Cultura araba
Bruna Soravia
La cultura spirituale arabo-islamica in età federiciana è caratterizzata dagli effetti del revival del sunnismo, fenomeno che, iniziato nel sec. XI, condusse lungo il corso [...] di contendere a Dio il monopolio della creazione, l'altra cercava di conoscerne i decreti imperscrutabili e incoraggiava il fatalismo del credente. Questo non impedì all'astrologia di essere un importante ausilio dei sovrani nella pratica di governo ...
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PARENTI, Piero.
Vanna Arrighi
– Di famiglia fiorentina, nacque a Ronta di Mugello (nel Comune di Borgo San Lorenzo), in una casa di campagna dove la famiglia si era trasferita per sfuggire a un’epidemia [...] riforma, prima fieramente avversata e poi accettata anche dalla fazione popolare, è giustificata da Parenti con un certo fatalismo e con motivi tratti dalla predicazione savonaroliana: «dare a questa città capo pubblico, sendo assueta a vivere con ...
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JEROCADES, Antonio
Maria Luisa Perna
Nacque il 1° sett. 1738 a Parghelia, piccolo centro nei pressi di Tropea in Calabria, da Andrea, pescatore e mercante, e dalla sua seconda moglie, Antonia Pietropaolo. [...] cui si rende ravveduto unmassone o libero muratore (Napoli 1789), decodificò il linguaggio massonico dello J., accusandolo di "fatalismo, materialismo, ateismo, panteismo, naturalismo". A sua volta lo J. si difese con la Gigantomachia (Napoli 1789 ...
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CAPPELLO, Antonio
Paolo Preto
Nacque a Venezia il 27 marzo 1736 da Antonio Marino e Giuseppa Poli. Favorito dalla sorte, il giorno di s. Barbara del 1756 cavò la Balla d'oro acquisendo così il diritto [...] solido buon senso e ispirati a una visione di Realpolitik ad altri venati di sconforto esistenziale e di rassegnato fatalismo: così deplora "l'assurdo grande" dell'"indifferenza di tutte le religioni" prevista dalla costituzione civile del clero e ne ...
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Vicino Oriente antico. Introduzione
Mario Liverani
Introduzione
Il Vicino Oriente antico: le coordinate storiche
Con l'espressione 'Vicino Oriente antico' ci si riferisce a un insieme di ambiti culturali [...] sé connotata positivamente e per potersi affermare deve inventarsi degli archetipi di riferimento fittizi.
Infine, un indubbio fatalismo, derivante dalla scarsa capacità d'intervento concreto (per es. in campo medico), assume connotati 'magici' nel ...
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PISACANE, Carlo
Carmine Pinto
PISACANE, Carlo. – Nacque a Napoli il 22 agosto 1818 da Gennaro, duca di San Giovanni, e da Nicolina Basile de Luna, secondogenito di tre figli.
Apparteneva a un’antica [...] rivoluzionaria del problema nazionale italiano e l’entusiasmo di una impresa volontaristica tipicamente mazziniana. Quasi con fatalismo, anticipò il possibile esito drammatico dell’iniziativa, affermando la risolutezza estrema e romantica del suo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Antonio Labriola
Alessandro Savorelli
Nel periodo della Seconda Internazionale Antonio Labriola fu tra i più originali teorici del marxismo, al quale era approdato dopo essersi formato nell’alveo dell’hegelismo [...] i socialisti di confrontarsi con la «politica sociale» liberale, attenendosi «all’attuabile»: pena la ricaduta nel fatalismo evoluzionistico, nel «neoutopismo», nel ribellismo anarcoide, o, viceversa, in un pragmatismo empirico, ove l’indispensabile ...
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BALBO, Cesare
Ettore Passerin d'Entrèves
Nacque in Torino da Prospero e da Enrichetta Taparelli d'Azeglio il 21 nov. 1789. Orfano della madre già nel 1792, fu affidato, col fratello cadetto Ferdinando [...] finalmente dalla sezione che dipendeva dal Savary, si faceva inviare verso il fronte di guerra in Germania, e giungeva sul "fatal campo di Lipsia" il giorno stesso della grande disfatta francese, di cui dava poi una colorita descrizione nella citata ...
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BORDIGA, Amadeo
Luigi Agnello
Nacque a Resina (Napoli) il 13 giugno 1889 da Oreste e da Zaira Amadei.
Il padre (1852-1931), novarese, massone, fu uno dei più apprezzati studiosi italiani dei suo tempo [...] le classi su scala mondiale. Secondo il determinismo bordighiano, al quale non era estranea una certa dose di fatalismo, nessuno sforzo soggettivo poteva modificare le condizioni storiche. Perciò egli era restio a promuovere una frazione anche nell ...
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La questione romana
Saretta Marotta
L’eredità defraudata: ecclesiologia e psicologia della fine dello Stato pontificio
Per Pio IX la rinuncia al potere temporale sarebbe stata quasi un’eresia. Egli [...] politica del rifiuto del fatto compiuto, Santa Sede e cattolici intransigenti erano accomunati da una sorta di fatalismo ovvero dalla passiva attesa dell’inevitabile e provvidenziale fallimento della dottrina liberale. Confortati dalla teoria della ...
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fatalismo
s. m. [der. di fatale]. – In generale, ogni concezione che consideri il mondo come governato da un fato irrevocabile. Nell’uso com., l’atteggiamento di chi accetta il corso degli eventi, senza tentare di opporvisi con atti di volontà:...
fatale
agg. [dal lat. fatalis, der. di fatum «fato, destino»]. – 1. a. Voluto dal fato: avvenimento f.; per f. necessità; Non impedir lo suo f. andare (Dante); quindi inevitabile, ineluttabile: era f. che avvenisse così. b. Predestinato dal...