natura
Paolo Vincieri
Nel proemio ai Discorsi M. afferma che l’ostacolo principale nella ricerca di ordini nuovi è la «invida natura degli uomini», sempre «più pronti a biasimare che a laudare le azioni [...] ovviamente il sincretismo di Ficino. Può forse valere una doppiaverità? Difficile dire in che modo essa sia accolta nell’ la n. può essere intesa come quel limite che riporta alla verità effettuale contro immagini di Stati che mai si sono visti o si ...
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BOTTRIGARI, Iacopo (Iacobus Butrigarius, Butrigarii, de Bottrigariis)
Adriana Tognoni Campitelli
Nacque a Bologna intorno al 1274 da Salvetto di Grimaldo, di antica e nobile famiglia, e da Villana di [...] non urtare le tesi canoniste, senza, peraltro, abbandonare la propria. Ne consegue che egli "adotta un criterio di doppiaverità" (Maffei), esponendo due punti di vista del tutto diversi e facendo derivare da ciascuno le necessarie conclusioni.
Per ...
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PELACANI, Biagio
Graziella Federici Vescovini
PELACANI, Biagio (Blasius de Pelacanis de Parma). – Nacque, in data incerta tra il 1350 e il 1354, a Costamezzana (attualmente Noceto), nei pressi di Parma.
Nulla [...] verità cristiane, egli citava infatti il principio della ‘doppiaverità’ (religione contro filosofia e viceversa): pur ritenendo che la verità . Questa convinzione della superiorità delle verità della matematica contrastava la spiegazione dei ...
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DELLA BARBA, Pompeo
Franco Aurelio Meschini
Nacque a Pescia (attualm. in prov. di Pistoia) il 16 settembre 1521, da Bartolomeo di Simone, medico, proveniente dalla Lunigiana, e da Lucrezia di Simone [...] 'anima, negata a livello di filosofia naturale, è recuperata (cap. sesto), con una esemplare applicazione del principio della doppiaverità, dalla fede. Il cap. settimo infine, fa storia a sé: prendendo direttamente spunto dal sonetto, il D. parla ...
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araba, filosofia
Si può parlare di filosofia araba a proposito di fenomeni storici avvenuti in ambiti culturali e religiosi diversi, che presentarono differenze anche a seconda del periodo storico e [...] rapporto tra filosofia aristotelica e religione islamica, formulando una dottrina che, spesso erroneamente definita «della doppiaverità», fu invece fondata sull’idea che filosofia e religione, se correttamente interpretate, giungano sostanzialmente ...
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averroismo
Cesare Vasoli
Con questo termine, non del tutto proprio, si suole indicare quella corrente o tendenza del pensiero filosofico occidentale dei secoli XIII e XIV che, in sede di interpretazione [...] 'argomentazione teologica e della mera fede e che, più tardi, venne definito con il termine infelice e ambiguo di " doppiaverità ".
Per chiarire il carattere di quelle tendenze dottrinali che furono spesso confuse sotto l'unico nome di a., è però ...
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IBN TIBBON, FAMIGLIA
CCesare Colafemmina
Nel corso dei secc. XII e XIII il mondo cristiano e il giudaismo provenzale ebbero accesso alla rigogliosa cultura scientifica e filosofica in lingua araba che [...] formale alla tradizione religiosa giudaica: un'interpretazione che fa da pendant, in campo ebraico, alla dottrina della 'doppiaverità' elaborata alcuni anni più tardi dagli averroisti latini. Samuel ben Judah Ibn Tibbon compose anche un Commento all ...
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GIACOMO da Pistoia (Iacobus de Pistorio)
Alessandro Ottaviani
Molto scarni sono i dati relativi alla vita di G., che operò presumibilmente tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo. Il nome del [...] contro, non occorre affatto in Giacomo. Questi tratti, assommati al chiaro riferimento alla cosiddetta dottrina della doppiaverità, inducono ragionevolmente a collocare G. fra gli esponenti dell'aristotelismo radicale.
La data di composizione della ...
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GRASSETTO, Niccolò
Franco Bacchelli
Nato a Padova nel 1449 o nel 1450, appartenne probabilmente alla stessa famiglia di Piove di Sacco, inurbatasi in città nella prima metà del secolo, da cui proveniva [...] un editto le discussioni "de unitate intellectus", ma guardava ormai con diffidenza anche a quel principio metodologico della "doppiaverità", proprio non solo dell'averroismo ma anche di tutto l'aristotelismo, che aveva bene o male protetto secoli ...
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averroismo
Corrente della scolastica (propr. a. latino; ma la storiografia più recente ha proposto anche altre denominazioni, tra cui aristotelismo radicale o eterodosso o integrale) che dal 13° sec. [...] suggerì però agli avversari l’idea – come tale estranea ad Averroè – che essi professassero una «doppiaverità» o piuttosto due distinte verità (quasi essent duae veritates). Distinguendo il discorso del religioso da quello del filosofo (tesi di ...
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verita
verità s. f. [lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»]. – 1. Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva: dubitare della v. di una notizia; non credere alla v. delle parole di qualcuno;...
doppio
dóppio agg. [lat. dŭplus, dal tema di duo «due»]. – 1. a. Che è due volte tanto, che è due volte la grandezza o la quantità considerata come base o come normale: ricevere d. paga; fare d. fatica; avere d. razione; prendere d. dose;...