KURTÁG, György
Claudio Casini
Musicista ungherese di origine rumena, nato a Lugos il 19 febbraio 1926. Compiuti gli studi al Conservatorio di Budapest (1946-55) ha seguito corsi di perfezionamento a [...] la tradizione espressionista; nella sistemazione dei parametri del linguaggio musicale, in base a una filiazione dalla dodecafonia e nello stesso tempo dalle tecniche esoteriche quattrocentesche; nel rifiuto della ripetitività mediante la concisione ...
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Arte e letteratura
In ambito artistico e letterario si designano a. storiche i movimenti e gruppi sorti alla fine del 19° sec. e affermati nei primi decenni del 20°: simbolismo, fauvismo, cubismo, futurismo, [...] linguaggio tonale, già sentita alla fine del secolo precedente, fu portata alle estreme conseguenze dell’atonalità e della dodecafonia con A. Schönberg, A. Berg e A. Webern; la liberazione del ritmo trovò soluzioni avanzatissime con I. Stravinskij ...
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Scelsi, Giacinto
Marta Tedeschini Lalli
Compositore, nato a La Spezia l'8 gennaio 1905, morto a Roma il 9 agosto 1988. Studiò composizione a Roma con G. Sallustio, poi a Ginevra con E. Köhler, che lo [...] introdusse, tra l'altro, al pensiero musicale di A. Skrjabin, e a Vienna con W. Klein (1935-36), dove conobbe la tecnica dodecafonica. Fino al 1950 soggiornò a più riprese a Parigi, a Londra e in Svizzera, e intraprese diversi viaggi in Africa e in ...
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Bennett, Sir Richard Rodney
Marta Tedeschini Lalli
Compositore inglese, nato a Broadstairs (Kent) il 29 marzo 1936. Musicista multiforme, è stato autore di quasi cento colonne sonore per il cinema e [...] fine degli anni Settanta ha trascorso lunghi periodi negli Stati Uniti. Il suo linguaggio musicale prende le mosse dalla dodecafonia, per poi distaccarsene anche in virtù del legame con la tradizione musicale inglese per la quale fondamentale è la ...
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Yun, Isang
Marta Tedeschini Lalli
Compositore coreano naturalizzato tedesco, nato a T'ongyŏng il 17 settembre 1917, morto a Berlino il 3 novembre 1995. Dopo una prima fase di formazione musicale in [...] ) al Conservatorio di Parigi, poi a Berlino dal 1957 con B.Blacher e con J. Rufer, con il quale studiò la dodecafonia; nel 1958 frequentò per la prima volta i Ferienkurse di Darmstadt.
In questo stesso periodo, rinnegati tutti i brani composti prima ...
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Orientamento artistico che si diffuse nei primi decenni del Novecento, avendo come centro d’irradiazione la Germania, come reazione al naturalismo e all’impressionismo. Si concretizzò in diverse correnti, [...] si tradusse in un linguaggio libero, mettendo prima in crisi il primato del sistema tonale, e approdando poi alla dodecafonia. I lavori più emblematici del periodo specificatamente espressionista furono i drammi Erwartung (1909) e Die glückliche Hand ...
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VLAD, Roman
Leonardo Pinzauti
Compositore, pianista e critico musicale italiano, nato a Cernăuti (odierna Cernovtzy, Ucraina) il 29 dicembre 1919. Dopo aver compiuto gli studi classici ed essersi diplomato [...] di R. Clair e La sfida di F. Rosi.
Molto importante la sua attività di saggista, dedicata in prevalenza alla dodecafonia e a Stravinskij. Si ricordano, in particolare, i volumi Modernità e tradizione nella musica contemporanea (Torino 1955), Storia ...
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Pärt, Arvo
Marta Tedeschini Lalli
Compositore estone naturalizzato austriaco, nato a Paide l'11 settembre 1935. Ha studiato composizione al conservatorio di Tallinn con H. Eller, lavorando negli stessi [...] composizione di Credo (1968), la cui conclusione in un accordo di Do maggiore segna l'abbandono definitivo della dodecafonia per un'esplicita riaffermazione della tonalità; il brano fu peraltro accolto da pesanti critiche in Unione Sovietica per il ...
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Compositore coreano naturalizzato tedesco (Tong Yong, Corea, 1917 - Berlino 1995). Docente alla Berliner Hochschule der Künste, Y. caratterizzò la propria ricerca musicale con temi quali l'integrazione [...] . Dopo i primi successi sulla scena europea (Réak, 1966), si allontanò progressivamente dal serialismo e dalla dodecafonia per sviluppare più compiutamente le proprie concezioni in brani come Konzertante Figuren (1972), Ouverture (1973-74), Harmonia ...
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Musicista (Vienna 1885 - ivi 1935). Dapprima autodidatta, dal 1904 al 1910 studiò regolarmente con A. Schönberg, divenendo uno dei suoi più insigni allievi e uno dei principali rappresentanti della nuova [...] musicale del nostro secolo. A partire dal Concerto da camera (1925) e dalla Suite lirica, B. si valse dei procedimenti dodecafonici, ma egli, fra gli esponenti della scuola viennese, fu quello che maggiormente sentì i legami con il passato e cercò di ...
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dodecafonia
dodecafonìa s. f. [comp. di dodeca- e -fonia]. – Sistema di composizione musicale, introdotto nei primi decennî del sec. 20°, in cui i dodici suoni della scala cromatica temperata (quelli, per es., producibili con i 12 tasti bianchi...