MANCINI, Italo
Piergiorgio Grassi
Nacque a Schieti, frazione di Urbino, il 4 marzo 1925, primo di tre figli maschi, da Adelmo, minatore, e da Elena Guidi, casalinga di famiglia contadina.
Della sua [...] ridotta a un termine univoco. "Questa teologia simbolica è [(] al tempo stesso, teologia del concetto, perché aspira a parlare di Dio e teologia della speranza perché sa che questa aspirazione è destinata a non acquietarsi" (A. Aguti, Il frammento su ...
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Filosofo francescano (sec. 13º), fu successivamente a Oxford, a Parigi (verso il 1220), a Magdeburgo (dal 1230). Scrisse (1240 circa) il trattato enciclopedico De proprietatibus rerum, in 19 libri, in [...] soprattutto da Alessandro Neckam) attorno ad argomenti fisici, seguendo un piano vagamente filosofico che da Dio discende fino agli accidentia corporum: pur manifestando, in affinità con le tendenze naturalistiche della tradizione francescana ...
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Filosofo (Figline Valdarno 1433 - Careggi 1499). Autore di un ampio lavoro di traduzione e di commento dell'opera di Platone, di Plotino e degli scritti ermetici, fece conoscere alla cultura europea un [...] , che con il suo primato sul conoscere si congiunge alla dottrina platonica della bellezza: la bellezza diviene manifestazione di Dio nel mondo, l'amore il nesso dell'universo, e il rapporto uno-molteplice si scandisce secondo i temi della bellezza ...
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Filosofo italiano (Molfetta 1877 - Genova 1948). Prof. nelle univ. di Palermo (dal 1923) e Roma (dal 1930); socio nazionale dei Lincei (1935). In polemica con l'interpretazione soggettivistica del kantismo [...] italiano contemporaneo il C. sostenne un ontologismo critico, per il quale l'essere, oggetto assoluto, unico, identificato con Dio, non è presupposto alla coscienza, ma, nella sua infinita inesauribilità, sostanzia la stessa coscienza, a cui è ...
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Vivo e scambievole affetto fra due o più persone, ispirato in genere da affinità di sentimenti e da reciproca stima. Nella filosofia greca il termine a. (ϕιλία) si incontra dapprima come concetto fisico [...] Dionigi Areopagita), vede in essa l’essenza della carità infusa, in quanto questa implica la benevolenza mutua tra il giusto, che vuole la gloria di Dio, e Dio che vuole il bene del giusto e gli conferisce la grazia santificante, per cui potrà vedere ...
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In teologia, virtù e. o in grado eroico: stato di perfezione, per cui l’uomo, sotto l’influsso dei doni dello Spirito Santo e in modo permanente, compie atti virtuosi in grado superiore. È propria dei [...] richiede la prova nei processi di canonizzazione, attraverso l’esame dei fatti e degli episodi della vita del servo di Dio. La conoscenza di questi consente al papa di pronunciare un giudizio sul movente degli atti in questione e quindi sulla realtà ...
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Gnostico (secolo 2º-3º). Visse in Siria, poi a Cartagine, dove esercitò anche la pittura. Fu combattuto da Teofilo Antiocheno e da Tertulliano (Adversus Hermogenem, De censu animae) e intorno ai suoi scritti [...] (perduti) scrisse un commentario Gregorio di Corinto. Per E. la materia è eterna, principio del male, sebbene formata e ordinata da Dio; anche l'anima deriva da essa e ad essa ritorna: ma, se accoglie in sé lo spirito divino, diventa immortale. In ...
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In senso ampio, quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento (gr. ἦθος) umano, politico, giuridico o morale; in senso stretto, invece, l’e. va distinta sia dalla politica [...] , predicata da Gesù di Nazaret, dell’ineffabile paternità di Dio innanzi al quale gli uomini sono tutti uguali e tutti solo in vista dell’attuazione del Regno che è sì dono di Dio, ma insieme meta cui l’uomo deve tendere. Inserita in un messaggio ...
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idealismo
Stefano De Luca
Il ruolo cruciale delle idee
Per idealismo, nel linguaggio corrente, si intende un modo di pensare e di agire basato sulle convinzioni ideali e non sulle convenienze pratiche. [...] moderno tra finito e infinito, tra mondo e Dio, raggiungendo l'Assoluto. Nonostante la complessità delle tematiche Questo Assoluto, però, non è un'entità trascendente ‒ come il Dio cristiano, che sta al di là del mondo e presenta caratteri opposti ...
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Nome (anche Avicebròl o Avencebròl) col quale è noto in Occidente il poeta e filosofo ebreo di Spagna Shĕlōmōh ben Yĕhūdāh Ibn Gĕbīrōl (n. forse Malaga 1020 circa - m. Valenza 1058 circa). La sua poesia [...] soltanto le sostanze corporee, ma anche quelle intelligibili, constano di materia e di forma; 2) la concezione della volontà di Dio come principio creatore, con cui A. cerca di spiegare il passaggio dall'unità divina al dualismo materia-forma e di ...
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dio1
dio1 agg. [dal lat. dius = divus], poet. – Divino, luminoso: ne la luce più dia Del minor cerchio (Dante); la dia bellezza nel sereno viso (Carducci).
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...