Si intende per dote un bene o un complesso di beni che, al momento delle nozze, la donna (o chi per lei) apportava al marito per contribuire alle spese ed agli oneri patrimoniali derivanti dal matrimonio. [...] Istituto risalente al dirittoromano, ma sempre meno diffuso nella pratica, la D. trovava ampia disciplina negli artt. 177-209 ss. c.c. La riforma del diritto di famiglia (l. 19 maggio 1975, n. 151), ritenendo la dote un istituto ormai anacronistico, ...
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Storico italiano del diritto (Roma 1900 - ivi 1981), figlio di Filippo; prof. di storia del diritto italiano dal 1927, ha insegnato nelle univ. di Urbino e Cagliari, quindi in quella di Perugia di cui [...] (1930); Guida bibliografica per lo studio del diritto comune pontificio (1934); Storia della Università di Perugia (1947; 2a ed. 1971); Corso di diritto comune (3a ed. 1952); Dirittoromano comune e diritti particolari nelle terre della Chiesa (1975 ...
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Umanista (Venezia 1450 circa - Gurk 1535); nel 1489 ebbe una cattedra all'univ. di Parigi, ma, implicato in acerbe polemiche, accusato di condotta immorale e di eresia, nel 1496 fuggì in Inghilterra e [...] fu poi prof. di dirittoromano a Vienna (1494-99) e a Praga (1500-1501). Fattosi ecclesiastico, percorse una rapida carriera in Ungheria, acquistando una grande influenza presso la corte, che gli affidò varie missioni diplomatiche, e raggiungendo la ...
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Giurista, teologo e storico spagnolo (Saragozza 1517 - Tarragona 1586). Studiò a Salamanca, a Padova e a Bologna (dove fu allievo di A. Alciato); si addottorò (1541) in utroque iure. Trasferitosi a Roma [...] ; fu vescovo di Alife, Lérida, Tarragona; prese parte al concilio di Trento. Coltivò con indirizzo storico-critico il dirittoromano e, soprattutto, il canonico (dell'uno e dell'altro illustrando soprattutto le fonti, in numerosissimi trattati, che ...
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Giurista e storico inglese (Londra 1850 - Gran Canaria 1906). Lettore a Cambridge (1884), vi divenne prof. di diritto inglese (1888). Fu tra i più eminenti giuristi inglesi della fine del sec. 19º. Delle [...] per il suo trattato De legibus et consuetudinibus Angliae, risolvendo così la questione concernente l'indipendenza di esso dal dirittoromano; History of English law before the time of Edward I (1895), in collaborazione con F. Pollock; Canon law in ...
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Giurista, storico e uomo politico (Belfast 1838 - Sidmouth 1922). Fu avvocato, Regius Professor of Civil Law ad Oxford (1870-82), deputato liberale alla Camera dei comuni (1880-1907), componente dei [...] varî argomenti, ma legò particolarmente il suo nome alle indagini storico-comparativistiche per la sua conoscenza profonda del dirittoromano e inglese.
Tra le numerose opere: The American Commonwealth (1888 e successive ed.); The holy Roman empire ...
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Giurista e uomo politico italiano (Castellammare di Stabia 1923 - Roma 1989). Prof. di dirittoromano nell'univ. di Cagliari (1953), poi a Bari e a Napoli fino al 1963, quando fu nominato giudice della [...] (febbr. 1976 - gennaio 1979), dal 1976 al 1987 senatore per la Democrazia Cristiana. Fra gli scritti: Ricerche sul deposito irregolare nel dirittoromano (1947); Studi sul processo formulare romano (I, 1956); Ius quod ad actiones pertinet (1960). ...
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Saturnia Centro in prov. di Grosseto, nel comune di Manciano, situato a 294 m s.l.m. in posizione dominante la confluenza del torrente Stellata con l’Albegna. A S del centro si trovano le Terme di S., [...] ’antichità il territorio appartenne a Caletta e poi a Vulci; dal 183 a.C. fu colonia di dirittoromano. Del primitivo centro etrusco-romano restano tratti di mura poligonali, tombe a pozzetto, a fossa, a camera; particolari della necropoli etrusca ...
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Giurista (Orléans 1699 - ivi 1772). Magistrato dal 1720, fu dal 1739 prof. di diritto a Orléans; conoscitore profondo del dirittoromano e canonico e delle coutumes. La sua opera maggiore è rappresentata [...] dai due trattati che si riferiscono al diritto privato (Traité des obligations, 1761; Traité sur différentes matières du droit civil, post., 1781). Meno riuscita l'opera sulle Pandette (Pandectae Iustinianeae in novum ordinem digestae, 1748-52), dove ...
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Figlio (n. 1484 - m. Stendal 1535) del principe elettore Giovanni, gli successe nel 1499. Strenuo avversario della Riforma, contribuì alla proclamazione dell'editto di Worms e divenne elemento di spicco [...] luteranesimo nei suoi dominî. Nel 1527 regolò con la Constitutio Ioachimica il diritto di successione nel suo stato secondo il dirittoromano. Si garantì (1529) il diritto di successione in Pomerania. Nel 1506 fondò l'università di Francoforte sull ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito o dovrebbe essere sentito come giusto,...