Landucci, Luca
Michele Lodone
Nacque nel 1437, probabilmente a Firenze. Il padre, Antonio di Luca, proveniva dalla podesteria di Dicomano, dove possedeva una casa e un paio di poderi. Con l’eccezione [...] , soprattutto romani), l’autore registra con la stessa impassibilità – dettatagli dal carattere schivo e da un rassegnato fatalismo – eventi meteorologici eccezionali e fatti notevoli per la società del tempo, soprattutto episodi di violenza o di ...
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LOHENSTEIN, Daniel Casper von
Giuseppe Zamboni
Drammaturgo e romanziere tedesco, nato a Nimptsch (Slesia) il 25 gennaio 1635, morto a Breslavia il 28 aprile 1683. Uomo di sapere enciclopedico, di tenace [...] tragedia gryphiana: egli ripone sì di contro alla mutevole fortuna la salvezza nel trionfo sulle passioni, in un attivo fatalismo, magnanima eroica fermezza, ma in lui la rigida etica stoico-cristiana è temperata da una visione realistica della vita ...
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KUTUZOV-GOLENIŠČEV, Michail Ilarionovič
Pompilio Schiarini
Principe di Smolensk, maresciallo russo, nato il 16 settembre 1745 a Goleniščev, morto a Bunzlau (Slesia) il 28 aprile 1813. Incominciò la [...] è la pittura - forse più letteraria che rigorosamente storica - che in Guerra e Pace L. Tolstoj (v.) fa del fatalismo di questo generale. Certo il K., quantunque colto, fu poco accessibile alle dotte, ma spesso sterili, disquisizioni strategiche dei ...
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Franciolini, Gianni
Simone Emiliani
Regista cinematografico, nato a Firenze il 1° giugno 1910 e morto a Roma il 1° gennaio 1960. Influenzato dal cinema francese degli anni Trenta e dalle atmosfere del [...] da un'ambigua dark lady, che mise in luce il suo stile secco ed essenziale, debitore da una parte di quel fatalismo del realismo poetico francese e anticipatore dall'altro di certi elementi propri del Neorealismo (l'uso degli esterni). Realizzò nello ...
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Romanziere e poeta inglese (Higher Bockhampton, Dorset, 1840 - Max Gate, Dorchester, 1928). La sua narrativa, in contrasto con lo spirito vittoriano, privilegiò i temi dell'amore che si risolve in tragedia [...] i temi centrali dei lavori successivi: l'amore che si risolve in tragedia e l'inesorabile opera del destino. Il fatalismo e l'ironia con cui H. reagisce allo spirito vittoriano non gli impediscono di dipingere con simpatia le vittime indifese del ...
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Regista e sceneggiatore cinematografico statunitense (n. Waco 1943). La sua opera si caratterizza per la precisa scelta di sottrarsi con coerenza agli schemi dell'industria. Autore di un numero esiguo [...] organizzano una truffa ai danni di un ricco proprietario terriero; ancora una vicenda, dominata da un diffuso senso di fatalismo, in cui i personaggi, disperati e indifesi, si muovono come persi in un paesaggio di infinita bellezza. La propensione ...
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MORTALITÀ INFANTILE
Marcello Natale
Concetti e criteri di misura. − La m. nel primo periodo della vita, normalmente limitato al primo anno, costituisce da sempre un settore di particolare interesse [...] e della sottoalimentazione sembrano testimoniare la mancanza di un ''sentimento dell'infanzia'' generata da una specie di fatalismo legato alla percezione dell'impossibilità di lottare contro i fattori di morte. A partire dalla seconda metà del ...
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Segni, Bernardo
Alessandro Capata
Storico, letterato e filologo di orientamento repubblicano moderato, nato a Firenze nel 1504 e ivi morto nel 1558. Appartenente a una nobile e ricca famiglia, era nipote [...] storico e ideologico della spinta repubblicana di M. e del conseguente riflusso verso una dimensione prudenziale, accettata con latente fatalismo. S. non riesce a scrivere una storia che valga a spiegare lo sbocco del principato (come fa, per es ...
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Drammaturgo statunitense (New York 1888 - Boston 1953). Poeta lirico portato a esprimersi in forma drammatica per la maniera vivacemente dialettica con cui concepì la vita, O'N. accentuò ora un amaro realismo [...] (1922). L'elemento poetico e romantico, fondamentale nella sua personalità, e che esprime un profondo pessimismo e fatalismo in cui non sarebbe errato vedere una eco della dottrina calvinistica della predestinazione, trovò espressione in The fountain ...
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VITTORIO EMANUELE I re di Sardegna
Francesco Lemmi
Secondogenito di Vittorio Amedeo III e di Maria Antonia Ferdinanda dei Borboni di Spagna, nato a Torino il 24 luglio 1759, morto nel castello di Moncalieri [...] per la penisola, sprovvisto di mezzi, colpito più volte nei suoi affetti domestici e sempre scontento per il rassegnato fatalismo di Carlo Emanuele IV, quando, per l'abdìcazione di questo, poté assumere finalmente la corona (5 giugno 1802) credette ...
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fatalismo
s. m. [der. di fatale]. – In generale, ogni concezione che consideri il mondo come governato da un fato irrevocabile. Nell’uso com., l’atteggiamento di chi accetta il corso degli eventi, senza tentare di opporvisi con atti di volontà:...
fatale
agg. [dal lat. fatalis, der. di fatum «fato, destino»]. – 1. a. Voluto dal fato: avvenimento f.; per f. necessità; Non impedir lo suo f. andare (Dante); quindi inevitabile, ineluttabile: era f. che avvenisse così. b. Predestinato dal...