L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] l’importanza delle invasioni barbariche, rimuoveva l’idea umanistica di caduta, spostava indietro nel tempo la linguaggio di azione» (il medesimo linguaggio che Vico aveva attribuito all’età degli Eroi). Siamo qui al confine tra la linguistica e la ...
Leggi Tutto
Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] capitano (cfr. Del Negro 2002).
L’irradiazione dell’Italia umanistica e rinascimentale avvenne per il tramite sia di stranieri che Corrado (2003), L’Italia e il suo mondo fra Medioevo e prima età moderna, in L’Italia fuori d’Italia 2003, pp. 57-73.
...
Leggi Tutto
Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] una più diretta imitazione delle tipologie di età classica. Comunque in età carolingia i livelli più alti e complessi e 12° e destinate a essere riscoperte dalla rinascenza umanistica italiana del secondo Quattrocento. La grafica gotica segnò anche ...
Leggi Tutto
Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] interregionale, che risente più dell’esempio del latino umanistico che della norma toscana trecentesca (Breschi 1986: Venezia, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 8 voll., vol. 2° (L’età del Comune, a cura di G. Cracco & G. Ortalli), pp. ...
Leggi Tutto
Per comprendere il nesso tra storia della lingua e storia della Chiesa è sufficiente ricordare i caratteri cruciali delle cosiddette religioni abramitiche, le religioni, cioè, che vedono nelle vicende [...] indirizzato il Libellus a Leone X, sostenitore degli studi umanistici e di Pietro Bembo, e lo stesso Giustiniani, del 2008 (Librandi 2008) condotta su un campione di 36 parlanti, di età compresa tra i 20 e i 35 anni, equamente distribuiti per livello ...
Leggi Tutto
Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] da fare: il giornale, la radio e ogni tanto un caffè (Dacia Maraini, L’età del malessere, p. 9)
(7) E l’altro a piangere, a piangere ( . 7)
Nell’italiano letterario, specie nella prosa umanistica, la costruzione causativa talvolta si fonde con l’➔ ...
Leggi Tutto
In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] questo era un essercizio mediante il quale gli huomini della età futura potrebbon fare in breve grandissimi frutti (Bartoli 1567: distinzione in due o più classi, scientifica e umanistica, che interagiscono utilmente tra loro (Accademia delle scienze ...
Leggi Tutto
BERTONI, Giulio
Aurelio Roncaglia
Nacque a Modena da Giuseppe e da Adele Baroni il 26 ag. 1878. Nella città natale cominciò gli studi secondari, terminati poi al liceo Gioberti di Torino (1897). Ad [...] di filologia romanza, Roma-Milano 1908; soprattutto, come è naturale, l'italiano, con articoli vari su autori d'età medievale e umanistica, e in particolare con l'ampio quadro del Duecento per la Storia letteraria d'Italia edita dal Vallardi (Milano ...
Leggi Tutto
Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] sotto alcuni punti di vista, il fiorentino colto d’età laurenziana potrebbe essere considerato una lingua cortigiana a tutti gli che, nel nome di una urbanitas stilistica di retaggio umanistico, eviti il ricorso sia a forme antiquate sia a modi ...
Leggi Tutto
L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] quali nascituro e morituro sono introdotti in epoca umanistica.
L’infinito può adempiere a tutte le funzioni più leggera di una schiena femminile e qualche pelo riccio (Maraini, L’età del malessere, p. 27)
(52) Anche a poter usare la bicicletta ...
Leggi Tutto
umanesimo
umanéṡimo (raro umanismo) s. m. [der. di umano, in parallelismo con umanista, prob. con influenza del ted. Humanismus]. – 1. Nella storiografia moderna, termine (di origine ottocentesca) con cui viene indicato il periodo storico...
cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...