Architetto (Varel, Oldemburgo, 1800 - Amburgo 1845), esponente del neoclassicismo e attivo ad Amburgo. Dopo l'incendio della città, fece parte della commissione che redasse i piani per la sua ricostruzione [...] (1845). Fra le sue opere: la camera mortuaria del cimitero ebraico (1838), l'Ospedale israelita (1841-43), la sinagoga (1842-44). ...
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Essere sovrumano, ministro di Dio presso gli uomini per annunciare e fare eseguire la sua volontà. Il termine greco ἄγγελος («messaggero») applicato a messi divini (Hermes, Iride, la Fama, talvolta in [...] connessione con l’Oltretomba) venne usato dai traduttori greci dell’Antico Testamento per rendere l’ebraico mal’āk, che vale «messaggero, ministro». Gli a., esseri superiori all’uomo (detti anche «figli» di Dio, Genesi 6, 2; Giobbe 1, 6), formano gli ...
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Pittore israeliano (Borispol, Ucraina, 1891 - Tel Aviv 1985). Dopo aver studiato a Kiev e a Mosca, Z. si trasferì in Palestina nel 1923 e completò i suoi studî a Parigi (1927). Nel 1947 fu uno dei fondatori [...] del gruppo d'avanguardia ebraico "Nuovi Orizzonti". Pittore dotato di una forte emotività, da una pittura di paesaggio che rivela chiare tracce d'intimismo, è giunto a un lirico astrattismo. ...
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VOERMAN (pron.: Vur'man), Jan
G. I. Hoogewerff
Pittore, nato a Kampen il 23 gennaio 1857, tuttora vivente a Haarlem. Allievo dell'Accademia di Amsterdam dal 1876 al 1880. Dopo un primo periodo durante [...] il quale amava rappresentare interni e tipi del vecchio quartiere ebraico di Amsterdam, si dedicò a dipingere fiori e paesaggi, soprattutto ad acquerello, a tinte chiare e luminose. Piene di nobile sentimento sono le sue vedute della piccola, antica ...
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Vedi PALMIRA dell'anno: 1963 - 1973 - 1996
PALMIRA (Παλμύρα, Palmyra)
K. Michalowski
Oasi con città nel deserto siro-arabico, circa a metà strada fra il mare e l'Eufrate. P. è il nome della città e dell'oasi [...] che Tadmōr fosse stata menzionata nella Bibbia, diede origine, nel periodo greco-romano, mentre a P. risiedeva una forte colonia ebraica, ad una leggenda particolarmente importante (cfr. I. Starcky, op. cit. in bibl., p. 29, 7). Il nome di P. del ...
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sinagoga Nel giudaismo postesilico, luogo di riunione per la preghiera e la lettura sacra. Con riferimento a epoche più recenti, adunanza religiosa di appartenenti alla religione ebraica e il tempio stesso [...] a Gerusalemme; distrutto il Tempio (70 d.C.), il culto sinagogale diventa il centro della vita religiosa e comunitaria ebraica. Della larghissima diffusione delle s. nei paesi fra il Golfo Persico e l’estremità occidentale del Mediterraneo si ha ...
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TELL GAT (arabo Tell esh- Sheikh Aḥmed el-῾Areinī)
A. Ciasca
Collina scavata dal 1956 al 1961 dal Dipartimento delle Antichità di Israele e dal Centro per le Antichità e la Storia dell'Arte del Vicino [...] Oriente di Roma, sotto la direzione di S. Yeivin.
Il nome ebraico moderno riprende l'identificazione, proposta nel 1921 dallo Albright, con la Gat nota soprattutto dalle lettere di Tell el-῾Amārnah come città-stato cananea e una delle principali ...
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Ade
M. Mihályi
(gr. ῞ΑιδηϚ; lat. Hades)
Antica divinità, signore e custode dei defunti, sovrano dell'oltretomba. Rappresentato nel mondo greco per lo più come Zeus, ma con il volto corrucciato, i capelli [...] disordinati sulla fronte, la lunga barba incolta, A. corrisponde nei Settanta alla traduzione dell'ebraico shĕ'ōl, sede dei defunti, buoni e cattivi (tradotto nella Vulgata come infernus, inferi, inferus; At. 2, 24-31; Sal. 94, 17; Mt. 16, 18; Is. 38 ...
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GUALDO, Girolamo
Maria Elena Massimi
Nacque a Vicenza nel 1492, da Giovanni Battista, del ramo dei Gualdo detto "di Pusterla" dal nome della contrada cittadina di residenza, e da Margherita Braschi; [...] ebbe sette tra fratelli e sorelle.
Il nonno Girolamo di Stefano (m. 1446) fu giureconsulto di fama, versato in ebraico, greco e latino e corrispondente di Guarino Veronese. Il padre Giovanni Battista (m. 1510 circa) ricoprì a Vicenza cariche di ...
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PASCHETTO, Paolo Antonio
Silvia Silvestri
– Nacque a Torre Pellice (Torino) il 12 febbraio 1885, terzogenito di Enrico, pastore valdese originario di Prarostino, e di Luigia Oggioni, milanese, di famiglia [...] Chiesa evangelica libera italiana.
Il padre, diplomatosi in teologia a Ginevra, fu chiamato nel 1889 a Roma per insegnare ebraico ed esegesi biblica nella facoltà teologica metodista e poi in quella battista (cfr. Paschetto, in Paolo Paschetto. 1885 ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.