Musicista tedesco (Monaco 1905 - ivi 1963). Cominciò ad affermarsi come compositore nel 1935, ma, osteggiato dal regime nazista, emerse soprattutto dopo la fine della guerra, ponendosi fra i più noti musicisti [...] generazione. Pur adottando spesso forme classiche, egli si valse di un linguaggio fortemente influenzato dall'atonalità della dodecafonia. Fra i suoi lavori figurano l'opera teatrale Des Simplicius Simplicissimus Jugend (comp. 1934, rappr. Colonia ...
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Musicista austriaco (Vienna 1900 - Palm Springs 1991). Studiò a Vienna con F. Schreker, entrando poi in relazione con la scuola schönberghiana e con le altre correnti più avanzate della musica contemporanea. [...] di compositore affiancò anche quelle di direttore d'orchestra, pianista e musicologo, quest'ultima soprattutto in favore della dodecafonia. Nel 1937 si trasferì negli USA, di cui acquisì la cittadinanza nel 1945, e insegnò in varie università ...
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Musicista italiano (Milano 1914 - ivi 2003). Figlio del violoncellista Riccardo (n. 1886 - m. 1975) fratello di Gian Francesco, si diplomò in pianoforte (1932) e in composizione (1937) seguendo per qualche [...] 84) il liceo musicale di Varese. Saggista e critico musicale, scrisse i volumi Debussy (1948), Bach (1948), Guida alla dodecafonia (1961). Per il teatro compose Minnie la candida (1942); La donna è mobile (1957); l'opera televisiva Battono alla porta ...
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Musicologo (Milano 1913 - ivi 1986). Laureato in filosofia, studiò musica con A. Casella. Si dedicò inizialmente all'attività cinematografica, fondando nel 1935 la Cineteca italiana. Partecipò alla nascita [...] all'univ. di Palermo (1957-70) e al DAMS di Bologna (1971-83), ha scritto saggi fondamentali quali: Espressionismo e dodecafonia (1954; 2a ed. ampliata con il titolo La scuola musicale di Vienna, 1966), Fenomenologia della musica radicale (1966; 2a ...
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Scelsi, Giacinto
Marta Tedeschini Lalli
Compositore, nato a La Spezia l'8 gennaio 1905, morto a Roma il 9 agosto 1988. Studiò composizione a Roma con G. Sallustio, poi a Ginevra con E. Köhler, che lo [...] introdusse, tra l'altro, al pensiero musicale di A. Skrjabin, e a Vienna con W. Klein (1935-36), dove conobbe la tecnica dodecafonica. Fino al 1950 soggiornò a più riprese a Parigi, a Londra e in Svizzera, e intraprese diversi viaggi in Africa e in ...
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Bennett, Sir Richard Rodney
Marta Tedeschini Lalli
Compositore inglese, nato a Broadstairs (Kent) il 29 marzo 1936. Musicista multiforme, è stato autore di quasi cento colonne sonore per il cinema e [...] fine degli anni Settanta ha trascorso lunghi periodi negli Stati Uniti. Il suo linguaggio musicale prende le mosse dalla dodecafonia, per poi distaccarsene anche in virtù del legame con la tradizione musicale inglese per la quale fondamentale è la ...
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Yun, Isang
Marta Tedeschini Lalli
Compositore coreano naturalizzato tedesco, nato a T'ongyŏng il 17 settembre 1917, morto a Berlino il 3 novembre 1995. Dopo una prima fase di formazione musicale in [...] ) al Conservatorio di Parigi, poi a Berlino dal 1957 con B.Blacher e con J. Rufer, con il quale studiò la dodecafonia; nel 1958 frequentò per la prima volta i Ferienkurse di Darmstadt.
In questo stesso periodo, rinnegati tutti i brani composti prima ...
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Pärt, Arvo
Marta Tedeschini Lalli
Compositore estone naturalizzato austriaco, nato a Paide l'11 settembre 1935. Ha studiato composizione al conservatorio di Tallinn con H. Eller, lavorando negli stessi [...] composizione di Credo (1968), la cui conclusione in un accordo di Do maggiore segna l'abbandono definitivo della dodecafonia per un'esplicita riaffermazione della tonalità; il brano fu peraltro accolto da pesanti critiche in Unione Sovietica per il ...
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Compositore coreano naturalizzato tedesco (Tong Yong, Corea, 1917 - Berlino 1995). Docente alla Berliner Hochschule der Künste, Y. caratterizzò la propria ricerca musicale con temi quali l'integrazione [...] . Dopo i primi successi sulla scena europea (Réak, 1966), si allontanò progressivamente dal serialismo e dalla dodecafonia per sviluppare più compiutamente le proprie concezioni in brani come Konzertante Figuren (1972), Ouverture (1973-74), Harmonia ...
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Musicista (Vienna 1885 - ivi 1935). Dapprima autodidatta, dal 1904 al 1910 studiò regolarmente con A. Schönberg, divenendo uno dei suoi più insigni allievi e uno dei principali rappresentanti della nuova [...] musicale del nostro secolo. A partire dal Concerto da camera (1925) e dalla Suite lirica, B. si valse dei procedimenti dodecafonici, ma egli, fra gli esponenti della scuola viennese, fu quello che maggiormente sentì i legami con il passato e cercò di ...
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dodecafonia
dodecafonìa s. f. [comp. di dodeca- e -fonia]. – Sistema di composizione musicale, introdotto nei primi decennî del sec. 20°, in cui i dodici suoni della scala cromatica temperata (quelli, per es., producibili con i 12 tasti bianchi...