Persone appartenenti al popolo ebraico o comunque legate all’identità religiosa e storica israelitica.
Il nome Ebrei, di origine incerta, entrò nell’uso comune attraverso la letteratura dell’età ellenistica [...] per designare quel gruppo di tribù del Vicino Oriente antico apparse nella seconda metà del 2° millennio a.C. in Palestina, costituitesi quindi in unità politica e religiosa. Il gruppo settentrionale chiamava ...
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Famiglia di ebrei italiani dei secc. 13º e 14º, noti quali traduttori di opere scientifiche dall'arabo in ebraico. Dei membri della famiglia Nātān visse a Roma, dove intorno al 1280 tradusse molte opere, [...] tra le quali il Canone di Avicenna e gli Aforismi di Maimonide; Salomone e Samuele tradussero più tardi scritti di Galeno ...
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Scrittrice tedesca (Königsberg 1811 - Dresda 1889). Di genitori ebrei, passò a 17 anni alla Chiesa evangelica. La sua vasta produzione letteraria comprende libri di memorie, resoconti di viaggi che intraprese [...] da sola o in compagnia del marito, lo scrittore Adolf Stahr, e alcuni romanzi, che sono per lo più incentrati su problemi familiari e anzitutto femminili, in spirito di moderato progressismo. Fra i molti ...
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Scrittore statunitense (New York 1914 - ivi 1986). Figlio di immigrati ebrei di origine russa, pose al centro della sua narrativa l'indagine sulla quotidianità all'interno di un contesto urbano, prevalentemente [...] quello newyorchese, il cui degrado morale s'insinua negli aspetti più riposti della comunità ebraica alterandone sostanzialmente gli equilibrî. Ad eccezione di The natural (1952; trad. it. Il migliore, ...
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Romanziere naturalizzato statunitense (Lachine, Quebec, 1915 - Brookline, Massachusetts 2005). Figlio di ebrei russi emigrati in Canada, si trasferì nel 1924 a Chicago dove frequentò l'università; ha insegnato [...] lett. inglese a Princeton, New York, ecc. Impostosi all'attenzione della critica e del pubblico già con i suoi primi romanzi (Dangling man, 1944; The victim, 1947), le cui problematiche religiose ed esistenziali ...
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Scrittrice brasiliana (Čečel´nik, Ucraina, 1925 - Rio de Janeiro 1977). Figlia di ebrei ucraini emigrati, trascorse l'infanzia e compì gli studî in Brasile, dove poi si stabilì, dopo aver a lungo soggiornato [...] in Europa e negli USA con il marito diplomatico. Nella sua opera narrativa, intensamente psicologica e introspettiva, ha svolto un'angosciosa tematica esistenziale, riferita per lo più a personaggi femminili, ...
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Scrittore statunitense (New York 1915 - Palm Springs 2019). Nato da una famiglia di ebrei russi, durante la seconda guerra mondiale prestò servizio in marina. Dopo i primi romanzi (Aurora Dawn, 1947; City [...] boy, 1948), colse il successo con The Caine mutiny (1951), affresco storico a forti tinte, oggetto di fortunati adattamenti per il teatro (1953) e per il cinema (E. Dmytryk, 1954). Autore di romanzi tradizionali, ...
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Scrittore francese (Clara, Entre Ríos, 1898 - Avernes, Val-d'Oise, 1979) di genitori ebrei russi emigrati; studiò lettere a Parigi, poi combatté come ufficiale aviatore nella prima guerra mondiale. Inviato [...] speciale in Germania, Russia, Irlanda per il Journal des débats e il Matin riunì i suoi articoli in Témoin parmi les hommes (6 voll., 1956-69). Si affermò con un romanzo d'aviazione, L'équipage (1923, ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...