Ventitreesima lettera dell’alfabeto latino, usata in italiano in latinismi, grecismi e altri prestili non del tutto adattati.
Linguistica
La x corrisponde come forma alla lettera greca X (chi), che rappresentava [...] ; frassino, dal lat. fraxinus), ma ʃ nelle numerose voci con ex- (o anche hex-, exh-, exs-) prevocalico e in poche altre (es., ausilio, dal lat. auxilium; esame, dal lat. examen; esilio, dal lat. exilium).
Biologia
Con il simbolo X si indica uno dei ...
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Decima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta l’occlusiva velare sorda (il suono proprio di c in casa, fuoco, acuto).
Linguistica
Nell’alfabeto fenicio portava il nome di kap e con la forma
rappresentava [...] delle lingue neolatine il k fu talvolta sostituito al c, nel Medioevo, per esprimerne il suono velare davanti a e o i (per es., ke = che). Nelle lingue germaniche invece, e così nelle altre non romanze che si servono dell’alfabeto latino, e a maggior ...
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crèole, lìngue Lingue nate dall'ibridazione fra un idioma autoctono e uno importato da commercianti o colonizzatori. La linguistica ha mutuato dall’antropologia il significato originario di creolo per [...] originarie di altri continenti (per lo più europee): il contatto di un idioma europeo con una lingua locale (per es., africana) porta alla nascita di una lingua di contatto (pidgin), elementare nelle strutture e nei contenuti, che assolve ...
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vernacolo L’uso popolare del parlare caratteristico di un determinato luogo o regione, con particolare riferimento ai tratti che lo differenziano dalla lingua letteraria. La distinzione tra dialetto e [...] e patois, viene osservata in modo particolare, per ragioni storiche, a proposito delle parlate toscane: per cui si può dire, per es., che la Divina Commedia è scritta in dialetto fiorentino e le commedie di Stenterello in v. fiorentino, o che forme ...
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Scrittore ungherese (Szencz, comitato di Pozsony, 1574 - Kolozsvár 1639). Dopo lunghi anni di soggiorno all'estero (fu anche in Italia) scrisse, animato da spirito protestante e in uno stile altamente [...] ungherese e raggiunse più di cento edizioni; tradusse inoltre l'Institutio Christianae religionis di Calvino (Azkeresztényi religióra és igaz hitre való tanítás, 1624). Compilò un vocabolario ungherese-latino e latino-ungherese (1604), che, integrato ...
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scriptio In paleografia e in epigrafia, s. continua, scrittura in cui le singole parole non sono separate mediante spazi o elementi di separazione.
Nella grafia ebraica e, per estensione, in altre grafie [...] (e, eccezionalmente, le vocali brevi) sono indicate mediante lettere il cui valore primo è consonantico, in genere semivocalico e laringale. Per es., in ebraico lo waw può rappresentare ō o ū, l’alef ǡ ē ī ō ecc.; al contrario, s. defectiva è quella ...
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Impressione gradevole data dall’incontro di certi suoni nel corpo di una parola ( e. interna) o in parole consecutive ( e. esterna o della frase), talora invocata in linguistica per spiegare taluni casi [...] a cacofonia.
In particolare si dice eufonico un suono, per lo più non etimologico, inserito fra due suoni consecutivi che produrrebbero iato o darebbero impressione sgradevole all’orecchio (per es. la d aggiunta alla congiunzione e: ed erano). ...
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. I suoni avulsivi (così chiamati da Raoul de La Grasserie) sono detti dai linguisti inglesi clicks, dai Tedeschi schnalze o Schnalzlaute, dai Francesi cliquements, ecc.; sono suoni consonantici prodotti [...] molto raramente e solo in certe interiezioni, per es. nel ???! (la rappresentazione grafica dei suoni avulsivi dinnanzi a certi suoni coi quali non possono combinarsi agevolmente (p. es., tk) e nei suoi Elementi di Glottologia (Bologna 1923, ...
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GLOTTOTECNICA
Bruno Migliorini
. Lo stesso che linguistica applicata: lo studio dei caratteri funzionali di un dato linguaggio e di singole serie di parole, con lo scopo di ottenere il massimo dei vantaggi [...] o da ridefinirsi.
Purtroppo è impossibile soddisfare insieme tutti quanti i requisiti che pure si auspicherebbero: per es., mentre i letterati possono essere lieti di avere a disposizione parecchi nomi per indicare la medesima pianta (ornello ...
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I verbi di movimento (o di moto) esprimono in vari modi il cambiamento di posizione di un’entità da un punto a un altro nello spazio o, figuratamente, nel tempo.
Darne una definizione precisa non è facile, [...] tennis (Ginzburg 1961: 99)
Infine, in alcuni casi i due verbi di movimento sembrano contravvenire alle loro regole d’uso, ad es. quando un dottore dica: venga da me in studio trovandosi da tutt’altra parte rispetto allo studio stesso. Questi casi si ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...