Famiglia protestante francese, d'origine lorenese. Samuel (Beaucourt, Alto Reno, 1843 - Sèvres 1900), pastore luterano di Parigi, studiò, in lavori fondamentali, le versioni della Bibbia nelle lingue romanze [...] ; si occupò di ortopedia e migliorò la tecnica operatoria delle ernie. Philippe (Beaucourt 1846 - Parigi 1912) fu professore di ebraico nella facoltà di teologia protestante (1877) e quindi (1893-1910) nel Collège de France; si dedicò all'epigrafia ...
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Filantropo inglese (Livorno 1784 - Ramsgate, Kent, 1885). Figlio di un commerciante italiano, si imparentò con i Rothschild e accumulò ben presto una grande fortuna. Ritiratosi dagli affari (1824), si [...] all'estero per alleviare le pratiche discriminatorie antiebraiche e per frenare ondate persecutorie. Visitò a più riprese la Terra Santa, sostenendovi le attività di reinsediamento ebraico. Scrisse in collaborazione con la moglie dei Diaries (1890). ...
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PASTRIZIO, Giovanni
Tomislav Mrkonjic
PASTRIZIO (Paštrić), Giovanni (Ivan). – Figlio di Antonio e Ivanizza Giunchevich, nacque, come si presume, a Spalato, ove fu battezzato il 15 giugno 1636.
Il cognome [...] sue carte e all’edizione delle sue opere lasciate inedite; infine, il 16 ottobre 1694 Clemente XI lo nominò ‘scrittore ebraico’, incarico che mantenne fino alla morte. Tra gli altri incarichi è da rilevare la sua presidenza della Congregazione di S ...
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ASCARELLI (Ascariel), Debora
Mario Quattrucci
Nacque a Roma nei primi decenni del secolo XVI e vi morì, come sembra, ultrasettantenne. Scarse e frammentarie sono le notizie date dai suoi biografi: ignoto [...] catalana accresciutasi a Roma dopo l'espulsione degli Ebrei dalla Spagna. Valente traduttrice dall'ebraico, l'A. raggiunse una notevole fama letteraria probabilmente favorita in tal senso dal prestigio che circondò la personalità del marito. Verso ...
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Santa (Roma 368 - Betlemme 419); figlia terzogenita della matrona romana Paola, fece parte del cenacolo di Marcella sull'Aventino, del quale s. Girolamo teneva la direzione spirituale: per lei egli scrisse [...] . Poi (386) E. accompagnò la madre in Oriente, e con lei si stabilì a Betlemme nel chiostro di cui, dopo la morte di Paola (404), assunse la direzione. Dotta in latino, in greco e in ebraico, aiutò s. Girolamo nella trascrizione dei codici biblici. ...
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Poeta ebreo (Rieti 1388 - Roma 1460). Visse in varie città dello Stato della Chiesa e infine a Roma dove fu rabbino della comunità ebraica e medico del papa Pio II. È noto soprattutto per il suo poema [...] Miqdāš mĕ῾at (Piccolo santuario), rimasto incompiuto e più volte tradotto parzialmente in italiano. Scrisse anche, in italiano, un trattato di filosofia religiosa (manoscritto a Leida) e in ebraico diversi opuscoli filosofici, scientifici e poetici. ...
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Nome latino del filologo Nicolaus van der Beke (Diest, Brabante, 1493 o 1494 - Granata 1542); licenziato in teologia all'univ. di Lovanio, vi insegnò lettere greche, per passare poi (1531) in Spagna e [...] ), e le Meditationes graecanae (1531) ebbero influenza decisiva nell'insegnamento del greco sino alla fine del sec. 18º. Analoghi manuali dedicò al latino (Institutiones grammaticae latinae, 1538) e all'ebraico (Tabula in grammaticen hebraeam, 1529). ...
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Pseudonimo e dal 1924 nome ufficiale di Shmuel Yosef Czaczkes, scrittore di famiglia ebrea, nato a Buczacz (Galizia) il 17 luglio 1888 e morto a Rehovot (Israele) il 17 febbraio 1970. Membro dell'Accademia [...] tramite verso la cultura europea moderna. Nel gennaio del 1907 A., che già aveva iniziato a scrivere e pubblicare sia in ebraico sia in yiddish, si trasferì a Giaffa, in Palestina, all'epoca sotto dominio ottomano. L'anno dopo uscì la novella Agunot ...
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MANZONI, Giacomo
Fabio Zavalloni
Nacque a Lugo, in Romagna, il 24 ott. 1816 da Giambattista, proprietario terriero appartenente a una distinta famiglia dell'aristocrazia locale, e da Caterina Monti, [...] un avvocato, il M. si trasferì a Roma ma, agli studi universitari (peraltro mai portati a termine), preferì quello dell'ebraico sotto la guida di monsignor N. Wiseman. Tra il 1837 e il 1839 compì alcuni viaggi, utili soprattutto ad accrescere le ...
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GATTI (Gatto), Giovanni
Silvano Giordano
Figlio di Gerlando, nacque verso il 1420 a Messina, dove il padre, nativo di Agrigento, si era trasferito.
Entrò giovinetto nel convento di S. Domenico della [...] canonico e civile, che apprese frequentando diversi Studi italiani. Si dedicò particolarmente alle lingue classiche: latino, ebraico e greco, quest'ultima perfezionata durante un viaggio in Grecia appositamente effettuato.
Fino al 14 febbr. 1451 ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.