Vescovo (n. nella diocesi di Cirro 350 circa - m. Costantinopoli poco dopo il 422). Prima nel deserto della Calcide, poi missionario in un villaggio pagano presso Emesa, nel Libano, infine vescovo di Ḥarrān [...] in Mesopotamia; nel 422 fu chiamato da Teodosio II alla corte di Costantinopoli. Festa, 14 febbraio ...
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AMASOUSAS (᾿Αμασούσας)
L. Guerrini
Scultore, probabilmente di origine persiana, grecizzato, figlio di Egamazes, di età imperiale romana, la cui firma appare su una stele da Emesa (Siria) ora conservata [...] a Damasco. Il rilievo rappresenta la figura del defunto - un certo Salinos Amares, come si legge sulla base - reso di pieno prospetto, ritto, su un plinto. Veste, secondo la foggia romana, una tunica ricoperta ...
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Dossografo greco (1º-2º sec. d. C.), autore di una silloge delle opinioni degli antichi filosofi, fonte comune delle notizie dossografiche dello Pseudo-Plutarco, di Stobeo, di Nemesio di Emesa e di Teodoreto; [...] come ha dimostrato il Diels, l'opera di Aezio dipende da un anonimo trattato intitolato Vetusta Placita (1º sec. a. C.), e, attraverso questo, dall'opera Φυσικῶν δόξαι (Dottrine dei fisici) di Teofrasto, ...
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Usurpatore dell'Impero romano (260) contro Gallieno, insieme al fratello Macriano; fu riconosciuto in Oriente; ma dopo che il fratello fu vinto nell'Illiria, Q. fu assediato da Odenato a Emesa, e qui assassinato [...] (261) ...
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È detto anche 'Αθηναῖος, come quegli che in Atene esplicò fervida attività di maestro in concorrenza con Frontone d'Emesa e in perfetta comunanza di spiriti con Filostrato II, l'autore delle Vite dei sofisti [...] (E. Rohde, in Gött. Gel. Anz., 1884, p. 35 = Kleine Schriften, I, p. 341, 1), negli anni della massima sua fioritura, sotto gli imperatori Massimino Trace e Gordiano III (235-238 e 238-244). Allievo di ...
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PAPINIANO (Aemilius Papinianus)
Emilio Albertario
Discepolo, secondo una dubbia tradizione, di Scevola, ebbe presso i posteri e conservò lungamente la fama di principe dei giuristi. Oriundo forse di [...] Emesa in Siria, fu sotto Marco Aurelio assessore del praefectus praetorio; sotto Settimio Severo magister libellorum; dal 203 e sino alla morte di Settimio Severo praefectus praetorio. Fu ucciso per ordine di Caracalla l'anno 212 nella strage dei ...
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Generale di Palmira (sec. 3º d. C.) sotto la regina Zenobia. Si impossessò dell'Egitto, ma fu battuto (272) sull'Oronte da Aureliano. Questa sconfitta fu preludio alla disfatta decisiva dei Palmireni presso [...] Emesa. ...
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Celebre poeta, filologo e letterato arabo, cieco, nato nel 363 èg. (973 d. C.) in Ma‛arrat an-Nu‛mān, città tra Aleppo ed Emesa, morto nel 449 èg. (1058 d. C.).
In Europa è noto soprattutto per le sue [...] poesie al-Luzūmiyyāt, di carattere pessimista e contrarie ai dogmi; e per la sua Risālat al-ghufrān (l'epistola del perdono) in prosa rimata, nella quale M. Asín, nel 1919, ha creduto di scoprire una delle ...
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Vedi ELIOGABALO dell'anno: 1960 - 1960
ELIOGABALO (Varius Avitus Bassianus)
V. Scrinari
Imperatore romano. Fu detto Heliogabalus per il culto del Sole da lui professato; nacque da Giulia Soemia, figlia [...] di Giulia Mesa, sorella di Giulia Domna, ad Emesa. Ivi fu nominato sacerdote del Sole; ebbe un breve periodo di potere a Roma alla morte di Caracalla (218-222), potere ottenuto ed esercitato sotto l'influenza della nonna materna (Script. Hist. Aug., ...
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QUIETO (Titus Fulvius Iunius Quietus)
M. Floriani Squarciapino
Imperatore romano, eletto dal padre insieme al fratello maggiore Macriano (261). Fu lasciato in Oriente quando i suoi parenti si recarono [...] nell'Illirico. Vinti il padre e il fratello, fu assediato in Emesa da Odenato e quivi ucciso (262).
Le sue emissioni, come quelle del fratello, sono tutte di zecche orientali: il ritratto lo rappresenta giovinetto come il fratello, ed è piuttosto di ...
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