L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...]
e /e/ /ε/
f /f/
g /ʤ/ /g/
h resto etimologico (in ho) o segno diacritico (in chiave)
i /i/ /j/ (semivocale nei dittonghi) e segno diacritico (in ciambella, giallo)
l /l/
m /m/
n /n/
o /o/ /ɔ/
p /p/
q /k/ (sempre seguito da ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] contento, rosato con [ɔ], ma contenti, romeni, rovina con [o].
La tendenza alla iatizzazione (cioè alla trasformazione del ➔ dittongo in ➔ iato e il conseguente cambiamento della struttura sillabica; ➔ sillaba) si manifesta in tutta l’area sarda, per ...
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Dai Veneti ai Venetici
Giovan Battista Pellegrini
Dai Veneti della terraferma ai Venetici della laguna
Nel suo volume Venezia ducale (1), il Cessi, dopo alcune considerazioni generali sull'origine [...] di Venetia-ae. Abbiamo qui una evoluzione popolare normalissima e si dovrà precisare che da ě breve si ebbe regolarmente il dittongo nel veneziano antico (ed j di ie poteva palatalizzare la nasale); da -tj si può avere un esito sibilante sonoro, come ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] p. 30).
Ascoli parte da uno spunto occasionale. Nel titolo del vocabolario di Giorgini e Broglio figura la forma novo, senza dittongo, in ossequio a un tratto del fiorentino parlato sviluppatosi da circa un secolo, in disaccordo con l’uso scritto del ...
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PETROCCHI, Policarpo
Paola Manni
PETROCCHI, Policarpo. – Nacque il 16 marzo 1852 a Castello di Cireglio (una piccola località montana presso Pistoia), primogenito di Luigi e di Carolina Geri, che in [...] di stampo fiorentino nella giovane nazione italiana. Significativo, già nel titolo, il ricorrere dell’aggettivo novo, senza dittongo, che sottolinea la coerenza d’intenti con il Novo Vocabolario della lingua italiana curato da Emilio Broglio e ...
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HUGO, Victor-Marie
Pietro Paolo Trompeo
Nacque a Besançon il 26 febbraio 1802, morì a Parigi il 22 maggio 1885. Suo padre, Léopold-Sigisbert (1774-4828) che il poeta volle far credere d'origine nobile, [...] di Berry alla nascita e al battesimo del duca di Bordeaux: Napoleone è ancora "Buonaparte" (la reintegrazione del dittongo è caratteristica della letteratura reazionaria) e additato ai popoli come una bieca meteora, un falso dio. Luigi XVIII premia ...
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Termine usato in linguistica a dinotare non la mutazione vocalica come prodotto dell'evoluzione storica di un suono, ma la mozione vocalica come prodotto della variazione della stessa vocale all'interno [...] o del grado di Riduzione, R (Reduktionstufe), di una vocale normale atona e, o, a (anche se prima parte di dittongo) o del residuo del grado di sparizione di una vocale originariamente lunga. Questo elemento vocalico, a giudicarne dai succedanei ...
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Per metrica si intende l’insieme delle regole che governano il discorso poetico (o in versi), in quanto distinto da quello in prosa (in antico, oratio soluta, sciolta dalle regole della versificazione). [...] Si ha dieresi quando un incontro di ➔ vocali, stimato monosillabico, all’interno di parola (per es., in un ➔ dittongo ascendente) produce due sillabe metriche: come nei latinismi, frequentemente scanditi in forma dieretica (nel citato verso dantesco ...
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Nacque a Pescasseroli (L’Aquila) il 25 febbraio 1866. Compiuti gli studi medio-superiori a Napoli, scampò al terremoto di Casamicciola (luglio 1883), in cui perse i genitori e la sorella, e fu accolto [...] isfuggiva); la presenza costante di grafie univerbate (➔ univerbazione) di stampo letterario quali sibbene e dipoi; l’assenza di dittongo in forme quali tepido (e derivati), petrificare (e derivati, secondo l’esempio di De Sanctis, che attingeva al ...
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Vincenzo Monti nacque ad Alfonsine di Fusignano (Ravenna) nel 1754. Dal 1778 risiedette a Roma, dove cominciò la carriera letteraria; nel 1797 si trasferì a Milano. Durante il regime napoleonico ebbe numerosi [...] (1998), si rileva dal punto di vista fonetico, a parte la presenza di forme come nui, surse, virtude, l’uso del dittongo uo per il verbo suonare, non comune in poesia fino al Settecento, a vantaggio del monottongo o. In linea con la tradizione è ...
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dittongo
dittòngo s. m. [dal lat. tardo diphthongus gr. δίϕϑογγος, comp. di δι- «due» e ϕϑόγγος «suono»] (pl. -ghi). – 1. Gruppo di due vocali che si seguono nella medesima sillaba, e delle quali una è vocale sillabica, mentre l’altra può...