai tardi anni Cinquanta ai tardi anni Settanta la r. teatrale, se sotto un aspetto ha visto la sua inarrestabile affermazione, sotto [...] della mostra a cura del Teatro di Roma e di P. Chiarini, Roma 1978. Per quanto attiene a questo filone dialettico-storicistico, cfr. O. Kreica, J. Svoboda, Jindriska, I proprietari di chiavi. Analisi delle regie al Teatro Nazionale di Praga, Praga ...
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TEOLOGIA
Enrico ROSA
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. La parola greca ϑεολογία indica un discorso, di carattere razionale, intorno alla divinità; così per Platone (Repubbl., p. 379 A) e per Aristotele (Metaph., II, 4, 12) sono [...] Canterbury, superiore al suo maestro Lanfranco di Pavia, che fu l'iniziatore della scuola del Bec e si giovò del pari della dialettica di Aristotele in un suo tentativo di "somma" o sintesi teologica. Ma questa fu compiuta dipoi, con più esito, da un ...
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SOCIOLOGIA (XXXI, p. 1019; App. III, 11, p. 761)
Franco Ferrarotti
Giovanni B. Montironi
La diffusione della sociologia alla fine della seconda guerra mondiale. - La s., per lo più ridotta a tecnica [...] piano, non si riconosce fra di esse alcuna priorità e pertanto non è possibile dar conto dello sviluppo storico in termini dialettici e si va incontro alla stasi assoluta, che potrà essere interrotta solo grazie a un'irruzione sul piano storico della ...
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LIBERALISMO
Ugo Spirito
. Per intendere compiutamente il liberalismo è necessario distinguerne un significato più lato, di natura speculativa, e uno più ristretto, specificamente politico. Se ci si [...] 'altra parte, se ci si limita al secondo significato, la visione diventa unilaterale e non si riesce più a spiegare la dialettica del liberalismo, come da esso siano scaturiti la democrazia e il socialismo, che non sono perciò soltanto fuori ma anche ...
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GREGORIO IX
Ovidio Capitani
Ugolino dei conti di Segni nacque in Anagni in data che deve essere collocata verso il 1170, contrariamente a quanto si è pensato (1140); sempre ad Anagni dovette ricevere [...] collaborazione con l'episcopato e con il clero secolare, eccezion fatta per la questione dell'insegnamento all'Università.
Meno dialettici erano stati la nascita e lo sviluppo dell'Ordine domenicano, a partire da Onorio III, che aveva stabilito la ...
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ANASTASIO Bibliotecario
Girolamo Arnaldi
Trascorse a Roma la prima giovinezza (Epistolae, p.440, 8-9) e sua lingua materna fu certamente il latino (Epistolae, pp. 423, 12 e 426, 7), non il greco, come [...] lettore pio, per l'uso e l'abuso, che vi si fa (e che il Lapôtre mette abbondantemente in rilievo), di artifizi dialettici e talvolta anche di volgari furberie, non andava infatti più ascritto al papa, bensì a chi aveva dettato le lettere in nome suo ...
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dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...