Il termine frangimento si è affermato nella tradizione dialettologica italiana nel corso del XX secolo per definire una tipica alterazione di timbro delle vocali accentate che si verifica in alcune varietà [...] parlate gallo-italiche, come alcuni dialetti liguri o piemontesi, dove si verifica ad es. in [ˈstei̯la] «stella», come esito di ē, o in ’interno della stessa parlata (Giammarco 1973: 101-143): ad es., entrambe le forme [ˈlɛi̯və] e [ˈliəvə] sono ...
Leggi Tutto
Diritto
M. cautelari
Provvedimenti provvisori e immediatamente esecutivi miranti a evitare che il trascorrere del tempo possa provocare un pericolo per l’accertamento del reato, per l’esecuzione della [...] dice allora indiretta o derivata, o assoluta (quando ricondotta alla misurazione diretta di grandezze fondamentali del sistema di unità utilizzato). Per es., la velocità media v di un mobile è il rapporto v=s/t fra lo spazio percorso s e il tempo t ...
Leggi Tutto
Identità fonetica nella terminazione di due o più parole, a partire dalla vocale tonica, particolarmente percepibile qualora tali parole si trovino a breve distanza in un testo in prosa o in fine di verso [...] .BCB.CDC.DED. Quando uno di questi schemi mostra la ripetizione, una o più volte, di una r., si parla di r. rinterzata: per es., AAB.AAB o AAAB.AAAB; in quest’ultimo caso si usa anche l’espressione r. caudata. Quando una parola in fine di verso rima ...
Leggi Tutto
Teoria linguistica che concepisce la grammatica (grammatica generativa) come un insieme finito di regole in grado di generare tutte le infinite frasi di una lingua che abbiano carattere di grammaticalità.
Prime [...] appare. La superficie è spesso ambigua e ingannevole, come dimostra per es. l’espressione l’amore dei genitori, che può voler dire sia stesso modo in quanto hanno un’identica struttura profonda; per es., la madre sente che il bambino piange e la madre ...
Leggi Tutto
Ventiquattresima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
L’origine della y è la stessa delle lettere u, v, w, da una lettera fenicia che rappresentava la semiconsonante u̯. La lettera che da questa [...] fonetico latino, fu adattato di solito nella pronuncia in una semplice i, partecipando ai successivi sviluppi di questo suono (per es., gyrus, dal gr. γῦρος; it. giro, cigno).
Nella maggior parte delle lingue moderne che usano l’alfabeto latino, la ...
Leggi Tutto
WESTCOTT, Brooke Foss
Filologo e teologo anglicano, nato a Birmingham il 12 gennaio 1825, morto a Durham il 27 luglio 1901. Studiò, dal 1844, a Cambridge, dove divenne fellow del Trinity College nel [...] conflitti di lavoro. Appartenne alla Commissione (1870) per la revisione della Bibbia inglese; ma più di ogni altra opera (per es., General Survey of the history of the Canon of the New Testament during the first four Centuries, 1855; Introduction to ...
Leggi Tutto
L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] di ➔ dittongo e ➔ monottongo in parole non marcate (ad es. bono / buono, véne / viene). Le succitate fonetiche non aitarme, mostrarte, parme o farme, preferite in punta di verso (per es. farme quattro volte in rima e due non, mai in rima farmi), ...
Leggi Tutto
I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] invece conservati, ma erano largamente attestati in testi toscani antichi (ad es., in Ristoro d’Arezzo, che usa tanto doi per il 2005: 157; Gabrielli 19852: 277-278), come si ricava, ad es., dal passo seguente:
(38) Il tredici mi porta sventura, e ...
Leggi Tutto
Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] . Mortara Garavelli 1985: 107). In (20), ad es., il discorso indiretto libero (riconoscibile grazie al rafforzativo proprio ‘seconda voce’ nel cotesto diegetico. Nel testo seguente, ad es., la posizione in inserzione della sequenza gioie e dolori e ...
Leggi Tutto
I verbi fraseologici sono verbi (come mettersi, stare, andare, cominciare, continuare, finire) che, combinati con un altro verbo di modo non finito (il verbo lessicale o nucleare) con l’interposizione [...] dovute a incompatibilità semantica fra il verbo fraseologico e il verbo nucleare (Bertinetto 1991; Squartini 1998; Amenta 2003): per es., di solito è richiesto che l’azione indicata dal verbo nucleare abbia una certa durata. Ma anche verbi puntuali ...
Leggi Tutto
es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...