Angelo Ambrogini, detto il Poliziano (Montepulciano 1454 - Firenze 1494), fu uno dei maggiori umanisti e poeti del Quattrocento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’). Accolto giovanissimo in casa [...] e arei, arò (ma avre’ «avrebbe» nelle Stanze), e dove più spesso coesistono forme concorrenti: è il caso dei dittonghi dopo consonante + r (il tipo innovativo preghi, breve, con riduzione, accanto a quello originario prieghi, brieve), del plurale dei ...
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Il classico metodo per individuare i fonemi di una lingua consiste nella prova delle coppie minime o prova di commutazione (➔ fonologia). Per realizzare questa prova, Trubeckoj formula la seguente regola: [...] le prime compaiono in attacco, le seconde in coda (➔ sillaba). In ogni caso, in italiano le approssimanti ricorrono solo in dittonghi: sono presenti in parole come piove [ˈpjɔve], uovo [ˈwɔvo], faida [ˈfai̯da], pausa [ˈpau̯sa], ma si è molto discusso ...
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La tecnica della stampa a caratteri mobili, nata a Magonza prima dell’agosto 1456 (la data non compare nella Bibbia di Gutenberg, ma si ricava da un’indicazione manoscritta su di un esemplare dei quarantasei [...] Venezia nel 1472: incomencia → incomincia, buovi → bovi, piecore → pecore, ussire → uscire (introduzione di anafonesi, eliminazione di dittonghi impropri e assibilazione).
Il legame tra tipografia e grammatica si rende del resto esplicito nel maggior ...
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Gruppo di popolazioni europee stanziate nell’Europa centrale e orientale. Secondo una delle numerose etimologie proposte, il termine S., che ricorre anche negli etnonimi Slováky «Slovacchi» e Slovenci [...] chiuse tendono a essere eliminate, per cui i gruppi consonantici vengono semplificati, le consonanti finali scompaiono e gli antichi dittonghi sono monottongati.
Nella morfologia: l’ablativo è assorbito dal genitivo, ma nei temi in o il genitivo è ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] tra toscano e altre varietà (meridionali o, più spesso, settentrionali). Molto varia è poi la realizzazione della vocale del ➔ dittongo anteriore: di norma si ha una [ɛ], con gradi di apertura anche superiori allo standard (piède, sièdi, Piètro, ecc ...
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Gli elementi formativi sono elementi morfologici non autonomi, tratti dalle lingue classiche (greco e latino), impiegati per formare composti (➔ composizione), di norma in combinazione con un altro elemento [...] gli elementi neoclassici hanno in parte subito fenomeni di assimilazione dei nessi consonantici e di riduzione dei dittonghi analoghi a quelli delle parole di origine latina di tradizione continua (➔ adattamento). Ciò ha avuto come conseguenza ...
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Penisola dell’Asia orientale, situata tra il Mar del Giappone (E) e il Mar Giallo (O). Il nome deriva dall’appellativo della dinastia indigena di Koryo (10°-14° sec.). Da quello della successiva dinastia [...] in tale lingua fino al 1910. L’alfabeto odierno nasce nel 1933 e comprende 18 consonanti, 10 vocali semplici e 11 dittonghi. La scrittura è sillabica, ovvero le lettere si uniscono in sillabe formate, al minimo, da una consonante e da una vocale ...
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(arm. Hayastan) Regione fisica e storica dell’Asia sudoccidentale, estesa fra 38° e 41° lat. N e 37° e 47° long. E Gr. e ampia circa 140.000 km2.
Dal punto di vista fisico l’A. s’identifica con l’Acrocoro [...] ha ricevuto un forte accento espiratorio che ha causato l’indebolimento o la caduta di molte vocali e dittonghi nelle sillabe precedenti, mentre l’antica finale è scomparsa. Nel consonantismo, le sonore aspirate dell’indoeuropeo sono diventate ...
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Linguistica
La parte della linguistica che studia la connessione di unità minori a formare unità maggiori. In questo senso si parla anche di fonetica sintattica (o sandhi, con il termine della grammatica [...] portano l’accento tonico, si forma uno iato (es., vorrà essere); se lo porta solo l’iniziale della seconda parola, si può avere un dittongo ascendente o uno iato (es., vorranno essere); se lo porta solo la finale della prima parola, si può avere un ...
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Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] ) delle parole spagnole, che un felice concorso di vocali e consonanti rende così sonore […]. Vi mancano anche quei dittonghi che, nella nostra lingua [il francese], fanno un effetto così armonioso.
Voltaire ripete anche il rimprovero di monotonia ...
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dittongare
v. tr. e intr. [der. di dittongo] (io dittòngo, tu dittònghi, ecc.; come intr., aus. avere). – Attuare o subire una dittongazione: nel passaggio dal latino all’italiano, la «ŏ» tonica ha dittongato (o si è dittongata) in «uo».