teoria
teoria termine generico che tuttavia, nella sistemazione logica della matematica, si specifica assegnando un apparato logico, costituito da:
• un → linguaggio formale, che definisce le → formule [...] astratto e legato a determinati problemi (per esempio, la teoria dei gruppi come contesto per la risolubilità delle equazionialgebriche), la teoria rimane una teoria formale, quasi una impalcatura fine a sé stessa. Una particolare teoria matematica ...
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Rouche
Rouché Eugène (Sommières, Linguadoca-Rossiglione, 1832 - Lunel, Linguadoca-Rossiglione, 1910) matematico francese. Insegnò presso il Conservatoire des arts et métiers di Parigi e presso l’École [...] polytechnique. Le sue ricerche concernono lo sviluppo in serie delle funzioni, la teoria delle equazionialgebriche, il calcolo delle probabilità, il problema degli isoperimetri. Scrisse numerosi articoli di matematica che furono pubblicati sui « ...
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Laguerre
Laguerre Edmond (Bar-le-Duc, Lorena, 1834 - 1886) matematico francese. Allievo della École polytechnique, dopo la laurea (1854) scelse la carriera militare, che abbandonò dopo circa dieci anni [...] stregua di vere e proprie definizioni implicite degli enti cui si riferiscono). La sua fama è però legata soprattutto ad alcuni contributi nel campo delle equazionialgebriche, dove introdusse i polinomi ortonormali che portano il suo nome, e delle ...
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Plucker Julius
Plücker 〈plü´kër〉 Julius [STF] (Elberfeld 1801 - Bonn 1868) Prof. di matematica nell'univ. di Halle (1834), poi di matematica e fisica nell'univ. di Bonn (1837). ◆ [ALG] Formule di P.: [...] -1)-2τ-3i, i=3n(n-2)-6δ-8k, k= 3m(m-2)-6τ-8i. ◆ [ALG] Principio di P.-Clebsch: un sistema di n equazionialgebriche in n incognite i cui coefficienti siano funzioni razionali di un certo numero di parametri è compatibile per valori generici di questi ...
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ridotto
ridótto [agg. Der. del part. pass. reductus del lat. reducere "ridurre", comp. di re- "di nuovo" e ducere "condurre"] [LSF] Diminuito, ristretto o reso minore di quantità, di mole, di valore, [...] equivalente alla data, il cui numeratore e denominatore sono numeri primi fra loro), formula r. per la soluzione di particolari equazionialgebriche di 2° grado, somma r. (o, assolut., ridotta s.f.) di una serie, lo stesso che somma parziale, ecc ...
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numerativo
numerativo [agg. Der. di numerare (→ numeratore)] [FAF] In un linguaggio, le parole (dette anche, assolut., numerali s.m.) indicanti entità numeriche: v. Gödel, teorema di: III 55 c; comprendono [...] dei derivati dei lat. bis "due volte", centies "cento volte"). ◆ [ALG] Geometria n.: ramo della geometria algebrica che si propone di determinare a priori, nel caso che esso sia finito, il numero delle soluzioni di un sistema di equazionialgebriche. ...
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Bezout, teorema di
Bézout, teorema di in geometria algebrica, stabilisce che due curve algebriche piane le cui equazioni abbiano gradi rispettivamente uguali a m e n, prive di componenti connesse in [...] reali (punto immaginario): occorre perciò ricercare le soluzioni complesse, e non solamente reali, del corrispondente sistema di equazionialgebriche. Se una delle due curve è il grafico della funzione polinomiale a coefficienti reali y = p(x) e ...
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Jordan
Jordan Camille (Lione 1838 - Parigi 1922) matematico francese. Frequentò l’École polytechnique, dove ebbe poi l’incarico di professore. Dal 1881 fu membro dell’Institut de France e dal 1897 fino [...] pregevoli memorie e il monumentale Traité des substitutions et des équations algébriques (Trattato delle sostituzioni e delle equazionialgebriche, 1870). Definì in modo parametrico una curva piana e diede la definizione generale di area di una ...
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punto fisso, metodo del
punto fisso, metodo del metodo numerico per la soluzione di equazionialgebriche, consistente nel trasformare l’equazionealgebrica ƒ(x) = 0 nella forma φ(x) = x. Si può quindi [...] impostare la ricerca della soluzione dell’equazione come la ricerca di un punto fisso della funzione φ(x). Si definisce la successione di valori xn ricorsivamente come xn+1 = φ(xn). Sotto le seguenti ipotesi:
• φ(x) continua e derivabile in [a, b];
• ...
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funzione algebrica
funzione algebrica funzione definita, esplicitamente o implicitamente, da un’equazionealgebrica. Per esempio, sono funzioni algebriche le funzioni razionali, le radici n-esime, definite [...] y n − x = 0, ma anche le funzioni definite da equazionialgebriche in cui non si può esplicitare y in funzione di x, come y 5 + xy 2 − 1 = 0. In generale si considerano come funzioni C → C, e in tal caso sovente sono funzioni polidrome. Se ci ...
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equazione
equazióne s. f. [dal lat. aequatio -onis, der. di aequare «uguagliare»]. – Propr., uguaglianza, uguagliamento, pareggiamento. Il termine, raro con uso generico (si adopera tuttavia, a volte, nel linguaggio letter. e in frasi di tono...
algebra
àlgebra s. f. [dal lat. mediev. algebra, e questo dall’arabo al-giabr, propr. «restaurazione», e quindi «riduzione» (dapprima nel sign. medico-chirurgico, e poi in quello matematico), che compare la prima volta in un trattato arabo...