Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La parabola espressionista segna un tempo importante nella cultura tedesca ed europea, [...] pittorico europeo vi sono poi vari apparentamenti da tenere in considerazione. In primo luogo il gruppo francese dei fauves, con il loro caratteristico colore steso in tonalità pure e la grande libertà espressiva nella reinterpretazione della realtà ...
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FARINA, Guido
Andrea De Marchi
Nacque a Verona il 22 dic. 1896, quarto dei sei figli di Giuseppe e Maria Manfrin. La sua famiglia si trasferì, al seguito del padre commerciante, a Trento, prima, e, [...] , fu la meta di maggiore interesse, sia come incomparabile fonte documentaria sulle tendenze dell'arte europea dagli impressionisti ai fauves, sia come soggetto da ritrarre nei suoi aspetti eterogenei (Orti di Parigi, 1938, Verona, coll. O. Farina ...
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NATALI, Renato
Eugenia Querci
Nacque a Livorno il 10 maggio 1883 da Adolfo, cappellaio, e da Corinna Giomi, una famiglia di modeste condizioni.
Sin da ragazzo, frequentò la bottega livornese di Gustavo [...] dei più fedeli, originali e appassionati interpreti. Lo scenario parigino doveva averlo avvicinato all’avanguardia colorista dei Fauves e al sintetismo dei Nabis, oltreché, anche se in modo episodico, alle spavalde, talvolta brutali atmosfere gitane ...
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Arte
Giulio Carlo Argan
di Giulio Carlo Argan
Arte
sommario: 1. L'arte nel XX secolo. 2. I movimenti artistici. 3. I ‛beni culturali'. 4. Il rapporto con le ideologie politiche. 5. I movimenti americani. [...] dei segni scritti sulla pagina; dopo di lui un altro poeta, Apollinaire, oltre ad essere il critico-partecipe dei fauves e dei cubisti, si associa alla loro ricerca, sperimenta nella poesia i procedimenti di scomposizione formale del cubismo, tenta ...
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SOFFICI, Ardengo
Luigi Corsetti
(Ardengo Amedeo Maria). – Nacque il 7 aprile 1879 al Bombone, frazione del comune di Rignano sull’Arno (Firenze), unico figlio di Egle Zoraide Turchini, proprietaria [...] del suo lavoro, nel quale si riconoscono memorie del postimpressionismo e accensioni di colore caratteristiche dei pittori fauves. La sua pittura continuò a mostrare spiccata personalità e qualità formali nell’elaborazione del paesaggio come soggetto ...
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PARESCE, Renato (René)
Davide Lacagnina
– Nacque a Carouge, sobborgo di Ginevra, il 5 gennaio 1886, da Francesco, letterato e militante socialista di famiglia palermitana, e da Lidia Ignatieff, discendente [...] nella struttura compositiva e nella sovrapposizione dei piani, accogliendo tuttavia l’uso espressionistico del colore operato dai fauves, e specialmente da André Derain, e una certa predilezione per forme aguzze e accidentate mediate dalla conoscenza ...
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LACCABUE (Ligabue), Antonio
Paola Pietrini
Nacque a Zurigo il 18 dic. 1899 da Maria Elisabetta Costa, originaria di Cencenighe Agordino, e venne registrato all'anagrafe con il cognome della madre. La [...] Mazzacurati), acquisita da stampe o pubblicazioni d'arte, delle opere di V. van Gogh, di G. Klimt, dei fauves e degli espressionisti tedeschi, con cui alcuni suoi quadri presentano indubbie analogie estetiche e stilistiche.
La produzione del L. è ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Andrea Paribeni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Affermatosi negli ultimi decenni del secolo come movimento artistico internazionale, [...] materico della pasta. Il potere espressivo del colore, istintivamente saggiato da van Gogh, diventerà linguaggio primario con i fauves e con gli espressionisti tedeschi. Cézanne percorre invece un’altra strada, il suo “occhio concentrico” esplora le ...
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MICHELETTI, Mario
Francesco Franco
– Nacque a Balzola Monferrato (Alessandria), il 10 marzo 1892, da Antonio, segretario comunale, e da Silvia Giardino. Dopo gli studi classici presso l’istituto salesiano [...] scapigliatura lombarda. Guardando quadri come Piccolo cavallerizzo (ubicazione ignota; ripr. in Brosio, p. 16), sembra che abbia studiato i fauves e Franz Marc.
Nel 1948 si recò in Valle d’Aosta per ritrarre soggetti pastorali e alpini. Nel 1949 ...
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COMI, Girolamo
Madga Vigilante
Nacque a Casamassella (Lecce) il 23 nov. 1890, da Giuseppe e da Costanza de Viti de Marco. La famiglia paterna vantava il titolo baronale di Lucugnano (Lecce), dove possedeva [...] del simbolismo francese da Baudelaire a Rimbaud, a Mallarmé, e anche della cultura pittorica europea d'avanguardia: i fauves, i nabis.
Le cinque liriche della plaquette I rosai di qui, comprese nella raccolta antologica, erano infatti originariamente ...
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fauve
〈fòov〉 s. m., fr. [propr. «fulvo, falbo», e quindi – attraverso il sign. di «(bestia) di pelo fulvo» – «belva»; ha lo stesso etimo dell’ital. falbo]. – Nome (per lo più usato al plur., fauves) con cui sono stati designati i pittori appartenenti...
espressionismo
s. m. [der. di espressione]. – 1. Movimento artistico nato e affermatosi in Germania al principio del sec. 20°, con l’intento di contrapporsi sia all’impressionismo francese sia al naturalismo conformista dell’epoca guglielmina;...