L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato [...] essere assolta solo all’interno della struttura di frase, e risponde a modelli grammaticali rigidi. L’oggetto di temere, ad es., può essere espresso solo da un’oggettiva introdotta dalla congiunzione che e con il verbo al congiuntivo. La funzione di ...
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Tra i possibili criteri di classificazione del testo in generi o tipi (➔ testo, tipi di) è invalso – soprattutto in ambito didattico – un modello di carattere funzionale-cognitivo basato sull’intersezione [...] . L’ordine tesi-argomento di (8) può essere preferibile in contesti in cui è richiesta una maggiore enfasi informativa sull’argomento, ad es. quando la tesi sia già nota all’interlocutore, come nel caso in cui l’enunciato che precede è del tipo di (9 ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] pluralità di forme, di varietà tipiche delle lingue non normate, spesso legate alla convivenza di tratti di diversa provenienza (per es., dai diversi volgari di Toscana), e di tratti non sincronici, perché gli uni più recenti e gli altri più antichi ...
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L’Emilia-Romagna è formata da due parti di estensione equivalente, l’una piana e l’altra collinare e montuosa, unite da un asse che va da Cattolica, sull’Adriatico, a Stradella, presso il Po. Il territorio [...] netta diversità nella terza persona sing. e pl., masch. e femm., per le quali domina nell’Emilia occidentale, centrale e nel ferrarese [g] (per es. a Parma [a g voj ben] «io gli / le / a loro voglio bene»), rispetto a i a Bologna e in Romagna ([a j ...
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Per quantità fonologica si intende il tratto distintivo di carattere prosodico (➔ prosodia) che oppone i segmenti fonici, sia vocalici sia consonantici, secondo la loro lunghezza. Essendo una proprietà [...] accentata e si trova in sillaba aperta non finale di parola: ad es., mela [ˈmeːla], faro [ˈfaːro]. Ciò significa che a corrispondenti brevi; ciò vale in italiano per le occlusive e le affricate: per es., gat.to, sac.co, rab.bia, fac.cio, raz.za, ma ...
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I ➔ numerali cardinali sono quasi tutti aggettivi, plurali e invariabili, compreso zero: sei bicchieri, ventiquattro ore, zero gradi. L’unico cardinale singolare è uno, che segue le regole morfosintattiche [...] .; un miliardo, due miliardi, ecc.; 2.100.000 / due milioni e centomila; la cifra tonda al milione / miliardo richiede il partitivo, ad es. un milione di abitanti, due miliardi di euro.
Lo zero si può trovare scritto al posto delle decine, ma non va ...
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In linguistica, elemento formativo che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica. I m. possono essere isolati, come le [...] preposizioni e le congiunzioni, o uniti alla radice, come affissi, desinenze, alternanze qualitative o quantitative (per es., nel lat. didicĕram «avevo imparato», alla radice dic- si uniscono i morfemi di- prefisso, -era- infisso temporale, -m ...
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Insieme ai nomi, i verbi e gli avverbi, gli aggettivi sono una delle classi aperte di parole dell’italiano. Essa può essere suddivisa nelle due sottoclassi degli aggettivi qualificativi (che denotano per [...] , gli aggettivi possono essere modificati da avverbi ➔ intensificatori (per es., molto, troppo, poco: cfr. 3) e apparire al entità denotati dall’aggettivo e dal nome che esso modifica: ad es., il sintagma in (8) viene interpretato come «quel tipo di ...
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Parte variabile del discorso che la tradizione grammaticale classica interpretava e definiva come la categoria che ha la funzione di sostituire il nome, ma che in effetti assolve la più vasta funzione [...] antica; ha in comune con la categoria del nome la distinzione morfologica dei casi, mentre il genere grammaticale non sempre è distinto (per es., nei p. personali: gr. ἐγώ, lat. ego, it. io; gr. σύ, lat. e it. tu ecc.) e il numero è spesso espresso ...
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Nella terminologia linguistica, forma di composizione impropria o per contatto, cioè accostamento di due o più parole che vengono a formare una locuzione compiuta, conservando inalterati il senso, la funzione [...] può succedere che i parlanti perdano il senso di una g. a vantaggio della completa fusione degli elementi (per es. in pomodoro, nella flessione il primo elemento resta ormai inalterato, diventando al plurale pomodori, ma anche pomidoro).
Il termine ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...