L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] contento, rosato con [ɔ], ma contenti, romeni, rovina con [o].
La tendenza alla iatizzazione (cioè alla trasformazione del ➔ dittongo in ➔ iato e il conseguente cambiamento della struttura sillabica; ➔ sillaba) si manifesta in tutta l’area sarda, per ...
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Biologia
Corrispondenza fisiologica, ossia identità o somiglianza delle funzioni di organi per altri versi disparati (le somiglianze anatomo-morfologiche, relative al valore architettonico e costituzionale [...] per a. l’influenza assimilatrice esercitata da forme linguistiche dotate di una particolare forza attrattiva. Così, per es., il dittongo -ie- nelle forme mietiamo, mietete è dovuto all’analogia con le forme mieto, mieti ecc. in cui esso, perché ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] p. 30).
Ascoli parte da uno spunto occasionale. Nel titolo del vocabolario di Giorgini e Broglio figura la forma novo, senza dittongo, in ossequio a un tratto del fiorentino parlato sviluppatosi da circa un secolo, in disaccordo con l’uso scritto del ...
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PETROCCHI, Policarpo
Paola Manni
PETROCCHI, Policarpo. – Nacque il 16 marzo 1852 a Castello di Cireglio (una piccola località montana presso Pistoia), primogenito di Luigi e di Carolina Geri, che in [...] di stampo fiorentino nella giovane nazione italiana. Significativo, già nel titolo, il ricorrere dell’aggettivo novo, senza dittongo, che sottolinea la coerenza d’intenti con il Novo Vocabolario della lingua italiana curato da Emilio Broglio e ...
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Per metrica si intende l’insieme delle regole che governano il discorso poetico (o in versi), in quanto distinto da quello in prosa (in antico, oratio soluta, sciolta dalle regole della versificazione). [...] Si ha dieresi quando un incontro di ➔ vocali, stimato monosillabico, all’interno di parola (per es., in un ➔ dittongo ascendente) produce due sillabe metriche: come nei latinismi, frequentemente scanditi in forma dieretica (nel citato verso dantesco ...
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Nacque a Pescasseroli (L’Aquila) il 25 febbraio 1866. Compiuti gli studi medio-superiori a Napoli, scampò al terremoto di Casamicciola (luglio 1883), in cui perse i genitori e la sorella, e fu accolto [...] isfuggiva); la presenza costante di grafie univerbate (➔ univerbazione) di stampo letterario quali sibbene e dipoi; l’assenza di dittongo in forme quali tepido (e derivati), petrificare (e derivati, secondo l’esempio di De Sanctis, che attingeva al ...
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Vincenzo Monti nacque ad Alfonsine di Fusignano (Ravenna) nel 1754. Dal 1778 risiedette a Roma, dove cominciò la carriera letteraria; nel 1797 si trasferì a Milano. Durante il regime napoleonico ebbe numerosi [...] (1998), si rileva dal punto di vista fonetico, a parte la presenza di forme come nui, surse, virtude, l’uso del dittongo uo per il verbo suonare, non comune in poesia fino al Settecento, a vantaggio del monottongo o. In linea con la tradizione è ...
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Gli allofoni (o varianti) sono le diverse realizzazioni concrete che un fonema ha nella catena parlata. Per es., a due pronunce della parola pane, di cui la prima contiene una [a] e la seconda una [æ], [...] qu[æ]sto, perché [perˈkæ], tr[æ] e m[æ]. La vocale /o/ in Piemonte può anche essere prodotta con un leggero dittongo discendente soprattutto se in sillaba chiusa, come in ponte [pwonte] (Telmon 200712). La /u/ invece in Lombardia e in alcune zone del ...
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Carlo Emilio Gadda, primogenito di tre fratelli, nacque a Milano nel 1893 da famiglia borghese (padre imprenditore tessile, madre docente nelle scuole magistrali). Certe ristrettezze economiche, denunciate [...] Come nella narrativa, nei saggi si trovano molti toscanismi (mencio «debole», ciuco «asino», doventare, codesto, mancanza del dittongo in movono gli omini), arcaismi come fusse per «fosse», latinismi come descensus «discesa»; termini colti come giure ...
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Ugo Foscolo nacque a Zante nel 1778, da madre greca e padre veneziano. Si trasferì nel 1793 a Venezia. Dal 1797 al 1815 fu ufficiale del contingente italiano dell’esercito napoleonico e si dedicò prevalentemente [...] sedeva). Altre forme verbali tipicamente poetiche sono chieggio e ponno.
Un segnale innovativo è dato invece dall’uso del dittongo uo atono nei verbi suonare, risuonare. Evidente traccia di una poesia classicheggiante e raffinata è la propensione per ...
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dittongo
dittòngo s. m. [dal lat. tardo diphthongus gr. δίϕϑογγος, comp. di δι- «due» e ϕϑόγγος «suono»] (pl. -ghi). – 1. Gruppo di due vocali che si seguono nella medesima sillaba, e delle quali una è vocale sillabica, mentre l’altra può...