socialismo Nel senso storicamente più vasto, ogni dottrina, teoria o ideologia che postuli una riorganizzazione della società su basi collettivistiche e secondo principi di uguaglianza sostanziale, contrapponendosi [...] ‘di sinistra’, attraverso una rivalutazione della dialettica hegeliana, e ‘di destra’, attraverso gli strumenti concettuali dell’evoluzionismo positivistico o del neokantismo. Si ebbero così, da una parte, le posizioni a difesa dell’‘ortodossia ...
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BILLIA, Lorenzo Michelangelo
Francesco Traniello
Nato a Cuneo il 1º dic. 1860 da Giandomenico, farmacista, e da Marianna Fiacchetti, era nipote del consigliere di stato Michelangelo Tonello; al liceo [...] , G. Grabinski, G. Prinetti, e dimostrò una certa apertura culturale; diede largo spazio ai dibattiti sull'evoluzionismo, e sulle sue possibili conciliazioni col cristianesimo, e alle discussioni intorno alle recenti tendenze della critica biblica ...
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LABRIOLA, Antonio
Stefano Miccolis
Nacque a Sangermano (l'odierna Cassino) il 2 luglio 1843, da una "famiglia patriottico-liberale" (scriveva egli stesso a Friedrich Engels il 14 ag. 1891) di modeste [...] si muoveva nell'orizzonte teorico herbartiano, criticava le visioni totalizzanti e "monistiche" (l'hegelismo e l'evoluzionismo spenceriano), negando la possibilità di una "storia universale" come svolgentesi in modo astrattamente unitario. Affermava ...
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IDEE, Storia delle
Jacques Le Goff
*La voce enciclopedica Storia delle idee è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Francesco Mores.
I fondamenti della storia [...] derivare effetti necessari, in modo ineluttabile, dalle medesime cause; dall'altro quella, ugualmente riduttiva, di un evoluzionismo lineare, che negherebbe le possibilità di ritorno all'indietro, di scarto e di alternativa dell'evoluzione storica ...
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Massoneria
Giuseppe Giarrizzo
Introduzione
Il termine 'massoneria' ('frammassoneria'), entrato nel lessico italiano agli inizi del Settecento, traduceva la voce francese franc-maçonnerie, derivata a [...] nella fase di transizione di fine secolo. L'ideologia massonica riprende vigore con il darwinismo sociale e con l'evoluzionismo positivista. La rottura con la Grande Loggia Unificata d'Inghilterra è totale sul terreno della religione, ma anche in ...
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Scienze sociali
Pietro Rossi
Le scienze sociali come 'famiglia' di discipline
Definire che cosa siano le scienze sociali è assai più arduo che non definire, per esempio, che cosa siano la geometria [...] e, in genere, dalle scienze della vita. A questa seconda categoria appartengono soprattutto i modelli impiegati dall'evoluzionismo sociologico (o antropologico). Che i due tipi non coincidano è comprovato, tra l'altro, dalla sociologia spenceriana ...
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La cultura scientifica
Carlo G. Lacaita
Il periodo del Risorgimento e dell’unificazione italiana è anche quello in cui si registrano grandi incrementi e grandi trasformazioni scientifiche e tecniche. [...] celebre conferenza su «l’uomo e le scimmie» del 1864, che tanto contribuì a far discutere in Italia di Darwin e di evoluzionismo. Sempre Treves lanciò un’altra collana di successo, «La Scienza del Popolo», nei cui testi (oltre cento in pochi anni) la ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] umane. Pur riconoscendo la grandezza di Darwin, questo libro ne respinge le conclusioni materialistiche contrapponendogli un evoluzionismo in sintonia con il principio creazionista cristiano. L’evoluzione degli esseri non è dovuta al caso, ma ...
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evoluzionismo
s. m. [der. di evoluzione]. – Dottrina filosofica e naturalistica sorta nel sec. 19° (e principalmente elaborata e difesa da H. Spencer e E. Haeckel), la quale, escludendo ogni intervento metafisico nel processo di formazione...
evoluzionista
s. m. e f. [der. di evoluzione] (pl. m. -i). – 1. Seguace dell’evoluzionismo, in senso filosofico e scientifico. 2. Nel linguaggio polit., chi tende a realizzare riforme attraverso la graduale evoluzione degli istituti.