ebràico Lingua semitica appartenente al gruppo nord-occidentale, parlata anticamente in Palestina dal popolo ebreo. L'e. è affine al fenicio e al moabitico: anche l'alfabeto è di tipo fenicio, mentre la [...] cd. scrittura 'quadrata' è molto più tarda. Nell'età postbiblica (dal 2° sec. a.C.), l'e. decadde come lingua parlata, ma rimase nell'uso liturgico e dotto delle comunità israelitiche, soprattutto dopo ...
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ebraico
Angelo Penna
Pier Vincenzo Mengaldo
Lingua del gruppo semitico. Nella Bibbia è chiamata " lingua di Canaan " (Is. 19, 18) oppure " lingua giudaica " (Il Reg. 18, 26), ma già nel Nuovo Testamento [...] colla sola eccezione di quei discendenti di Sem " (nota a I VII 8).
Infine l'accenno al fatto che la dispersione del popolo ebraico, dopo la distruzione di Gerusalemme voluta dalla vindice giustizia divina (cfr. Pg XXI 82-84, Pd VI 92-93 e VII 19-51 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carolina Belli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
A partire dagli ultimi decenni del Cinquecento si fa strada in molte realtà europee la [...] che aprono loro nuovo spazi d’intervento. Cosa poi che ha una grandissima importanza dal punto di vista della storia ebraica e del suo radicamento nei territori in cui si sono reinsediati, il denaro viene prestato in cambio della protezione militare ...
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Persone appartenenti al popolo ebraico o comunque legate all’identità religiosa e storica israelitica.
Il nome Ebrei, di origine incerta, entrò nell’uso comune attraverso la letteratura dell’età ellenistica [...]
Nel suo primo periodo (fino alla rivolta di Bar Kōkĕbā, 135 d. C.) non ci è pervenuta che in piccola parte nell’originale ebraico. I Salmi di Salomone, le molte apocalissi, come quelle di Enoc, di Baruc, di Abramo, l’Assumptio Mosis, il III e IV ...
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LUZZATTO, Samuel David (acronimo ebraico ShaDaL)
Gadi Luzzatto Voghera
Nacque a Trieste il 22 ag. 1800 da Ezechia e Miriam Regina Lolli Cormons. Figlio di un modesto artigiano (il padre era emigrato [...] idee e quel modo di vedere che essi speravano di far dominare nell'ebraismo moderno" (Le grandi correnti della mistica ebraica, Torino 1993, p. 15). Il dibattito, in cui furono coinvolti anche allievi dei due maestri che duellarono sulle pagine dell ...
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Il figlio primogenito di Adamo ed Eva, secondo la Bibbia. Il racconto della Genesi (IV, 1-17) relativo a Caino è attribuito dai critici moderni al cosiddetto documento jahvista, uno dei quattro che formerebbero [...] e li distingueva dagli estranei. Quindi C. emigrò nel paese di Nod (che in ebraico significa "esilio"), e vi edificò una città che dal nome di suo figlio chiamò Eno (in ebraico "dedicazione").
I discendenti di C. sono elencati in Gen., IV, 17-24. A C ...
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Primo - e il più grande - dei patriarchi del popolo ebreo, da ebrei, cristiani e maomettani ugualmente venerato come padre nella fede.
Il nome occorre nella Bibbia sotto due forme: 'Abhrām fino a Genesi, [...] , padre di tre figli: A., Nachor ed Aran. Dei primi anni di A. non si dice altro. Adulto sposò Sarai (ebraico Ṡāray, nome poi mutato in ebraico Ṡārāh), che era sterile. Tare un giorno prese A. suo figlio, Lot suo nipote e Sarai, moglie di A., e partì ...
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Compagno e segretario del profeta Geremia: a lui è anche attribuita la paternità di uno dei libri deuterocanonici della Bibbia.
Storia. - B. era figlio di Neria, e sembra che appartenesse a cospicua famiglia, [...] che fa vivere B. fino ai tempi di Esdra, di cui sarebbe stato maestro.
Il Libro di Baruc. - Manca nel canone ebraico della Scrittura, ma si trova nella versione greca dei Settanta fra Geremia e Lamentazioni, e in quella latina della Vulgata dopo le ...
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dibbūq Termine ebraico che indica la possessione da parte di demoni o di anime di defunti. Il tema ha ispirato un classico del teatro ebraico (Der Dybuk di S. Anski, 1921). ...
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Berlin Jüdisches Museum Museo ebraico – il più grande d’Europa – situato a Berlino sulla Lindenstrasse, a pochi passi dall’ex tracciato del Muro, e adiacente al Berlin Museum, da cui vi si ha accesso. [...] della continuità, all’Asse dell’Olocausto e all’Asse dell'esilio, riannodando in una potente metafora visiva la storia ebraica a quella tedesca pur segnalandone con drammatica geometricità vuoti, fratture e assenze. Luogo di ricerca e dibattito sul ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.