FAUSTO (Fausto da Longiano), Sebastiano
Franco Pignatti
Nacque forse nel 1502 (meno probabile la data del 1512 fornita dal Turchi, p. 32) a Longiano in Romagna (prov. di Forlì); nulla sappiamo della [...] esposizione articolata che comprende l'analisi di passi del De oratore ed esempi dal latino, dal greco e dall'ebraico, teorizza una versione che rispecchi il senso dell'originale e ne renda al contempo le caratteristiche formali (ritmo, elocuzione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Leonardo Fibonacci
Veronica Gavagna
Leonardo Fibonacci, noto anche come Leonardo Pisano, fu il matematico più importante nell’Occidente latino del 13° secolo. Le sue opere, che rappresentano una summa [...] di Claudio Tolomeo, la traduzione latina di Platone da Tivoli (con il titolo di Liber embadorum) di un libro in ebraico, lo Ḥibbūr ha-Meshiḥāh we-ha-Tishbōret (Trattato della misurazione e del calcolo geometrico) di Savasorda (soprannome dato nell ...
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DE NOBILI, Roberto
Matteo Sanfilippo
Nacque nel settembre 1577 a Montepulciano (Siena) - ma un'errata tradizione ha ritenuto a lungo che fosse nativo di Roma - dal marchese Pierfrancesco e da Clarice [...] la simpatia dei brahmani, seguendo un procedimento già sancito da Cristo e dagli apostoli, che seppero adattarsi al mondo ebraico e a quello romano per diffondere la parola divina. In secondo luogo è necessario accettare e trasformare alcuni costumi ...
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DE BENEDETTI, Emilio
Luciano Segreto
Nacque a Cherasco (Cuneo) il 20luglio 1873 da Giacomo e Celeste De Benedetti. Le buone condizioni economiche della famiglia - il padre si occupava della riscossione [...] nel direttorio del Sindacato interprovinciale torinese.
Il progressivo mutamento degli orientamenti dei regime fascista nei confronti del problema ebraico, fino all'emanazione, nel novembre del 1938, delle leggi razziali, comportò per il D., come per ...
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FORMIGGINI, Angelo Fortunato
Giorgio Montecchi
Nacque a Collegara, presso Modena, il 21 giugno 1878 da Pellegrino e da Marianna Nacmani.
Il padre apparteneva a una famiglia israelita che aveva messo [...] ariani della sua società, che divenne Società anonima delle edizioni dell'Italia che scrive per non lasciare traccia del nome ebraico del fondatore.
Per tutta la vita il F. si era impegnato a fondo, come editore e come organizzatore culturale, per ...
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PAGANINI, Paganino
Angela Nuovo
PAGANINI, Paganino. – Non si conoscono il luogo e la data di nascita di questo stampatore ed editore, figlio di Gasparo, attivo a Venezia, Salò e Toscolano Maderno tra [...] e offici, iniziò a manifestarsi una inedita curiosità: nella Precatio di Agostino Giustiniani, del 1513, stampò qualche linea di ebraico. L’anno di svolta fu il 1515, quando iniziò a pubblicare una serie di libri tutti distinti dallo stesso formato ...
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Marx, Fratelli
Guido Fink
Attori cinematografici e teatrali statunitensi: Chico (propr. Leonard), nato a New York il 22 marzo 1887 e morto a Hollywood l'11 ottobre 1961; Harpo (propr. Adolph, poi Arthur, [...] .
Insolenti e tutt'altro che disposti a nascondersi o a restare inosservati, precorrendo di vari decenni quella chutzpah ‒ o ebraica faccia tosta ‒ che nel cinema statunitense si avvertirà solo dopo gli anni Sessanta, all'epoca di Mel Brooks e di ...
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LIMENTANI, Ludovico
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Ferrara il 18 ag. 1884 da Gilmo e da Eugenia Bassano. Frequentò il liceo di Ferrara, dove ebbe come maestro A. Groppali in un clima dominato dal positivismo, [...] rivisitazione della propria filosofia morale, di cui sono pervenuti alcuni appunti preparati per una conferenza a un circolo ebraico milanese e pubblicati postumi (Appunti, in appendice ad A. Levi, Riflessioni sul problema della giustizia, Lodi 1943 ...
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LEMENE, Francesco de
Antonio Grimaldi
Nacque a Lodi, il 19 febbr. 1634, dal conte Antonio e da Apollonia Garati, della famiglia del giurista Martino. Il casato paterno era tra i più nobili e antichi [...] linguistiche del Settecento, Torino 1983, pp. 262-281 passim; M.G. Accorsi, Pastori e teatro: dal melodramma al dramma ebraico, in La colonia Renia. Profilo documentario e critico dell'Arcadia bolognese, a cura di M. Saccenti, Modena 1988, II ...
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PLACIDO, Beniamino
Aldo Claudio Zappalà
PLACIDO, Beniamino. – Terzo di cinque figli (con due sorelle e due fratelli), nacque a Rionero in Vulture, nel Potentino, il 1° febbraio 1929 da Maria Nucci – [...] 24 ore, 6 gennaio 2010).
Gli ultimi trent’anni della sua vita furono influenzati più dal greco e dall’ebraico che non dalla letteratura americana. Ammalato gravemente, Placido continuò a scrivere, malgrado le difficoltà.
Trascorse gli ultimi mesi ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.