UBERTI, Bonifazio
Cristiano Lorenzi
(Fazio) degli. – Discendente dell’illustre famiglia ghibellina bandita da Firenze fin dai tempi del bisnonno Manente, detto Farinata (1267), nacque verosimilmente [...] superate le precedenti edizioni complessive, Liriche edite ed inedite di Fazio Degli Uberti, a cura di R. Renier, Firenze 1883, e Il Dittamondo e le rime, a cura di G. Corsi, I-II, Bari 1952 (quest’ultima è però ancora fondamentale per il testo del ...
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Letterato (n. Auletta fine sec. 14º - m. dopo il 1459). Precettore di Borso poi di Ercole e Sigismondo d'Este. Commentò il Dittamondo di Fazio degli Uberti, e con Guarino Veronese emendò la Naturalis Historia [...] di Plinio ...
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Poeta (n. prob. a Pisa - m. prob. a Verona dopo il 1368). Fu ai servigi dei Visconti, degli Scaligeri e forse dei Carraresi. Viaggiò molto. Amò a lungo Ghidola Malaspina maritata a Feltrino di Montefeltro, [...] poi le liriche politiche, ispirate agli ideali ghibellini della sua famiglia. Nettamente inferiore è il poema in terzine il Dittamondo (Dicta mundi), composto in gran parte dal 1318 al 1360, poi ritoccato e rimasto incompiuto, che è imitazione ...
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fatato
Soltanto in Rime LXXIII 1 la mal fatata / moglie di Bicci vocato Forese: " nata con triste fato ", " disgraziata "; cfr. fra Giordano Prediche (Firenze 1739, 99): " non pochi credono che incontanente [...] che l'uomo nasce sia fatato di ciò che gli dee intervenire "; Fazio Dittamondo III XVIII 73 " Poi mira a destra il mal fatato e rio / campo Matronio ".
Bibl.-M. Barbi, La tenzone di D. con Forese, in Problemi II 90 n. 1. ...
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Germania
Filippo Brancucci
W. Theodor Elwert
Dell'odierna G., detta da lui Lamagna o Alamania (If XX 62; VE I XVIII 5), D. ha scarse notizie e poco chiare, di gran lunga inferiori a quelle che dimostra [...] avere Fazio degli Uberti nel suo Dittamondo. Ne indica precisamente i confini con l'Italia segnati dalle Alpi (l'Alpe che serra Lamagna / sovra Tiralli, If XX 62) e genericamente gli altri (ab hostiis Danubii sive Maeotidis paludibus, usque ad fines ...
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Elsa
Adolfo Cecilia
Fiume della Toscana, il cui corso è di circa 63 Km; nasce nel settore orientale delle Colline Metallifere, e sfocia in Arno nei pressi di Empoli. Le sue acque sono particolarmente [...] dure: da ciò la proprietà, nota fin dall'antichità (Ovidio, Plinio) e ricordata nel Dittamondo di Fazio degli Uberti (III 8), di formare incrostazioni sui corpi che vi si immergono.
Tale proprietà, nota a D. o per conoscenza diretta (come sostiene il ...
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CAPELLO (Capelo, Chapelo, Capellus, Cappello, Cappelli, Cappellus), Guglielmo
Frank Rutger Hausmann
Nacque ad Auletta (prov. di Salerno) da un medico di nome Goffredo, probabilmente negli ultimi anni [...] corte di Ferrara al tempo di Niccolò III; un breve saggio ne è stato pubblicato da G. Rotondi, Ilcanto IV del libro III del Dittamondo col commento inedito di G. C., in Arch. stor. lomb., s. 6, VIII (1931), pp. 348-353 (il testo è edito dal cod. cit ...
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amen (amme)
Con il comune valore di " così sia " ricorre in Pd XIV 62 Tanto mi parver sùbiti e accorti / e l'uno e l'altro coro a dicer " Amme! " (" lo quale ‛ amen ' importa qui tre significati: afferma [...] popolareggiante toscana (" ‛ Amme ' dice lo vulgare, ma la grammatica dice ‛ Amen ' ", Buti; " ‛ Amme ' per ‛ amen ' leggesi più volte nel Dittamondo, e si ode tuttora in Toscana ", Andreoli). In If XVI 88 Un amen non saria possuto dirsi / tosto così ...
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Nome che appare, come quello dell'autore dell'Image du monde, nell'incipit di un esemplare di quest'opera, datata 1245. L'Image du monde è un poema di carattere dottrinario, in ottosillabi, diviso in tre [...] parti e in 45 capitoli, in cui sono utilizzati lo Speculum vitae di Vincenzo di Beauvais e l'Imago mundi di Onorio di Autun. L'opera fu a sua volta utilizzata da Iacopo Alighieri per il suo Dottrinale e da Fazio degli Uberti per il Dittamondo. ...
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essordio [plur. essordia]
Enrico Malato
Il sostantivo è usato una volta sola, in rima (Pg XVI 19 Pur ‛ Agnus Dei ' eran le loro essordia), in senso non tecnico: non cioè col valore proprio della retorica [...] un canto ".
La forma plurale in -a, usata come femminile, è in realtà un neutro plurale latino (" è un latinismo pretto ", Parodi, Lingua 247), frequente nell'antico italiano (cfr. per es. Fazio degli Uberti Dittamondo II XII 85, Ira son io 6, ecc.). ...
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