(ebr. Yĕrūshālayim; arabo Ūrushalīm o el-Quds «la città santa») Città della Palestina centrale, proclamata da Israele propria capitale unita e indivisibile nel 1980, sebbene tale status non [...] Stato arabo, sottoposta a regime internazionale sotto il controllo delle Nazioni Unite, in modo da salvaguardare i diritti di ebrei, cristiani e musulmani, la libertà di accesso e la protezione dei Luoghi Santi delle tre religioni. La guerra del ...
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PALESTINA
M. Piccirillo
(ebraico Pĕleshet; gr. Παλαιστίνη; lat. Palaestina; arabo Filasṭīn)
Regione storica del Vicino Oriente, che è delimitata a O dal Mediterraneo e a N dai contrafforti meridionali [...] sul confine con la Siria e la Giordania fino al mar Rosso. Tale territorio, chiamato Eretz Israel ('Terra d'Israele') dagli ebrei, comprende lo Stato di Israele nei confini precedenti la guerra del 1967 - in particolare senza il Golan - e i territori ...
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FILISTEA, Ceramica
N. Avigad
Con tale nome si indica una classe chiaramente definita di ceramica dipinta palestinese, che inizialmente fu attribuita ai Filistei sulla base della constatazione che i [...] (Cananei, Fenici) e altre probabilmente di derivazione indoeuropea (Filistei), e ciò anteriormente alla entrata nel paese degli Ebrei. Il nome di Palestina significa terra dei Filistei (Pēlishtīm). L'occupazione ebraica della Palestina va posta quasi ...
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Davide e Golia
Margherita Zizi
La storia del pastorello Davide che, armato di una semplice fionda, uccide Golia, il temibile gigante dei Filistei in guerra con il popolo di Israele, è uno degli episodi [...] ha come sfondo la guerra tra i Filistei e il popolo di Israele guidato dal re Saul. È un momento critico per gli Ebrei: l'esercito dei Filistei sembra avere la meglio grazie alla presenza tra le sue schiere del terribile gigante Golia, alto tre metri ...
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(gr. βάρβαρος)
Storia
Secondo i Greci, chi parlava un linguaggio incomprensibile e perciò sgradevole, e poi, in genere, lo straniero (similmente, nell’antico indiano barbarāḥ erano «i non arii», propr. [...] Paolo contrappone Greci e B., sapienti e insipienti (ad Rom. I, 14), mentre Taziano oppone la maggiore sapienza dei B. (cioè Ebrei) a quella vana dei filosofi greci, al contrario di Giuliano l’Apostata, che fonda anche sull’opposizione tra Greci e B ...
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BET SHE‛ARĪM (eb. Bēt She‛arīm)
M. Avi-Yonah
Città giudaica di epoca romano-bizantina, di cui restano le rovine nella località di Sheikh Ibreik, 20 km a E di Haifa, al limite O della "Pianura Grande", [...] proveniente dai possessi della regina Berenice in quella pianura. Nel II sec. d. C. fu, per un certo tempo, sede del patriarca ebreo Rabbī Yěhūdāh ha-Nāsī e del sinedrio. Là fu sepolto Rabbī Yěhūdāh e, durante il III sec. e al principio del IV, il ...
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L'Africa tardoantica e medievale. Arte copta
Loretta Del Francia Barocas
Mario Cappozzo
di Loretta Del Francia Barocas
Il termine "copto" fu coniato dagli Arabi, i quali, al momento della conquista [...] Vergine Maria in trono con il Bambino. Si accede poi al khūrus, sulle cui pareti laterali sono Giorgio e Mercurio, i Tre Ebrei nella fornace e le anime dei giusti accolte in cielo nel seno di Abramo, Isacco e Giacobbe.
Nel santuario sono figure di ...
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MERIDA
A. Arbeiter
MÉRIDA (lat. Emerita Augusta)
Città della Spagna occidentale, situata nell'Estremadura, nella prov. di Badajoz, sulla riva destra del fiume Guadiana alla confluenza del rio Albarregas.Con [...] del regno visigoto. A M., città autonoma e fiorente, abitata da popolazione indigena di ceppo latino, da Goti, ebrei e comunità straniere, vennero comunque gettate le basi dell'arte ispano-visigota, soprattutto sotto l'influsso bizantino.L'anonimo ...
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GRANADA
P.A. Galera Andreu
(arabo Gharnāṭa)
Città della Spagna meridionale in Andalusia, capoluogo della prov. omonima e capitale dell'omonimo regno - ultima roccaforte della dominazione musulmana in [...] simbolico di carattere autocelebrativo, poiché riprende, anche se non in modo diretto, un esempio del palazzo del visir ebreo Yūsuf b. Nagralla (Bargebuhr, 1968) e pertanto potrebbe evocare il Mare di bronzo del Tempio di Gerusalemme, confermando ...
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TIPOLOGIA
J.P. Deremble
Il termine t., dal gr. týpos, 'impronta', identifica il sistema concettuale consistente nel decrittare il marchio o 'tipo' originariamente impresso da Cristo, che ne è l'archetipo, [...] per es. 1 Cor. 10, 4 e 11; Rm. 5, 14; Eb. 10, 1), prima che, nella prospettiva di mostrare agli ebrei la complementarità delle due rivelazioni e agli gnostici il valore dell'Antico Testamento, la t. divenisse l'asse primario dell'esegesi patristica e ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...