L'eccidio delle Fosse Ardeatine è il più noto episodio della resistenza di Roma all'occupazione tedesca durante la seconda Guerra mondiale. Il 23 marzo 1944, in via Rasella, un attacco di GAP provocava [...] il comando tedesco ordinava la fucilazione di 10 italiani per ogni tedesco ucciso. Il 24 marzo 335 detenuti, tra politici, ebrei o semplici sospetti, prelevati dalle carceri di Regina Coeli e di Via Tasso, erano condotti sulla via Ardeatina, ove, tra ...
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Cugino (Alcochete, Setúbal, 1469 - Lisbona, 1521) di Giovanni II, gli successe nel 1495. Governò assolutisticamente e levò per primo imposte senza il consenso delle Cortes. Il suo nome è legato da un lato [...] Gama, P. A. Cabral, G. de Corte-Real, J. da Nova, A. de Albuquerque, le quali gettarono le basi del grande impero portoghese; dall'altro, alla cacciata di ebrei e musulmani (1496), che ebbe ripercussioni negative sullo sviluppo economico del paese. ...
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STREICHER, Julius
Silvio FLIRLANI
Uomo politico tedesco, nato a Fleinhausen, in Svevia, il 12 febbraio 1885, impiccato a Norimberga il 16 ottobre 1946. Fu insegnante nelle scuole elementari fino allo [...] . Pur a conoscenza di tali massacri, S. continuò ad incitare dalle colonne del suo giornale allo sterminio degli Ebrei polacchi, richiesta del tutto coerente al suo programma che propugnava l'estinzione completa della razza giudaica. Il tribunale di ...
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Poeta e storico inglese (Londra 1791 - Ascot 1868). Fu prof. di poetica a Oxford (1821), poi canonico di Westminster (1835) e nel 1849 decano della cattedrale di St. Paul a Londra. Tradusse molti classici [...] , fu ripreso da A. Ristori in traduzione italiana. M. è noto soprattutto come storico: nel 1829 apparve una sua storia degli Ebrei (History of the Jews), originale per l'uso del metodo storico; ritirata dalla circolazione, fu ristampata (1863 e 1867 ...
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Dachau
Città della Germania, in Baviera, in cui, all’avvento del regime hitleriano e su iniziativa di H. Himmler, fu istituito un campo di concentramento per prigionieri politici. Amministrato dalle [...] sindacalisti e oppositori del nazismo, ma successivamente vi furono internati anche testimoni di Geova, omosessuali e immigrati (1935), ebrei (1938), rom e sinti (1939). Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, nel campo furono reclusi migliaia ...
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'Omar ibn 'Abd al-'Aziz
‛Omar ibn ‛Abd al-‛Aziz
Califfo omayyade (sec. 8°). Regnò dal 717 al 720. Profondamente religioso, ascoltava il parere dei dottori di religione (fuqaha’), e quindi non è accusato [...] membri della dinastia. Interruppe le spedizioni militari (tra le altre l’assedio di Costantinopoli), dedicandosi esclusivamente alla riforma fiscale con cui anche i musulmani, e non solo i cristiani e gli ebrei, furono soggetti all’imposta fondiaria. ...
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Uomo politico (Dovia di Predappio 1883 - Giulino di Mezzegra, Dongo, 1945). Socialista, si andò staccando dal partito, fino a fondare i Fasci da combattimento (1919). Figura emergente nell’ambito del neoformato [...] ’esperienza coloniale in Etiopia, si fece coinvolgere dai buoni rapporti con la Germania di Hitler nella persecuzione degli Ebrei, fino poi alla partecipazione al conflitto mondiale. I pessimi risultati bellici portarono il Gran Consiglio a votare la ...
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Re vassallo di Roma (c. 28 d. C. - 100 d. C.), figlio di Agrippa I, ebbe nel 50, per concessione dei Romani, il regno di Calcide nel Libano, che gli fu tolto nel 53 e sostituito con un regno più vasto, [...] ne aggiunse in seguito Nerone. Governò sempre secondo il volere dei Romani e anche nella rivolta giudaica del 66 tentò di indurre gli Ebrei alla resa; compensato perciò da Roma con ingrandimenti territoriali, regnò ancora oscuramente sino alla morte. ...
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Uomo politico russo (Mosca 1827 - Pietroburgo 1907), prof. di diritto civile nell'univ. di Mosca (1859), membro del Consiglio dell'Impero (1872), procuratore superiore del S. Sinodo (1880). Ascoltato consigliere [...] governo paternalistico e autocratico, P. ispirò la politica di russificazione nei paesi baltici, in Finlandia, in Rutenia e in Polonia; paladino dei privilegi della Chiesa ortodossa, si mostrò intollerante verso gli ebrei, i cattolici e i luterani. ...
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Uomo politico (Londra 1867 - Petersfield 1937). Deputato (dal 1909), fu (1919) sottosegretario per la Guerra con W. Churchill, poi (1921) ministro dei Trasporti; fu ministro per l'India (1922-24), e negli [...] rimasero al centro dei suoi interessi. Fu perciò chiamato (1936-37) a presiedere la commissione d'inchiesta (Commissione P.) per la Palestina, che elaborò un piano di spartizione del territorio, allora sotto mandato britannico, fra Arabi ed Ebrei. ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...