LEOPARDI, Giacomo
Achille Tartaro
Primogenito del conte Monaldo e di Adelaide dei marchesi Antici, nacque il 29 giugno 1798 a Recanati, alla periferia dello Stato pontificio. Visse gli anni della fanciullezza [...] egli mostrava una precoce passione per lo studio, che lo spingeva a isolarsi nella biblioteca paterna (apprese da solo greco e ebraico) e ai cui eccessi imputò in seguito la fragilità fisica e l'avergli reso "l'aspetto miserabile, e dispregevolissima ...
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LINGUE, REGNO DI GERMANIA
EElda Morlicchio
Il periodo compreso tra il 1170 e il 1250 è indicato nella storia linguistica tedesca come '(alto) tedesco medio classico' o '(alto) tedesco medio cortese'. [...] variante tedesca) o yiddish (forma inglese, attestata a partire dalla fine del sec. XIX) si designa la lingua delle comunità ebraiche stanziate nelle valli del Reno e della Mosella, dove sono presenti già dal sec. IX, e nelle regioni nordorientali, i ...
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GIORDANI, Giacomo
Lucinda Spera
Nacque e visse ad Ascoli Piceno nel XVIII secolo. Abate, fu ascritto all'Accademia dell'Arcadia con il nome di Ordisto Teoclidense. Della sua produzione letteraria rimangono [...] G. inizia il resoconto di una sua visita nel ghetto di Ancona sotto la guida di un tal Taddeo, conoscitore degli usi ebraici. In realtà l'esile vicenda è lo spunto per esplicitare una visione negativa e banalizzante dei riti e dei costumi del popolo ...
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AMASEO, Romolo Quirino
Rino Avesani
Nacque a Udine il 24 giugno 1489 da Gregorio e da suor Fiore di Marano, monaca di S. Chiara in Udine. Fu legittimato con privilegio del vescovo di Bologna Achille [...] tornò a Padova, ospite e precettore dei frati di quell'Ordine. Ivi attendeva intanto agli studi di latino, greco, ebraico e altre lingue orientali. Ma gli eventi bellici che seguirono alla lega di Cambrai rendevano estremamente difficili gli studi in ...
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Michele Scoto
Piero Morpurgo
Magister, traduttore arabo-latino, filosofo, enciclopedista, astrologo, scienziato, nacque intorno al 1190; forse discendente della famiglia degli Scott di Balwearie presso [...] . Nel 1227 il papa Gregorio IX esaltò la sua abilità nel tradurre in latino i testi tramandati in arabo e in ebraico; tuttavia Ruggero Bacone (1859, p. 61) non condivise questa ammirazione poiché scrisse che M. si attribuì molte traduzioni pur non ...
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JEROCADES, Antonio
Maria Luisa Perna
Nacque il 1° sett. 1738 a Parghelia, piccolo centro nei pressi di Tropea in Calabria, da Andrea, pescatore e mercante, e dalla sua seconda moglie, Antonia Pietropaolo. [...] 1759 lo J. aprì a Parghelia una scuola per i ragazzi del posto, dove, oltre a insegnare latino, italiano, greco, ebraico e francese, teneva un corso di filosofia e uno di matematica. Convinto della necessità di dare spazio alla creatività dei ragazzi ...
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LUCCHESINI, Cesare
Domenico Proietti
Nacque a Lucca il 2 luglio 1756, ultimo dei tre figli del marchese Francesco e di Maria Caterina Montecatini. Nel 1764, con i fratelli Girolamo e Giacomo (1753-1820), [...] e Prato, volle approfondire l'esegesi biblica studiando (in gran parte da autodidatta) il copto, il siriaco, l'ebraico e l'arabo, che considerava strumenti indispensabili per intendere correttamente il testo sacro, liberandolo dai fraintendimenti di ...
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Umanista e teologo (Étaples 1455 circa - Nérac 1536).
Considerato talora fautore del luteranesimo, talora rivalutato nei suoi intenti di riformatore cattolico, è uno dei più caratteristici esponenti di [...] e stampò le opere di Cusano (1514). Quindi affrontò il testo biblico rivedendo (ma senza controllo sul testo ebraico) la Vulgata geronimiana; passò ai commenti scritturali: s. Paolo (1512), i Vangeli (1522), le epistole cattoliche (1527), accentuando ...
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DATI, Agostino
Paolo Viti
Nacque a Siena da Niccolò e da Angela ai primi del 1420.
Il D. risulta infatti battezzato il 18 febbr. 1420 (Arch. di Stato di Siena, Biccherna 1132, c. 384v); la famiglia, [...] come era riuscito a fare Demostene. Alla conoscenza del latino, il D. aggiunse presto anche quella del greco e dell'ebraico; vasti e approfonditi, come dimostrano i continui riferimenti delle sue opere, e come egli stesso solennemente afferma in un ...
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ARDIZZONE, Girolamo
Viola Angelini
Nacque a Palermo il 17 genn. 1824; compiuti gli studi nel collegio dei gesuiti e all'università, iniziò un'ntensa attività giornalistica. Fu anche operoso letterato: [...] delle Odi di Anacreonte e di Saffò; seguì un'altra versione, notevole per l'impegno filologico e la fedeltà al testo ebraico, la Versione poetica del Cantico dei Cantici, Napoli 1846; ed ancora Rimembranze, liriche, Napoli 1847;il saggio critico Il ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.