Ottobrini, Lucia. – Partigiana italiana (Roma 1924 – Rocca di Papa, Roma, 2015). Partigiana combattente, tra le figure rappresentative della Resistenza romana, impiegata del Ministero del Tesoro, pur essendo [...] perfettamente il tedesco. A diciotto anni, dopo aver conosciuto M. Fiorentini, comandante del GAP "A. Gramsci", giovane intellettuale ebreo e comunista che l’ha introdotta negli ambienti antifascisti della Capitale, e che dopo la fine della guerra ha ...
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SHOAH
Anna Foa
I nomi. - Negli anni tra il 1939 e il 1945, nel corso della guerra scatenata da A. Hitler per conquistare l'Europa, il nazismo sterminò tra i cinque e i sei milioni di ebrei, due terzi [...] Nel 1939, infatti, l'invasione tedesca della Polonia portò sotto il controllo diretto o indiretto del Reich circa due milioni di ebrei polacchi. Oltre un milione se ne erano aggiunti con l'annessione dell'Austria e della Boemia-Moravia tra il 1938 e ...
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Le leggi razziste
Anna Foa
Per gli ebrei italiani, riportati di un colpo a uno statuto di inferiorità legale e civile simile a quello che aveva preceduto l’emancipazione, le leggi emanate da Mussolini [...] della rivoluzione romana del 1848, dove fu, com’è noto, la Repubblica romana ad aprire i portoni del ghetto e a emancipare gli ebrei, e Pio IX al suo ritorno a Roma a rimettere in funzione il ghetto e le interdizioni ebraiche. Le parole con cui pochi ...
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La periodizzazione della Grecia antica. Il periodo ellenistico
Antonio Giuliano
Il periodo ellenistico
Il termine Ellenismo (o periodo ellenistico) serve a indicare il periodo compreso tra la morte [...] del I sec. a.C. Questo termine non esiste nell’antichità classica: hellenistès è, negli Atti degli Apostoli (6, 1), l’ebreo che aveva adottato la lingua greca in contrasto con quello di lingua tradizionale. Il termine è stato adoperato per la prima ...
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Scrittore tedesco, nato a Perleberg (Prignitz) il 31 marzo 1935, morto ad Amburgo l'8 marzo 1986. A questa città sono legate le sue fondamentali esperienze e in essa F. ambienta la maggior parte delle [...] primo romanzo, l'autobiografico Das Waisenhaus (1965), Amburgo è presente solo nella nostalgia del fanciullo protestante di padre ebreo educato in un orfanotrofio cattolico della lontana Baviera. Nel successivo Die Palette (1968), una delle opere più ...
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Arabista, figlio di Joseph Naftali (v.), nato a Parigi il 17 marzo 1844, morto ivi il 12 aprile 1908. Fu professore nell'École des langues orientales vivantes dal 1875 e nell'École des Hautes Études dal [...] scritti pubblicati in collaborazione col padre (la versione araba della Bibbia di Sa‛dyāh, gli opuscoli grammaticali ebreo-arabi di Ibn Gianāḥ, le iscrizioni sudarabiche nel Corpus Inscriptionum Semiticarum), iniziò il catalogo dei manoscritti arabi ...
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Arte di comporre azioni danzate in armonia con la musica. Al significato odierno di c. si giunse solo nel Settecento, quando si diffuse la figura del coreografo, annotatore e insieme compositore di danza.
Precedentemente [...] della danza. Questa, già nel 15° sec., con i trattatisti (Domenico da Piacenza o da Ferrara, Antonio Cornazzano, Guglielmo Ebreo da Pesaro), era una pratica primaria per poter trasmettere la danza attraverso il tempo, evitando la precarietà di una ...
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Regista cinematografico (Cairo 1904 - Roma 1978). Inizialmente assistente di A. Blasetti (Sole, 1929; Terra madre, 1930), si affermò poi come autore di commedie brillanti, di impianto prevalentemente commerciale [...] 1941; Noi vivi e Addio Kira!, 1942, entrambi film di propaganda bellica). Più interessanti le opere successive alla guerra: L'ebreo errante (1947), amara riflessione sul nazismo; Camicie rosse (in collab. con Franco Rosi; 1951-52), sul Risorgimento. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il cristianesimo
Enrico Norelli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il messaggio di Gesù era un appello all’interno del variegato panorama [...] di Gesù segnino una svolta che apre a tutti i popoli la prospettiva riservata in passato a Israele. Il peso dei non ebrei nell’insieme dei credenti in Gesù e la convinzione, affermatasi anche sotto il forte impulso di Paolo, che non è loro necessaria ...
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Harlan, Veit
Serafino Murri
Sceneggiatore, regista e attore teatrale e cinematografico tedesco, nato a Berlino il 22 settembre 1899 e morto a Capri il 13 aprile 1964. Avvalendosi di una solida formazione [...] tedesca del Terzo Reich: sue sono alcune tra le più importanti opere di sostegno al nazismo, come Jud Süss (1940; Süss l'ebreo), Der grosse König (1942; Il grande re), per cui vinse la Coppa Mussolini per il miglior film straniero alla Mostra del ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...