isometria
isometrìa [Der. del gr. isometría "uguaglianza di misura"] [ALG] Corrispondenza tra spazi metrici che lascia inalterate le distanze corrispondentisi; si tratta di un'applicazione invertibile [...] : VI 506 b. ◆ [ALG] I. infinitesima: v. varietà riemanniane: VI 506 f. ◆ [ALG] I. lineare: i. su una varietà differenziabile che conserva le combinazioni lineari. ◆ [ALG] I. locale: v. varietà riemanniane: VI 506 b. ◆ [ALG] Gruppo di i.: insieme di i ...
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Agraria
Entità comprese in una specie (dette anche spesso razze). Per la nomenclatura delle piante coltivate il Congresso internazionale di orticoltura del 1952 stabilì alcune norme e propose il termine [...] questo modo una sottovarietà può essere considerata come una v. immersa (o embedded). Il teorema di Whitney stabilisce che ogni v. differenziabile di dimensione n può essere immersa in R2n ed embedded in R2n+1 (per un’analisi del ruolo che hanno gli ...
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Calabi-Yau, varieta di
Calabi-Yau, varietà di o spazio di Calabi-Yau, in analisi e nelle applicazioni della matematica alla fisica, particolare varietà topologica differenziabile a variabile complessa [...] con importanti applicazioni in fisica teorica e, in particolare, in teoria delle stringhe. In tale teoria si pone l’ipotesi che un modello geometrico dell’universo consista in uno spazio a dieci dimensioni ...
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germe
germe nozione che interviene in vari ambiti della geometria algebrica, e più in particolare nello studio delle → varietà, siano esse topologiche, differenziabili, analitiche o algebriche. Se M [...] un intorno di p. Il germe di ƒ in p è allora definito come l’insieme di tutte le funzioni continue (rispettivamente differenziabili, analitiche, regolari) definite in un intorno di p e coincidenti con ƒ in un intorno sufficientemente piccolo di p: in ...
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ciclo limite
Luca Tomassini
Sia dx/dt=f(x,t) un sistema di equazioni differenziali ordinarie definito in una regione U⊂Mn, con M varietà differenziabile (per es. ℝn). Sia inoltre x(x0,t)= =Φ(x0,t) il [...] flusso da esso definito, ovvero d Φ(x0,t)/dt=f(Φ(x0,t),t).
Dato un punto x̃ di un’orbita Γ, si definiscono rispettivamente α-limite e ω-limite di x̃ i punti di accumulazione degli insiemi A={x∈U tali ...
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multifrattalita
multifrattalità [Comp. di multi- e frattalità] [PRB] Misura della variabilità dell'azione di espansione dei segmenti infinitesimi sotto l'azione delle iterate di una trasformazione S, [...] di probabilità invariante μ definita su A e attribuente probabilità nulla agli (eventuali) insiemi di punti in cui S non è differenziabile; dunque la m. è una proprietà del sistema dinamico metrico definito da S, A, μ, ossia della terna (S, A, μ ...
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svanimento
svanimento (di una funzione) in analisi, termine che indica l’annullamento delle derivate di una funzione da un certo ordine in poi. Più precisamente, se ƒ: (a, b) → R è una funzione differenziabile [...] coincide con la molteplicità di x0 come radice di p(x). Se la funzione considerata non è differenziabile infinite volte, ma è solamente differenziabile k volte, per un opportuno naturale k, la definizione di ordine di annullamento può essere comunque ...
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Whitney Hassler
Whitney 〈uìtni〉 Hassler [STF] (n. New York 1907) Prof. di matematica nella Harvard Univ. (1946) e di Princeton (1952). ◆ [ALG] Classi di W., o di Stiefel-W.: per una varietà differenziabile [...] ab, ac, ad sono isomorfi senza essere omeomorfi. ◆ [ALG] Teorema di W. sull'immersione delle varietà differenziabili: una varietà differenziabile M, di dimensione n, chiusa e connessa, corrisponde sempre, in un opportuno diffeomorfismo, a una varietà ...
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In matematica applicata, e in particolare nella teoria delle decisioni, problemi di o., le questioni attinenti alla ricerca dei criteri di scelta tra diverse opzioni o di determinazione del valore di particolari [...] , s(i) rappresenta la direzione dell’esplorazione e x(i+1) è il punto ottimale lungo tale direzione. Se F è differenziabile, s è in generale funzione del gradiente g(x), ossia del vettore le cui componenti sono date dalle derivate parziali ∂F/∂xn ...
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In topologia, nozione, introdotta da C. Ehresmann e G. Reeb verso il 1950, che generalizza quella di spazio fibrato e che ha originato un ramo della topologia differenziale oggetto di ricerche e studi [...] di dimensione n e sia data un’applicazione differenziabile f: Vn→Wn-p che sia di rango massimo in ogni punto di Vn (cioè la matrice jacobiana delle funzioni che esprimono la f. mediante coordinate locali in V e in W abbia rango n−p, e perciò ...
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differenziabile
differenziàbile agg. [der. di differenziare]. – 1. Che si può differenziare, di cui è possibile riconoscere la o le differenze: oggetti, concetti, specie vegetali facilmente o difficilmente differenziabili. 2. In matematica,...
differenziamento
differenziaménto s. m. [der. di differenziare]. – L’atto, il fatto e il risultato del differenziare, o del differenziarsi: il progressivo d. di due caratteri simili, di due situazioni analoghe; d. didattico, la individualizzazione...