Scala, economie di
Luigi Bruni
Introduzione
Le economie di scala hanno riflessi rilevanti e complessi sul livello tecnologico e produttivistico e sullo sviluppo dei sistemi economici nazionali e di [...] the extent of the market, in "Journal of political economy", 1951, LIX, 3, pp. 185-193 (tr. it.: La divisionedellavoro è limitata dall'estensione del mercato, in Problemi di microeconomia, a cura di W. Breit e H. Hochman, Milano 1971).
Stigler, G.J ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Luca Cagnazzi de Samuele
Francesco Di Battista
Questo economista pone un problema storico rilevante: in che senso possiamo considerarlo un economista di transizione? E dunque più in generale: con quali [...] politica, 1813, p. 443).
La lezione smithiana sulla centralità dellavoro (affiancato alla terra) come sorgente della ricchezza, sulla divisionedellavoro e sul lavoro produttivo e improduttivo, rimane sostanzialmente acquisita in Cagnazzi. Ma pur ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Paolo Mattia Doria
Roberto Scazzieri
Filosofo, pensatore politico ed economista, Paolo Mattia Doria è una delle figure di spicco della cultura italiana nella prima metà del 18° secolo. Profondamente [...] moneta e strumenti finanziari in attività fini a se stesse e lontane dalle dinamiche effettive della produzione e della divisionedellavoro: «Il Commercio Ideale poi con eccesso praticato fa gli uomini pigri, e poltroni, a cagione che con una penna ...
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ZECCA
L. Travaini
Il termine z. in italiano indica specificamente il luogo di produzione della moneta e l'istituzione che ne governa l'attività e l'organizzazione. Per esteso tuttavia, specialmente [...] , 1988, pp. 42-43).Le z. antiche e medievali potevano essere grandi stabilimenti operanti con una precisa divisionedellavoro, oppure piccoli impianti, che per attrezzature e tecnologia non si differenziavano molto dalle tante officine di falsari ...
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COGNETTI DE MARTIIS, Salvatore
Riccardo Faucci
Nato a Bari il 19 genn. 1844 da Raffaele, commerciante, e da Clorinda de Martiis (il cui cognome unì a quello paterno), studiò presso l'università di Pisa, [...] fu per lui che una specie di grande archivio dal quale raccoglieva i documenti a seconda dell'occorrenza" (p. 16). Così, a proposito della divisionedellavoro, mentre l'esempio della fabbrica di spilli fatto da Smith ben rappresenta la specificità ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Carlo Cattaneo
Tiziano Raffaelli
L’opera di Carlo Cattaneo, che spazia in vari campi del sapere, è pervasa da un profondo interesse per le attività economiche e per il loro impatto sull’intera vita [...]
Come Adam Smith e Romagnosi, Cattaneo vede nella libertà di commercio un fattore decisivo per la promozione della divisionedellavoro e dell’innovazione e, contemporaneamente, per la diffusione di ordine e buon governo. Con Friedrich List condivide ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2013)
Giustino Fortunato
Claudia Sunna
Tra i primi a cogliere con chiarezza e a inserire in un quadro unitario di riflessione l’analisi dell’arretratezza del Mezzogiorno, Giustino Fortunato rappresenta un [...] non aveva queste caratteristiche ma, al contrario, «viveva di un’economia primitiva, in cui quasi non esisteva la divisionedellavoro, e gli scambi erano ridotti al minimo» (p. 340), la maggior parte della produzione serviva per l’autoconsumo ...
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Dualismo economico
Richard S. Eckaus
1. Introduzione
Le varie concezioni del dualismo hanno continuato a svolgere un ruolo nell'analisi della crescita economica fintanto che gli economisti hanno dedicato [...] fra nucleo familiare e impresa; non esistono commercianti di professione; [...] la divisionedellavoro è poco sviluppata; l'organizzazione economica è quasi del tutto inesistente; infine, gli incentivi di natura economica si intrecciano strettamente ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Poggio Bracciolini
Daniela Parisi
Poggio Bracciolini incarna appieno le caratteristiche intellettuali dell’umanista quattrocentesco. Fu inizialmente un ottimo copista, e questa abilità lo portò dalla [...] nesso tra risorse o obiettivo manca; manca il concetto di produttività dellavoro che aumenta attraverso una certa sua utilizzazione, ciò che in Smith è la ‘divisionedellavoro’ che consente l’aumento di produttività e l’accumulazione destinata a ...
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CONIGLIANI, Carlo Angelo
Marco Cupellaro
Nato a Modena il 25 giugno 1868 da Giusto ed Aristea Ravà, fu allievo di G. Ricca Salerno alla locale università e si laureò in giurisprudenza nel 1889, con [...] " in rapporto a due tipi astratti di società, antitetici dal punto di vista del grado di monetizzazione dello scambio e di sviluppo della divisionedellavoro. Il nuovo "indirizzo esatto-positivo" di provenienza anglo-austriaca forniva a suo parere ...
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divisione
diviṡióne s. f. [dal lat. divisio -onis, der. di dividĕre «dividere»]. – 1. L’atto, il fatto di dividere, sia facendo due o più parti di un tutto, sia disgiungendo o separando, concretamente o anche solo idealmente, cose o persone...
lavoro
lavóro s. m. [der. di lavorare]. – 1. a. In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia (umana, animale, meccanica) volta a un fine determinato: il l. dell’uomo, dei buoi, di un cavallo, di una macchina, del computer; l. muscolare,...