Le lingue delle arti sono collocabili entro il confine delle lingue speciali o settoriali (cfr. Bellucci 1997 per l’architettura; ➔ linguaggi settoriali). Tradizionalmente, soprattutto in Italia, le arti [...] a lato a scozia, zoccolo / dado a lato a plinto) rimase operativo fino a tutto l’Ottocento (si trova esemplificato, per es., in Carena 1853). Ma rimase produttiva anche la componente locale legata alle maestranze: proprio nell’Ottocento, a fronte del ...
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Per minoranze linguistiche si intendono gruppi di popolazione che parlano una lingua materna diversa da quella di una maggioranza: quest’ultima si identifica normalmente coi parlanti che hanno come lingua [...] prestigio) o una lingua di recente importazione. Sotto questo punto di vista si può così definire minoranza linguistica, ad es., anche l’insieme dei parlanti abruzzese (o un singolo dialetto abruzzese), o degli immigrati che parlano il romeno (Telmon ...
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La geografia linguistica (o geolinguistica o anche linguistica areale o spaziale) è una disciplina che studia l’estensione nello spazio e la distribuzione geografica dei fenomeni linguistici (fonetici, [...] tra due termini di diverso significato. Questa spiega, ad es., l’assenza di continuatori del lat. gallus «gallo» morfologiche se ne associano altre di natura semantica (ad es., il tipo lessicale fiore nelle varietà italiane settentrionali può ...
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Si indicano come intercalari quelle sequenze (di varia natura, costituite come sono da parole o espressioni) che il parlante inserisce qua e là nel discorso, come personali forme di routine e in modo per [...] spesso in situazioni informali (esempi 2 e 3), ma, non di rado, in quanto tic, anche formali (lezioni, conferenze, interviste: es. 1). La loro presenza sembra in ogni caso contribuire ad alcuni aspetti tipici del parlato, quali la frammentarietà e la ...
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Gli insulti sono parole ed espressioni cui si ricorre entro atti linguistici destinati a colpire e offendere l’interlocutore. Nel conflitto verbale, in cui rappresentano normalmente un punto di massima [...] il parlante è portato spesso a tentare di recuperarne l’efficacia con vari procedimenti di rafforzamento. Come è avvenuto, ad es., nel caso del sintagma stronzo di merda, divenuto poi a sua volta così usuale che il parlante, percependolo ormai privo ...
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Stato dell’Africa nord-orientale, che si estende anche in territorio tradizionalmente considerato asiatico, a E dell’istmo di Suez (penisola del Sinai). Il nome deriva da quello dell’antica città di Menfi, [...] Karnak. A quest’epoca risalgono anche alcuni grandiosi templi come, per es., quello di Ammone a Tebe (Luxor). Al regno di Amenhotep ), situato all’interno dei recinti di templi più importanti (per es., i templi di Dendera e di Edfu nell’Alto E.).
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In senso generico ed etimologico, da cui si sviluppano tutti i significati particolari, qualsiasi cosa che serve a indicare.
Anatomia
Dito i. È il secondo dito della mano, tra il pollice e il medio: ha [...] unico, per il quale si ha: gm≡a (mod. p), per il quale cioè gm−a è divisibile per p; l’i. di a si indica col simbolo inda. Per es. l’i. di 2 alla base 3 rispetto al modulo 5 è m=3, in quanto: 33−2=25 è divisibile per 5. Le regole di calcolo per gli i ...
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senso La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni e per estensione la percezione e coscienza di fatti interni.
Significato; ciò che una parola, una frase, un contesto vuol dire.
Anatomia
Organi [...] ) la cui quantità minima per produrre una risposta sensoriale è denominata soglia assoluta. Lo stimolo adeguato per l’occhio, per es., è l’energia luminosa entro una certa gamma di lunghezza d’onda. Altri tipi di energia (stimoli inadeguati), stimoli ...
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supino Forma della coniugazione verbale, uno dei modi infiniti che, in latino e nelle lingue baltoslave, ha la funzione di indicare lo scopo o l’avvio di un’azione: lat. dormitum ire «andare a dormire»; [...] -tum (lat. -tum e -sum, lituano -tu, paleoslavo -tŭ), esiste in latino anche un s. passivo, formato con il suffisso -tū (o -sū) e usato in dipendenza da alcuni aggettivi: per es., facile dictu «facile a dirsi», mirabile visu «meraviglioso a vedersi». ...
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L’analisi logica potrebbe essere definita come quel tipo di analisi tradizionalmente incentrata sull’identificazione delle funzioni nella frase semplice: fondamentalmente del ➔ soggetto e del predicato [...] può essere accompagnato, quando la frase non sia impersonale (ad es. «piove»), da un soggetto. Appartengono a questo tipo tutte aggiuntivi, che possono svolgere nella frase la medesima funzione. Ad es. in:
(4) la ragazza alta è mia sorella
(5 ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...