Latinovits, Zoltán
Silvana Silvestri
Attore ungherese, nato a Pest il 9 settembre 1931 e morto a Balatonszemes il 4 giugno 1976. Considerato il più significativo attore ungherese del suo tempo, come [...] Sebastián nel 1970 per Utazás a koponyám körül (Viaggio intorno al cervello) di György Révész, nel ruolo dello scrittore ebreo Frigyes Karinthy.
Abbandonato dal padre Oszkar, proprietario terriero, L. visse con la madre che si sarebbe poi formata una ...
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Forst, Willi
Simone Emiliani
Nome d'arte di Wilhelm Frohs, regista e attore cinematografico austriaco, nato a Vienna il 7 aprile 1903 e morto ivi l'11 agosto 1980. Negli anni Trenta e Quaranta fu una [...] nazista, rifiutando tuttavia di prendere parte come interprete a uno dei più infami film di propaganda, Jud Süss (1940; Süss l'ebreo) di Veit Harlan. Si caratterizzò per la costruzione di un ritmo brioso e per l'eleganza formale nel mettere in scena ...
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Romm, Michail Il′ič
Mino Argentieri
Regista cinematografico russo, nato a Irkutsk (Siberia) il 24 gennaio 1901 e morto a Mosca il 1° novembre 1971. Personalità di talento, ebbe una carriera discontinua [...] più contribuirono al dibattito delle idee e al rinnovamento del cinema sovietico.
Nato in Siberia dove il padre, un medico ebreo, era stato esiliato, fu allievo a Mosca della Scuola superiore di Belle Arti dove studiò scultura. Militò nelle file dell ...
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The Ten Commandments
Jonathan Rosenbaum
(USA 1954-55, 1956, I dieci comandamenti, colore, 220m); regia: Cecil B. DeMille; produzione: Cecil B. DeMille per Paramount; soggetto: dal Libro dell'Esodo e [...] sé Lilia e fatto frustare Giosuè. La notizia giunge alle orecchie di Ramsete II e di Sethi, a causa della spiata dell'ebreo Dathan. Scacciato nel deserto, Mosè sposa Sephora, figlia di Jethro. Dio gli appare sul monte Sinai e gli ordina di liberare ...
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Fanny och Alexander
Serafino Murri
(Svezia/Francia/RFT 1981, 1982, Fanny e Alexander, versione televisiva 312m, versione cinematografica 197m); regia: Ingmar Bergman; produzione: Jörn Donner per Cinematograph [...] moglie Emilie, attrice), una vasta e chiassosa compagine di zii, cugini e affiliati, tra cui spicca l'antiquario ebreo Isak Jacobi, paziente corteggiatore della nonna. La fertile immaginazione di Alexander, che nel prologo vede una statua muoversi ...
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La grande illusion
Janet Bergstrom
(Francia 1937, La grande illusione, bianco e nero, 113m); regia: Jean Renoir; produzione: Frank Rollmer, Albert Pinkevitch per Réalisations d'Art Cinématographique; [...] delle comuni origini aristocratiche. Poi sono portati al campo di Hallbach: tra i loro compagni di camerata c'è un ebreo di nome Rosenthal. I prigionieri allestiscono uno spettacolo e, quando giunge la notizia che Fort Douaumont è stato tolto ai ...
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LUNGIN, Pavel Semenovic
Melania G. Mazzucco
Lungin, Pavel Semënovič (noto anche come Lounguine, Pavel)
Regista cinematografico e sceneggiatore russo, nato a Mosca il 12 luglio 1949. Tra i più interessanti [...] replicato lo schema della strana amicizia ‒ questa volta fra un giovane naziskin, violento e ignorante, e un colto musicista ebreo, forse suo padre ‒, coniugando in modo originale il cinema d'azione di tipo americano con la sconsolata, ma ironica ...
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Attore, regista e sceneggiatore cinematografico austriaco naturalizzato statunitense (Vienna 1885 - Maurepas, Parigi, 1957). Autore maledetto del cinema muto, proiettò la settima arte verso una compiuta [...]
Nobile e ufficiale di cavalleria secondo la leggenda da lui stesso alimentata, in realtà figlio di un cappellaio ebreo e probabilmente soldato semplice, emigrò negli USA (1910 circa), entrando nel cinema come comparsa, divenendo poi assistente di ...
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Oswald, Richard
Giovanni Spagnoletti
Nome d'arte di Richard W. Ornstein, produttore e regista cinematografico austriaco, nato a Vienna il 5 novembre 1880 e morto a Düsseldorf l'11 novembre 1963. Tra [...] pièce di C. Zuckmayer, una sapida satira popolare contro il militarismo e la burocrazia.
Figlio di un ricco commerciante ebreo, iniziò giovane la carriera teatrale prima come attore in provincia, poi a Vienna, dove lavorò anche come drammaturgo e ...
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Holland, Agnieszka
Daniela Turco
Regista e sceneggiatrice cinematografica polacca, nata a Varsavia il 28 novembre 1948. Cineasta intimamente segnata dal cinema polacco e dalla scuola praghese che hanno [...] frequente chiude i suoi film. Figlia di madre cattolica e padre ebreo, la cui famiglia era stata sterminata dai nazisti nel ghetto di Globe, che racconta la vicenda reale di un ragazzino ebreo che per salvarsi nella Germania nazista si finge ariano, ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...