Il termine parasintetico si riferisce a parole formate col simultaneo combinarsi a una base di un prefisso e di un suffisso (o di un processo di ➔ conversione), ove non esiste una parola contenente o solo [...] e deaggettivali, verbi). Si tratta quindi di verbi causativi, cioè verbi transitivi in cui il referente del soggetto dell’enunciato è di norma causa intenzionale di un cambiamento subito dal referente del complemento oggetto, e in cui l’aggettivo è ...
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La storia del parlato filmico è intimamente legata, fin dai primordi del cinema sonoro, alla pratica del doppiaggio. La lingua doppiata, che è forse, indipendentemente dalla qualità dei risultati ottenuti, [...] , ecc.; tranquilli! (be quiet!) invece di zitti!, silenzio!, state buoni, calmi, zitti, ecc.; bene (well) ad apertura d’enunciato in luogo di altri segnali discorsivi più tipicamente italiani (ecco, veramente, dunque, beh, ehm, ecc.); abuso di voglio ...
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I modi del verbo sono sottoinsiemi di forme della ➔ coniugazione verbale caratterizzati da un complesso intreccio di proprietà semantiche, sintattiche e pragmatiche. Nel sistema verbale italiano si distinguono [...] si identifica con un atto linguistico definito ma consiste piuttosto nell’attenuazione della forza comunicativa di un enunciato (condizionale di cortesia: vorrei un bicchiere d’acqua; ➔ condizionale).
Il sistema dei modi del verbo italiano ricalca ...
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La classe delle parole interrogative comprende aggettivi (tecnicamente, determinanti) e pronomi (tecnicamente, sostituti del nome) usati nelle interrogazioni dirette e indirette.
Le domande parziali o [...] (43) hai di che mangiare per una settimana
(44) non c’è di che lamentarsi
Nel dialogo si ricorre anche al frammento di enunciato che?, quando non si è capito quello che è stato detto.
Quanto e chi possono essere usati anche come pronomi doppi, ovvero ...
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Il palindromo è una sequenza di lettere o di sillabe che possa essere letta anche in senso retrogrado dando come esito o la sequenza di partenza o un’altra sequenza pure dotata di senso. Al principio della [...] sintattiche e semantiche che li rendono pressoché illeggibili come testi; come palindromi, inoltre, la cospicua estensione dell’enunciato non lascia cogliere all’occhio del lettore il procedimento in sé.
Il formato ideale del palindromo è la ...
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Il superlativo è insieme al comparativo (➔ comparativo, grado) un grado degli ➔ aggettivi e degli ➔ avverbi, che segnala che la proprietà espressa dall’aggettivo o dall’avverbio è intensificata al massimo [...] tutti i possibili treni (o almeno tra tutti quelli rilevanti nella situazione comunicativa in cui è pronunciato l’enunciato). Per evidenziare il valore di quantificatore universale si può posporre l’avverbiale invariabile possibile: i pendolini sono ...
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In italiano standard la congiunzione che è propria di alcune frasi subordinate: le oggettive (vedo che ti stai comportando bene; ➔ oggettive, frasi), le soggettive (è possibile che io sia in ritardo domani; [...] di formazione della frase relativa, viene esplicitamente stigmatizzato ed escluso dalla norma grammaticale, e caratterizza decisamente l’enunciato come popolare (➔ italiano popolare); se ne veda un esempio in (26):
(26) tu mi hai fatto convincere ...
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Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli [...] , e in particolare l’utilizzazione dei fonemi a scopi morfologici. La morfosintassi è lo studio sistematico delle regole che presiedono alla formazione di un enunciato linguistico (parole, sintagmi, frasi) mediante la combinazione di morfemi. ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] delle semiconsonanti a riconvertirsi negli allofoni sillabici corrispondenti: i dittonghi discendenti in posizione finale di enunciato (dove di solito i segmenti subiscono allungamento) possono facilmente diventare iati. Al contrario, i dittonghi ...
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Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] della frequenza di vibrazione delle corde vocali (o frequenza fondamentale o F0), che si sviluppa lungo l’intera durata dell’enunciazione di una catena fonica. In tal senso, si può constatare che ogni voce umana dispone di un repertorio di variazioni ...
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enunciato
s. m. [propr., part. pass. di enunciare, sostantivato con valore neutro]. – In generale, le parole con cui si enuncia una questione, un problema, un argomento: formulare, dettare l’e. del tema d’italiano; in partic., e. di un teorema,...
enunciare
(o enunziare) v. tr. [dal lat. enuntiare, comp. di e-1 e nuntiare «annunciare», der. di nuntius «messaggio»] (io enùncio o enùnzio, ecc.). – Esprimere, manifestare un concetto, esporre lo stato di una questione, per lo più con una...