Ci valiamo di questo termine, che è una rieostruzione la quale rispecchia esattamente il francese fableau, piccardo fabliau (dalla base lat.fabula), per designare una forma di racconto in rima, breve, [...] (il Chaucer, per es., riprodusse con fedeltà Le meunier et les deux clercs). Si vuole da alcuni che il Boccaccio abbia attinto al favolello De la pucelle qui vouloit voler per la novella di Donno Gianni (Decam., IX, 10), al Dit de la Nonnette per la ...
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Rimatore (n. Firenze sec. 13º); la sua attività poetica è compresa negli anni 1260-90; a lui, dalla Francia, Brunetto Latini dedicò e inviò il Favolello. Fu ghibellino, come dimostrano tre suoi sonetti [...] politici dei 58 che ci rimangono; alcuni, d'ispirazione amorosa, eleganti e convenzionali; altri, d'intonazione comico-burlesca, felicissimi e stilisticamente assai nuovi ...
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Italianista e romanista (Rostock 1859 - Halle 1932). Dal 1889 lettore d'italiano e dal 1914 prof. nell'univ. di Halle. Nella sua vasta produzione spiccano le edizioni critiche del Tesoretto e del Favolello [...] di Brunetto Latini (1883; n. ed. 1910), del Ninfale Fiesolano di Boccaccio. Notevoli anche l'Altitalisches Elementarbuch (1904; 2a ed. 1928) e un commento alla Divina Commedia (1922) ...
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Letterato e uomo politico (Firenze 1220 circa - ivi 1294 circa). Notaio e cancelliere del comune (anche suo padre, Bonaccorso, era notaio), tornando nel 1260 da un'ambasceria ad Alfonso X di Castiglia, [...] diffusa. In italiano scrisse invece il Tesoretto, arido poema didattico allegorico, incompiuto, in settenarî accoppiati e il Favolello, epistola morale in settenarî, a Rustico di Filippo; la sua Rettorica è il volgarizzamento di parte del De ...
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Poeta francese (1250 circa -1296), che ha anche notevole importanza nella storia del diritto privato del Medioevo per il suo Coûtumier de Beauvaisis (terminato nel 1283). Servì la corte come balì e siniscalco. [...] Le sue opere poetiche comprendono due gradevoli romanzi (La Manekine e Jehan de Dammartin et Blonde d'Oxford), un favolello (Le conte de fole larguece) e una dozzina di composizioni amorose. ...
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ricontare
Forma antica per " raccontare ", che ricorre due volte nel Fiore: ma tuttor sì te voglio ricontare / la via ond'io dovre' esser andata, CLV 11; Né non puote aver cuor di ben amare, / ché tutto [...] CLXX 11 (cfr. Roman de la Rose 13641-42 " E ce qu'il avra dit a l'une / Autant en dit il a chascune "). Per quest'ultimo passo si confronti il sonetto LXV, dove le parole lusinghiere dell'amante sono designate con favolello (v. 10) e novelle (v. 14). ...
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Wiese, Berthold
Theodor W. Elwert
Filologo e dantista tedesco (Rostock 1859 - Halle 1932), studiò filologia romanza a Berlino e si laureò con una tesi sulla lingua del Tesoretto di Brunetto Latini (Berlino [...] letteratura, specie delle origini. Ottimo filologo e critico del testo, curò un'edizione critica del Tesoretto e del Favolello del Latini (" Zeit. Romanische Philologie " VII [1883] 236-389; nuova ediz. Strasburgo 1910), delle poesie di Leonardo ...
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POZZI, Giovanni
Guido Predojetta
POZZI, Giovanni (in religione Giovanni da Locarno; al secolo Paolo). – Nacque a Locarno il 20 giugno 1923, da Ettore, titolare di una piccola impresa di pavimentazione, [...] Opere. Saggio sullo stile dell’oratoria sacra nel Seicento esemplificata sul p. Emmanuele Orchi, Roma 1954; B. Latini, Il tesoretto; Il favolello, a cura di G. Contini - G. Pozzi, in Poeti del Duecento, a cura di G. Contini, II, 1, Milano-Napoli 1960 ...
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ghiaccia
Bruno Basile
. Il termine ricorre quattro volte nell'Inferno, sempre connesso alla gelata palude di Cocito, per indicare sempre un " luogo ghiacciato ".
In XXXII 35 eran l'ombre dolenti ne [...] di riveder le stelle. La voce non è estranea, anche se con altre connotazioni, alla lingua due-trecentesca: v. ad es. Brunetto Latini Favolello 85 (in Monaci, Crestomazia 97 III): " l'augello... / quando vien la ghiaccia / ... da nnoi fugie ". ...
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disviare
Nel senso di " sviare ", " trarre dal retto cammino ", ma in senso sempre fortemente figurato, il verbo è usato abbastanza spesso, anche al participio passato: Rime LXXXIII 60, Cv III Amor che [...] avere anche valore attivo. Con costrutto intransitivo, sempre nel senso figurato di " allontanarsi dal retto cammino " (cfr. Brunetto Latini Favolello 17 " Dunque pecca e disvia / chi bono amico obria "): Cv III VIII 14 quivi s'inebria l'anima, si ...
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favolello
favolèllo s. m. [calco dal fr. ant. fablel, fableau (piccardo e fr. mod. fabliau), der. del lat. fabŭla «favola1»]. – Novelletta in rima, breve, arguta, giocosa, satirica, spesso oscena, caratteristica della Francia (v. fabliau)...
fabliau
〈fablió〉 (o fableau) s. m., fr. (pl. fabliaux o fableaux). – Breve racconto in versi, di carattere popolare e solitamente satirico, tipico della poesia medievale francese; è detto in ital. favolello (raro, invece, l’adattamento fabliò).