RICAMO (dall'arabo raqm "disegno, segno"; fr. broderie; sp. bordado; ted. Stickerei; ingl. embroidery)
Elisa RICCI
Giovanni BARDELLI
Li. Mor.
È l'ornamento che l'ago opera più generalmente sul tessuto, [...] delle dovizie di Tiro dice che Saba, Assur e Chelmad vi recavano balle di giacinto e di lavori di punto. Virgilio nell'Eneide, racconta che Anchise donò a Cleante un mantello tramato d'oro con doppio fregio di porpora, sul quale era ricamata la ...
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Poeta latino del sec. III-II a. C. Sul prenome Quinto non può esserci alcun dubbio, perché, oltre che da testimonianze concordi dell'antichità, esso viene attestato in modo particolare da Cicerone, il [...] del poema virgiliano, il quale accontentava tutti i gusti e tutti i bisogni del pubblico dotto e indotto: fu proprio l'Eneide che fece dimenticare gli Annali, mentre d'altra parte la decadenza del teatro romano, dove si cercavano ansiosamente i mimi ...
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Città antica posta sul litorale occidentale della Campania, lungo la via Domitiana che staccandosi da Sinuessa (oggi Mondragone) e passando per Liternum e Cumae, giungeva a Puteoli (Pozzuoli). Per la posizione [...] primo periodo augusteo, al periodo cioè in cui Virgilio viveva a Napoli: da ciò la perfetta rispondenza fra la descrizione virgiliana (Eneide, VI) e la realtà dei luoghi.
Meno determinabile è la pianta della città bassa che si estende su di una lunga ...
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MERCURIO (Mercurius)
Gioacchino MANCINI
Era presso i Romani il dio del commercio e del guadagno. Il suo nome va messo in relazione con le voci latine merx e mercari. Fu presto identificato col dio greco [...] di evocare la figura dell'Ermete psicopompo, del tutto estranea all'essenza del Mercurio romano (Carm., I, 10, 17-20). Così Virgilio nell'Eneide fa confidare a M. dei messaggi per i suoi eroi. Anche in Properzio (III, 30,6) e in Lucano (IX, 661) si ...
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MILANI, Aureliano.
Stefano Pierguidi
– Nacque a Bologna nel 1675. Secondo Zanotti il padre era macellaio, come quello di Ludovico Carracci, con il quale egli avrebbe avuto qualche parentela. Il percorso [...] del 1718, quando il M. parlava al suo committente di un’altra serie di quattro tele, questa volta con episodi tratti dall’Eneide, in via di ultimazione o già in giacenza nel suo studio (non identificati; uno, Le Arpie insozzano la mensa dei Troiani ...
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Giustiniano (Giustiziano; Iustiniano)
Paolo Brezzi
Luigi Vanossi
Imperatore romano d'Oriente, che governò dal 527 al 565. D. dedica a lui l'intero canto VI del Paradiso, riservandogli un posto eccezionale [...] una voluta coincidenza egli ha preso le mosse per il suo rapido sommario storico dal punto in cui aveva termine l'Eneide; di conseguenza, dopo un ennesimo ammonimento di G. (Vedi quanta virtù l'ha fatto degno / di reverenza: l'oggetto sottinteso è ...
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Azione
Jean-Loup Bourget
Cinema d'azione e film d'azione
I film d'a. costituiscono un insieme vasto e proteiforme, i confini e la definizione del quale sono più volte cambiati. Con 'cinema d'azione' [...] (1986; Gunny) di Clint Eastwood, Full metal jacket (1987) di Kubrick, Tigerland (2000) di Joel Schumacher.
"Arma virumque cano" (Virgilio, Eneide: "canto l'armi e gli eroi"). Un altro tipo di cinema d'a., antenato dell'attuale film d'a. hollywoodiano ...
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passione
Antonio Lanci**
Il termine, usato soprattutto nel Convivio, vale " sofferenza ", sia in senso fisico che psichico, ma vale più spesso " qualità o moto dell'animo ".
La dottrina dantesca della [...] l'oggetto stesso, o ciò in cui essa termina, viene talora chiamato per metonimia col nome della p. stessa: così Enea nell'Eneide è detto " speranza dei Troiani ", che è passione, perché su di lui si fondava tutta la speranza degli esuli (XI 16; un ...
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Rousseau, Jean-Jacques
Mario Reale
Filosofo e scrittore francese, nato a Ginevra nel 1712 e morto a Ermenonville, Oise, nel 1778. Insieme a Montesquieu, R. è uno dei grandi lettori settecenteschi di [...] «irritato» dai «sarcasmi» di Agostino circa un «atto di virtù così bello e grande»; in realtà Agostino citava dall’Eneide (VI, 820-23), sia pur enfatizzando, rispetto all’intera tradizione, una lieve sfumatura («infelix») di riserva (De civitate Dei ...
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contrapasso
Silvio Pasquazi
Applicazione dantesca dell'antico principio giuridico-morale detto ‛ legge del taglione ' (se ne veda la formulazione biblica in Ex. 21, 23 ss.; Lev. 24, 17-20; Deut. 19, [...] è cosa tanto biblica e teologica, tanto indipendente dalla tradizione classica, che il poeta l'avrebbe dovuta mettere in campo pur se l'Eneide ne avesse taciuto. Inoltre con il c. D. applicò a suo modo e raffinò un metodo che il Medioevo gl'insegnava ...
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quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...