Racconto di avventure in cui domina il meraviglioso, negli episodi come nei personaggi, anonimo e popolare, di fonte e tradizione orale (➔ favola). La f. ebbe sin dai tempi remoti vastissima diffusione [...] letteratura per bambini si debbono a L. Capuana (C’era una volta ..., 1882), a G. Gozzano (La principessa si sposa. Fiabe, 1917) e a I. Calvino, che tradusse dai dialetti 200 tra le f. più rappresentative del folclore italiano, pubblicandole in una ...
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Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] i centri d’irradiazione, le aree di diffusione, l’origine e la cronologia delle varie forme e dei singoli canti.
La fiaba
Il campo della novellistica non ha problemi diversi da quelli della poesia popolare. Così, mentre Croce ha messo l’accento sul ...
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trasmesse di bocca in bocca, di generazione in generazione, considerate una delle fonti fondamentali per gli studî etnologici, distinguendosi dalla storia orale, che è l'insieme delle informazioni, assunte [...] , W. Eberhard, F. Ranke) hanno esaminato il processo di elaborazione documentato nelle varianti: l'elaborazione è ciò che distingue la fiaba popolare vera e propria da quella colta di tono popolare non soggetta a quel processo storico. I seguaci del ...
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Letteratura, teoria della
Italo Pantani
L'espressione, elaborata nel terzo decennio del 20° sec. all'interno della corrente dei formalisti russi (B. Tomaševskij, Teorija literatury, 1925; trad. it. [...] , fu il contributo di V. Propp (1895-1970) con Morfologija skazki (1928; trad. it. Morfologia della fiaba, 1966): individuata la fiaba di magia come tipologia distinta di racconto, Propp ne riconobbe le grandezze costanti non nei caratteri dei ...
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complessi
Francesca Martini
Comportamenti e fantasie di origine inconscia
Il termine complesso è stato introdotto dagli psicoanalisti Sigmund Freud e Carl Gustav Jung. Al giorno d'oggi la parola è diventata [...] maturi che si sentono eterni fanciulli, si credono giovani e assumono atteggiamenti che a volte sfiorano il ridicolo.
Biancaneve. Nella fiaba dei fratelli Grimm, la matrigna di Biancaneve era bella, la più bella di tutto il regno, secondo il suo fido ...
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Intolleranza/tolleranza
Franco Cardini
Quella che noi definiamo correntemente «tolleranza» si riferisce, com’è noto, a parametri molto precisi e a modelli concettuali fortemente ancorati ad alcuni testi [...] poneva in un rapporto problematico con il principio dell’extra Ecclesiam nulla salus. Gli aveva dato voce l’apologo conosciuto come «fiaba delle tre anella», raccolto anche da Giovanni Boccaccio (Decameron I, 3) e che ci conduce dritti al paradosso ...
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dialetto
Franco De Renzo
La lingua del cuore
Di sicuro avete sentito parlare e magari parlate voi stessi un dialetto. Il fatto non è così eccezionale, se si pensa che l'Italia è la nazione europea più [...] popolari: Lo cunto de li cunti, "Il racconto dei racconti" (cunto in napoletano vuol dire appunto "racconto", "storia", "fiaba"). Anche altri autori hanno usato il dialetto, come Carlo Goldoni, che scrive in veneziano molte commedie; o come, nell ...
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Nel corso dell'ultimo decennio del 20° sec. e agli inizi del 21° il b., inteso come spettacolo di danza nella sua accezione più vasta, al di là di schemi, stili o tecniche, ha visto consolidarsi la tendenza [...] un tipo di danza dal carattere evocativo e ritualistico (Trilogia del presente/Orestea, 1996; Babbino caro, 2001, rivisitazione della fiaba di Pinocchio; Il funambolo, 2002, ispirato al poemetto di J. Genet; Visitazione>Mother Rythm, 2005). Tra i ...
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Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] , 1987, ne è l'esempio più eloquente; ma si veda anche Paradise, 1998), e l'obliquità del linguaggio della fiaba e della leggenda segnala i paradossi e le ambiguità di una condizione umana - universale e assolutamente particolare come quella degli ...
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Bambini
Giovanni Grazzini
I bambini attori
Le origini
Sin dalle origini il cinema fece ricorso ai b. come interpreti. Si può addirittura affermare che la nascita del b. attore coincide con la nascita [...] erano stati i b. attori spesso interpreti di figure di origine letteraria. Come i personaggi di Charles Dickens, sospesi tra fiaba e realismo, fatti rivivere da Anthony Wager nel ruolo di Pip in Great expectations (1946; Grandi speranze) e John ...
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fiaba
s. f. [lat. *flaba, da fabŭla (v. favola)]. – 1. Racconto fantastico, di solito in prosa e ad ampio sviluppo narrativo, in cui si possono riconoscere tracce di antiche credenze in esseri magici e di antichissime usanze; a differenza...
favola1
fàvola1 s. f. [lat. fabŭla, der. del verbo fari «parlare»; cfr. fiaba e fola1]. – 1. a. Breve narrazione, di cui sono protagonisti, insieme con gli uomini, anche animali, piante o esseri inanimati (sempre però come tipizzazioni di...