Letterato e patriota (Napoli 1823 - ivi 1891). Escluso, a Napoli, dagli uffici pubblici (1849) per le sue tendenze antiborboniche e democratiche, si dedicò per alcuni anni a lavori di traduzione e commento [...] romantica, di varie opere storiche e di un Vocabolario napoletano-italiano (1887), è ricordato però soprattutto per il commento alla DivinaCommedia (1º ed., 1856), limpido e convincente soprattutto per l'impegno storico-filologico dello scrittore. ...
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Stato dell’Europa orientale, confinante a N e a E con la Russia, ancora a N con la Bielorussia, a S con la Romania e la Moldavia, a SO con l’Ungheria, a O con la Slovacchia e la Polonia; si affaccia inoltre, [...] forma popolare del vertep, che costituirono le basi della commedia ucraina.
Con l’inizio del Settecento la fioritura riguarda opere significative come il dramma Milost´ Božija («La Grazia divina», 1728) e la Istorija rusiv («Storia del popolo della ...
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FRANCIA
Giuliano Bellezza
Giannandrea Falchi
Bruno Tobia
Jacqueline Risset
Eugenia Equini Schneider
Marina Righetti Tosti-Croce
Jean-Louis Froment
Claudio Varagnoli
Nicola Balata
Stefania Parigi
(XV, [...] in Garouste, che sviluppa diversi cicli mitologici, personali come L'Indien o letterari come l'attenta lettura della DivinaCommedia di Dante. Sebbene dipinga su manifesti strappati, Blais fin dall'inizio cita Matisse, Malevič e Léger, soprattutto ...
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Nobile pisano (m. 1289). Seguì dapprima la parte ghibellina; poi si accostò al partito guelfo dei Visconti, adoperandosi per il trattato che Pisa strinse nel 1272 con Carlo d'Angiò. Dopo un breve bando [...] morire di fame insieme con i figli e nipoti. L'episodio ha ispirato uno dei più alti e celebri canti della DivinaCommedia di Dante (Inf. XXXIII): la tragedia dell'amore paterno impotente a operare in pro dei figli; la ribellione appassionata del ...
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Famiglia fiorentina, che si diceva di origine romana e che appartenne alla piccola nobiltà cittadina per titoli ottenuti e cariche ricoperte. Ramo della potente famiglia degli Elisei, derivò il suo nome, [...] generale del podestà. Ebbe anche benefici ecclesiastici nella diocesi di Ravenna. Restano di lui poche rime e un commento alla DivinaCommedia in latino, composto in una prima redazione nel 1341, in una seconda nel 1348. La sua famiglia continuò a ...
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Uomo politico e scrittore (Firenze 1406 - ivi 1475); dopo essere stato educato da famosi umanisti, benché figlio d'uno speziale, entrò (1432) nella vita pubblica e fu vicario in terre del dominio fiorentino, [...] qualità del buon cittadino, e il poema in terzine La città di vita (1451-65), scritto a imitazione della DivinaCommedia, con una tesi sull'origine delle anime, che determinò la condanna ecclesiastica del poema. Le due ultime opere sono storicamente ...
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Diplomatico e scrittore francese (Parigi 1772 - ivi 1849). Alla caduta della monarchia (1792), fu inviato dai principi emigrati in missione a Roma. Col Consolato aderì alla politica del Bonaparte. Svolse [...] (1818-19) e nuovamente a Roma (1819-30). Autore di numerose opere letterarie, storiche e critiche, traduttore della DivinaCommedia (1811-13) e della Gerusalemme liberata (1818), legò il suo nome soprattutto a documentate biografie di Pio VII (2 ...
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Prelato, diplomatico e scrittore (Vicenza 1479 circa - Roma 1524). Benedettino, passato (1508) ai certosini a Mantova, scrisse contro Venezia un'apologia per la Lega di Cambrai (1509). Professore a Milano [...] suasoria, dedicato ad Adriano VI. Della riforma del Breviario, di cui era stato incaricato da Leone X, restano gli Hymni novi ecclesiastici (1525) ch'ebbero poca fortuna; autore anche di un Lugdunense somnium (1513), imitazione della DivinaCommedia. ...
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Figlio (Dresda 1801 - Pillnitz 1873) di Massimiliano principe di Sassonia e di Carolina di Parma, fu uomo di grande cultura; venne più volte in Italia, scrisse una traduzione in tedesco della DivinaCommedia, [...] che pubblicò, con ampio commento, sotto lo pseudonimo di Filalete (3 voll., 1828-49) e fu anche poeta. Alla morte del fratello Federico Augusto II divenne re (1854). Cercò inutilmente di convincere Guglielmo ...
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Generale e letterato spagnolo (Lima 1809 - Madrid 1906). Comandante della piazza di Madrid nel 1848, fu nominato nel 1867 capitano generale della Catalogna, dove diresse quello stesso anno la repressione [...] soprattutto per le traduzioni, caratterizzate da fedeltà verso l'originale, della Gerusalemme Liberata (1855), dei Lusiadas (1872), della DivinaCommedia (1879) e dell'Orlando Furioso (1883). Pubblicò oltre a molte liriche una tragedia, Isara, e una ...
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divino
agg. [dal lat. divinus, der. di divus = deus «dio»]. – 1. a. Di Dio: la bontà, la misericordia, la giustizia, l’onnipotenza d.; la d. provvidenza. Con sign. più ampio, che ha la natura, l’essenza di Dio: le tre d. persone, la Trinità;...
Dantedi
Dantedì s. m. Denominazione ufficiale della Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, il 25 marzo di ogni anno. ♦ È giunto il momento di mettersi d’accordo e fissare d’imperio una Giornata da dedicare al Sommo Poeta: «Vuolsi così...