VITI, Eugenio
Mariantonietta Picone Petrusa
– Nacque a Napoli il 28 giugno 1881 da Angelo Viti, impiegato militare, e da Emilia Porzio, di origini nobiliari (Atti di nascita - Quartiere Avvocata, n. [...] più all’ambito accademico ufficiale o all’avanguardia ‘moderata’, dal momento che mancavano i veri avanguardisti, ossia cubisti e fauves. Viti, grazie al maestro Volpe, riuscì a prendere parte a varie iniziative dell’esposizione: alla decorazione del ...
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SEMEGHINI, Pio Antonio
Laura Poletto
‒ Nacque a Bondanello di Quistello (Mantova) il 31 gennaio 1878, terzogenito di Giuseppe, proprietario terriero, e di Emilia Zanini.
Abbandonò gli studi giovanissimo, [...] , da Paul Cézanne a Paul Gauguin, da Pierre Bonnard a Édouard Vuillard; fu inoltre attratto dagli esiti delle formulazioni fauves, in particolare da Henri Matisse. Nel contempo si dedicò allo studio degli antichi maestri, trascorrendo molte ore nelle ...
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BUGATTI, Rembrandt
Luciano Caramel
Nacque a Milano il 16 ott. 1884, da Carlo, ideatore e costruttore di mobili d'arte, e da Teresa Lorioli ed ebbe come padrino di battesimo lo scultore Ercole Rosa che [...] , pure in quegli anni a Parigi assai vivo, e il suo lavoro non sembrò nemmeno risentire dei fermenti sollevati dai fauves prima e poi dai cubisti, rimanendo costretto nei limiti di un naturalismo ottocentesco, destinato ovviamente a circoscriverne il ...
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Nacque a Milano il 29 aprile 1912, primo dei tre figli di Oreste, commerciante di vini, e di Paolina Lomazzi. Durante la prima guerra mondiale, il padre si arruolò come bersagliere e la madre dovette trasferirsi [...] visitare Bruxelles e Parigi, dove le sue attenzioni furono attratte in primo luogo dalla pittura degli impressionisti, dei fauves, di Van Gogh e di Rousseau il Doganiere. Il ricordo diretto delle opere della Ville lumière si rintraccia nell ...
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BOCCHI, Amedeo
Valerio Terraroli
Figlio del pittore Federico e di Cielia Cacciani, nacque a Parma il 24 ag. 1883. Dopo aver appreso dal padre i primi rudimenti dell'arte entrò all'Accademia di belle [...] Zuloaga e J. Sorolla, dal padiglione austriaco nel quale ancora una volta emergeva Klimt e dalle sperimentazioni dei Fauves. Per la mostra etnografica della regione Emilia creava, in collaborazione con l'architetto Lamberto Cusani, lo scultore Renato ...
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BARTOLENA, Giovanni
Giorgio Di Genova
Nacque a Livomo, da antica e ricca famiglia, il 24 giugno 1866 (erroneamente alcuni riportano come data della sua nascita il 1869, altri il 1870). Nipote del pittore [...] gennaio di quell'anno egli "esordì" a Milano con una personale di una trentina di quadri. La critica fece i nomi dei fauves, di Van Gogh, di Cézanne, di Ensor, e il B. confessava indirettamente la sua scarsa cultura, chiedendosi chi mai fossero Ensor ...
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FARINA, Guido
Andrea De Marchi
Nacque a Verona il 22 dic. 1896, quarto dei sei figli di Giuseppe e Maria Manfrin. La sua famiglia si trasferì, al seguito del padre commerciante, a Trento, prima, e, [...] , fu la meta di maggiore interesse, sia come incomparabile fonte documentaria sulle tendenze dell'arte europea dagli impressionisti ai fauves, sia come soggetto da ritrarre nei suoi aspetti eterogenei (Orti di Parigi, 1938, Verona, coll. O. Farina ...
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NATALI, Renato
Eugenia Querci
Nacque a Livorno il 10 maggio 1883 da Adolfo, cappellaio, e da Corinna Giomi, una famiglia di modeste condizioni.
Sin da ragazzo, frequentò la bottega livornese di Gustavo [...] dei più fedeli, originali e appassionati interpreti. Lo scenario parigino doveva averlo avvicinato all’avanguardia colorista dei Fauves e al sintetismo dei Nabis, oltreché, anche se in modo episodico, alle spavalde, talvolta brutali atmosfere gitane ...
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SOFFICI, Ardengo
Luigi Corsetti
(Ardengo Amedeo Maria). – Nacque il 7 aprile 1879 al Bombone, frazione del comune di Rignano sull’Arno (Firenze), unico figlio di Egle Zoraide Turchini, proprietaria [...] del suo lavoro, nel quale si riconoscono memorie del postimpressionismo e accensioni di colore caratteristiche dei pittori fauves. La sua pittura continuò a mostrare spiccata personalità e qualità formali nell’elaborazione del paesaggio come soggetto ...
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PARESCE, Renato (René)
Davide Lacagnina
– Nacque a Carouge, sobborgo di Ginevra, il 5 gennaio 1886, da Francesco, letterato e militante socialista di famiglia palermitana, e da Lidia Ignatieff, discendente [...] nella struttura compositiva e nella sovrapposizione dei piani, accogliendo tuttavia l’uso espressionistico del colore operato dai fauves, e specialmente da André Derain, e una certa predilezione per forme aguzze e accidentate mediate dalla conoscenza ...
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fauve
〈fòov〉 s. m., fr. [propr. «fulvo, falbo», e quindi – attraverso il sign. di «(bestia) di pelo fulvo» – «belva»; ha lo stesso etimo dell’ital. falbo]. – Nome (per lo più usato al plur., fauves) con cui sono stati designati i pittori appartenenti...
espressionismo
s. m. [der. di espressione]. – 1. Movimento artistico nato e affermatosi in Germania al principio del sec. 20°, con l’intento di contrapporsi sia all’impressionismo francese sia al naturalismo conformista dell’epoca guglielmina;...