Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] la caduta stilistica, che in Petrarca non si era verificata mai. Anche Boccaccio aveva adoperato, in certe parti del Decameron (per es. quelle dialogiche) un linguaggio meno elevato, ma Bembo invitava a considerare non i passi in cui c’era il rischio ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] , 4 9), parlar gli volesse (II, 5 11), ecc. (Stussi 1995: 206).
Ciò spiega anche l’alternanza di forme alternative: per es., tra le desinenze concorrenti dell’imperfetto diceva-aveva-vedeva e vincea-prendea (I, 1 11-12; Manni 2003: 277); anche Stussi ...
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Il sintagma nominale è un tipo di sintagma (➔ sintagma, tipi di) il cui elemento principale – quello che determina l’➔accordo e la funzione sintattica dell’intera combinazione – è un nome. In termini tecnici, [...] ’articolo in tutte le posizioni (13), il francese usa l’articolo solo con l’aggettivo (14):
(13) la habitación más caliente de la casa es la de Juan «la stanza più calda della casa è quella di Juan» [lett. «la di Juan»]
(14) donne-moi la rouge «dammi ...
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Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] vita quotidiana, in particolare il cibo e la casa, oltre a una serie di termini tecnici legati alla specificità dei mestieri: ad es., flais «carne» (da Fleisch), con varianti locali in un’area che va dal Piemonte al Friuli fino all’Emilia Romagna; o ...
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I notai rivestono un ruolo centrale nelle fasi iniziali della storia linguistica dell’italiano. Alla loro penna si devono infatti molti dei primi documenti in volgare, a partire dal Placito capuano del [...] notarile, attraverso cui si arrivava a essere giudice e cancelliere. Il titolo di notaio, tra i poeti siciliani, spetta, per es., a Giacomo da Lentini, Stefano Protonotaro, Guido delle Colonne e Pier della Vigna. In altra area, il notaio fiorentino ...
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L’agiotoponimo è il nome di luogo derivato dal nome di un santo, cioè da un agionimo. Il complesso dei nomi di luogo che traggono origine da agionimi è detto agiotoponomastica. Denominazioni derivanti [...] sono più rintracciabili i riferimenti che ne costituivano la motivazione. Per es., il nome di Santa Maria Nuova (Ancona) ha origine da la costituzione del Regno d’Italia. Si può menzionare, per es., San Pietro di Cadore (Belluno), che in passato si ...
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Italia mediana è l’appellativo, suggerito da Bruno Migliorini negli anni Cinquanta (Migliorini 1963: 177; e cfr. Pellegrini 1977: 30-31), per il territorio che comprende tutta l’area orientale e centro-meridionale [...] lu siccu «quello secco», lu prete «quel prete particolare»; e ancora lo feru «il metallo in generale», ma lu feru attualizzato (ad es., lu feru da stiro); e nel maceratese abbiamo lu scuru «lo scuro, l’imposta», lu feru «il ferro da stiro o da calza ...
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I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] questo [ˈkwesto], quale [ˈkwaːle].
Nelle antiche grafie l’occlusiva velare sorda è liberamente indicata con ‹k, qu, ch›. Un es. si trova nel Placito di Capua del 960 (considerato il primo documento di volgare italiano: ➔ origini, lingua delle) in cui ...
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Per rivolgersi alle persone per chiamarle, o per richiamare la loro attenzione nella conversazione, o per prendere il turno dopo che loro lo hanno tenuto, le lingue usano varie modalità: nomi ➔ appellativi, [...] ordine sociale o affettivo: nell’epistolario leopardiano, ad es., tu e voi si avvicendano piuttosto liberamente all (Alinei 2002) e in alcuni particolari ambiti di scrittura (ad es., nel fumetto Diabolik, in un dialogo tra la governante e il ...
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Secondo la definizione tradizionale, i nomi concreti sono quelli indicanti «oggetti di natura fisicamente percettibile» (Sabatini & Coletti 2007: ad vocem, «nome»), come cane, mela, albero, casa, acqua, [...] verso la prima metà dell’Ottocento (si veda, ad es., la Grammatica della lingua italiana di Giuseppe Caleffi, 1832, nomi concreti, secondo il contesto e l’uso: si pensi, ad es., a celebrità, astratto quando adoperato nel senso di fama, concreto quando ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...