vescovo Nel cristianesimo primitivo e in molte Chiese cristiane non cattoliche, il capo di una comunità di fedeli, in posizione più elevata rispetto agli altri ordini del ministero ecclesiastico. Nella [...] e per sé esclusivo della competente autorità ecclesiastica» (Christus dominus, nr. 20), cioè del romano pontefice (cod. iur. can., can. 377). Fermo restando il diritto del papa di nominare liberamente i v. e di conferire loro l’ufficio, e salva la ...
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Vincenzo Gioacchino dei conti Pecci (Carpineto Romano 1810 - Roma 1903) fu eletto papa nel 1878. L'intervento più significativo del suo pontificato fu l'enciclica Rerum novarum (1891) che costituì il fondamento [...] dei padri gesuiti di Viterbo, nel 1824 si trasferì a Roma, presso il Collegio romano; nel 1832 si iscrisse all'Università della Sapienza, dedicandosi agli studi in diritto canonico e civile, e ottenendo, nel 1835, la laurea in utroque iure. Ordinato ...
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Eugenio Pacelli (Roma 1876 - Castel Gandolfo 1958). Fu nunzio apostolico (dal 1920) a Berlino, segretario di Stato e collaboratore di Pio XI. Eletto papa (1939) alla morte di questi, si pronunciò più volte [...] degli Affari straordinari, di cui fu prima sottosegretario (1911-14) e poi segretario (1914-17). Insegnò diritto canonico all'ateneo del Seminario romano e all'Accademia dei nobili ecclesiastici; di questo tempo è il suo studio La personalità e la ...
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Toscano (m. 461), forse di Volterra, successe a Sisto III (440). Nel suo lungo pontificato, a fronte della profonda decadenza delle strutture politiche dell'Impero, L. affermò vigorosamente l'unità della [...] raggiunto un posto eminente in seno al clero romano; Il 29 settembre 440 fu solennemente consacrato. Un rappresentarono inoltre una fonte a cui si attinse molta materia per il diritto canonico, poiché L. regolò con molto rigore i rapporti di Roma ...
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Chiesa Si definisce cattolica, cioè "universale", la Chiesa cristiana di Roma, a partire all'incirca dal tempo dell'Editto di Costantino (313), che stabilì che il cristianesimo era religione lecita nell'Impero [...] romano. Dopo la riforma protestante, l'attributo di cattolica serve soprattutto a distinguere la Chiesa di Roma da quanto a essa è affidata la cura della vera fede, che ha il diritto e il dovere d'insegnare a tutte le genti), di santificazione (con ...
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Congregazioni pontificie
Le c. sono commissioni di prelati, con funzioni amministrative, legislative e giudiziarie, attraverso cui la Santa Sede tratta gli affari della Chiesa. Le prime c. nacquero nel [...] dal gesuita belga J. Leunis tra gli studenti del Collegio romano. Aperte ai fedeli di ogni condizione, non esclusi gli benedettini camaldolesi (c. di Monte Corona), 12 di cistercensi (con un abate generale avente su tutte solo il diritto di visita). ...
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Stato dell’Africa nord-orientale, che si estende anche in territorio tradizionalmente considerato asiatico, a E dell’istmo di Suez (penisola del Sinai). Il nome deriva da quello dell’antica città di Menfi, [...] dei votanti non avendo superato la metà degli aventi diritto), hanno registrato la vittoria schiacciante dell'ex generale ʿ scavato (fine 20° sec.) presso il Mons Claudianus un sito romano in cui è stato rinvenuto il maggior numero (oltre 9000) di ...
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La grande religione monoteistica fondata in Arabia nel 7° sec. da Maometto e, collettivamente, il sistema sociale, culturale e politico che ne assume i principi.
L’i. è l’ultima delle grandi religioni [...] musulmano con donne ebree o cristiane, ma non il contrario.
Il diritto penale ha anch’esso una base coranica e un’altra consuetudinaria. il diritto. Il bagno, ḥammām, sconosciuto nell’Arabia preislamica, si ispira a modelli del mondo romano-bizantino ...
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Complesso di pagine dello stesso formato, contenenti testi e illustrazioni, ricavate da fogli di carta stampati o manoscritti, piegati in segnature, cuciti o incollati, e tenuti insieme da un rivestimento [...] si diffuse in tutta l’area ellenistica, passando quindi al mondo romano (dal 3° sec. a.C.). I privati affidavano il tempo determinato, ma presto divenne una forma di protezione dei diritti d’ingegno.
Preannuncia i caratteri del l. del Cinquecento ...
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Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere [...] antropologico della giustizia.
La g. nel mondo greco-romano
- Nella speculazione greco-romana il concetto di g. ciò che la natura assegna a ogni essere diventa il suo diritto, e una misura comune di g., ossia di eguaglianza proporzionale, ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito o dovrebbe essere sentito come giusto,...