I due punti introducono una pausa intermedia tra il punto e la virgola e vengono usati per ottenere diverse funzioni sintattiche e testuali, come quelle dichiarativa, presentativa e argomentativa, o per [...] nel testo, il testo nella lingua, a cura di A. Ferrari, Torino, Istituto dell’Atlante Linguistico Italiano, pp. 143-164.
Lala, Letizia (2008), Enunciati nominali, in L’interfaccia lingua-testo. Natura e funzioni dell’articolazione informativa dell ...
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Rappresentazione sistematica di una lingua e dei suoi elementi costitutivi, articolata tradizionalmente in fonologia (dottrina dei suoni di cui è costituita la parola), morfologia, sintassi, lessicologia [...] mezzo di suffissi.
Grammaticalità e grammaticalizzazione
Per grammaticalità si intende la rispondenza di una frase o di un enunciato alle regole della g. comunemente accettate. Nella g. generativa il giudizio di grammaticalità è quello con cui il ...
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Scienza indiana: periodo vedico. L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
George Cardona
L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
'Śikṣā' ('fonetica')
Ai Veda sono [...] 'altra no, la prima prevale sulla seconda.
In alcuni casi è necessario lasciare che sia l'ordine in cui le regole sono enunciate a stabilire la loro applicazione. Nella sezione dell'Aṣṭādhyāyī che ha inizio con 1.4.1 (v. sopra) vige una metaregola (1 ...
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Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] l’imperfetto o il presente. Si usa il presente quando il fine è destinato a realizzarsi nel futuro rispetto al momento dell’enunciazione:
(3) ho mandato un telegramma a Piero perché mi spedisca l’articolo [cioè, non me lo ha ancora spedito]
Si usa l ...
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Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] gli altri elementi deittici (in particolare i dimostrativi e le indicazioni spazio-temporali) sono regolati sul centro discorsivo dell’enunciato originale, come nel discorso diretto. È ciò che si osserva nei brani seguenti, in cui i dimostrativi e le ...
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Con il termine raddoppiamento espressivo (o geminazione espressiva) ci si riferisce prevalentemente all’esistenza in latino (quello classico e, ancor più, quello tardo) di forme che contengono una consonante [...] stessi». È questione controversa se questi suoni siano lunghi anche in posizione iniziale assoluta, cioè all’inizio di enunciato.
Le stesse consonanti si presentano rafforzate, nei medesimi contesti, anche in altre varietà dialettali e italiane di ...
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Il monottongo è un’articolazione vocalica stabile caratterizzata da un unico timbro, in opposizione alle articolazioni vocaliche che mostrano un cambiamento qualitativo nel corso della loro produzione [...] alternare con esiti dittongali in base alla posizione della vocale bersaglio all’interno della struttura prosodica dell’enunciato (il fenomeno compare in letteratura sotto il nome di dittongazione spontanea, non essendo condizionato dalla natura ...
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I verbi denominali e deaggettivali sono formati, rispettivamente, a partire da nomi e da aggettivi per mezzo di ➔ suffissi (-eggiare, -ificare, -izzare), oltre che tramite ➔ conversione e parasintesi (➔ [...] verbi deaggettivali sono di tipo sia incoativo sia causativo, secondo rispettivamente che il referente del soggetto dell’enunciato sia affetto, indipendentemente dalla propria volontà, da un mutamento di proprietà, oppure ne sia la causa intenzionale ...
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Si definisce posizione post-tonica (o postonica), in particolare in una parola parossitona (➔ accento; ➔ parola italiana, struttura della), la posizione occupata da segmenti che seguono la sillaba in cui [...] di riduzione, riguardanti soprattutto vocali alte, si presentino con maggiore frequenza all’allontanarsi della parola dalla parte finale dell’enunciato: ad es., in queste posizioni visita, ben distinto da vista in posizione prepausale, (ad es., in un ...
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Con riferimento alla nozione di discendenza generazionale che il termine ''famiglia'' implica, la locuzione f. l. fa riferimento a gruppi di lingue che risultino in qualche modo imparentate fra loro (v. [...] nella documentazione latina. Alla luce di quanto si è appena detto circa lo statuto delle Ursprachen si intende l'assioma enunciato da Hjelmslev (1970), per il quale "dovunque esista una parentela genetica tra lingue, esiste pure una funzione degli ...
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enunciato
s. m. [propr., part. pass. di enunciare, sostantivato con valore neutro]. – In generale, le parole con cui si enuncia una questione, un problema, un argomento: formulare, dettare l’e. del tema d’italiano; in partic., e. di un teorema,...
enunciare
(o enunziare) v. tr. [dal lat. enuntiare, comp. di e-1 e nuntiare «annunciare», der. di nuntius «messaggio»] (io enùncio o enùnzio, ecc.). – Esprimere, manifestare un concetto, esporre lo stato di una questione, per lo più con una...