scuola (scola)
Guido Favati
Charles T. Davis
La locuzione ‛ tenere s. ', iterata sinonimicamente con ‛ leggere ', cioè con " tenere lezioni " di livello universitario, appare quanto mai appropriata [...] composta nel 1304-07 c.), D. qualifica Virgilio come lo maggiore nostro poeta e cita dal quinto e sesto libro dell'Eneide. Nella Vita Nuova occorre appena una scarna menzione sull'uso in Virgilio del linguaggio figurato (XXV 9); al tempo della sua ...
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Troiani
Antonio Martina
La gloria di costituire l'Impero universale di Roma era riservata ai discendenti dei T. superstiti che, dopo la lunga guerra in cui la loro virtù aveva dovuto soccombere dinanzi [...] di Enea, " Romanae stirpis origo " (Aen. II 166), D. insiste in Mn II III 11 ss. (v. TROIA), dove cita i passi dell'Eneide in cui Virgilio sottolinea codesta nobiltà e insieme quella della schiatta dei Teucri (Aen. VIII 134-137, cit. in Mn II III 11 ...
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Nacque in Venezia l'11 dicembre 1712; studiò lettere e scienze a Roma, a Bologna e a Firenze sotto maestri celebrati: Eustachio Manfredi, gli Zanotti, il Beccari, il Caldani, A.M. Ricci, i quali bene educarono [...] de' re di Roma, gl'Incas, la Giornata di Zama, ecc.; Lettere di Polianzio ad Ermogene intorno alla traduzione dell'Eneide del Caro, Lettere sulla Russia (ma originariamente: Viaggi di Russia che è l'opera più pregiata comunemente, giusta anche il ...
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Figlio di Priamo e d'Ecuba. Abbandonato insieme con la sorella Cassandra nel tempio di Apollo Timbreo, viene avvolto con Cassandra da bisce che nettano a entrambi le orecchie per modo che e si possono [...] in patria per via di terra. Neottolemo cede Andromaca a E., che si trasferisce con lei in Epiro, dove (Virgilio, Eneide, III) accoglie Enea. A E. faceva rimontare la propria stirpe, secondo Teopompo, Olimpia. moglie di Filippo e madre d'Alessandro ...
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Nardi, Bruno
Tullio Gregory
, Storico della filosofia e dantista (Spianate, Altopascio, 1884 - Roma 1968). Compiuti gli studi all'Università Cattolica di Lovanio (1908-1911), ove discusse con M. De [...] eloquentia, Virgilio gli era apparso maestro di ‛ stile regolato ' o ‛ tragico ' che culmina nella ‛ cantio '. Ma la lettura dell'Eneide non tardò a scoprirgli in Virgilio non solo il poeta, ma il vero storico e filosofo dell'Impero, sulla necessità ...
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VIRGILIO (P. Vergilius Maro)
L. Fabbrini
Il grande poeta nato ad Andes presso Mantova nel 70 a. C., morto a Brindisi nel 19 a. C., durante il suo viaggio di ritorno dalla Grecia, "fu alto e robusto di [...] seconda metà del III secolo. In un mosaico di Hadrumetum, V. siede togato, tra due Muse, il rotolo dell'Eneide in mano: nella genericità della rappresentazione si notano tuttavia il volto affilato sotto la calotta compatta di capelli, i lineamenti ...
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Lazio
Marcello Aurigemma
Il L. del suo tempo non riceve da D. una particolare attenzione, eguale, ad es., a quella rivolta, per ovvi motivi, non soltanto alla Toscana, ma anche alla Romagna o al Veneto. [...] primo canto dell'Inferno, e nel quarto attraverso quelli di Latino e Lavinia evidentemente resi cari a D. dalla poesia dell'Eneide) viene poi citato in forma più propriamente storica nel VI del Paradiso, nel corso delle vicende cioè dell'aquila che ...
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VULGARIS, Eugenio
Silvio Giuseppe Mercati
Letterato e teologo ortodosso. Nato a Corfù nel 1716 da famiglia originaria di Zante, si laureò in filosofia e teologia all'università di Padova. Ordinato diacono [...] , I placiti dei filosofi, pubblicò le opere di Giuseppe Briennio e di Teodoreto di Ciro, tradusse in esametri le Georgiche e l'Eneide di Virgilio, opuscoli di S. Agostino, e una quantità di testi scolastici, come la Logica e metafisica del Duhanel, l ...
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Arpie
Giorgio Padoan
. Personaggi mitologici. Di alcune A. sono ricordati i nomi da poeti e mitografi: Tiella, Podarge, Celeno, Aello, Ocipite. Secondo Esiodo (Theog. 267), erano figlie di Taumante [...] / Virginei volucrum vultus [D.: e colli e visi umani], foedissima ventris / proluvies [D.: pennuto 'l gran ventre. Molti manoscritti dell'Eneide storpiano il termine raro proluvies in vari modi, sì che c'è da chiedersi se per caso D. non abbia letto ...
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lattare
Sebastiano Aglianò
Di uso comune nell'italiano antico, con valore transitivo (" allattare ") o intransitivo (" poppare "). Nelle opere di D. ricorre soltanto nella perifrasi che designa Omero, [...] (le nutrici nostre le chiama appunto Virgilio, Pg XXII 105); ma la stessa funzione assolve un'opera eccelsa come l'Eneide, la quale, dice stazio (XXI 97-98), mamma / fummi, e fummi nutrice, poetando. per le ascendenze del binomio ‛ mamma '- ‛ nutrice ...
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quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...