Cultura greca
Gian Luca Borghese
Scriveva Ruggero Bacone intorno al 1271 nel suo Compendium studii philosophiae (1859) che la condizione critica in cui versavano gli studi tanto teologici quanto filosofici [...] efficace polemista per la difesa delle peculiarità dottrinarie, liturgiche e disciplinari della sua Chiesa contro la dottrina latina del filioque, gli azzimi, il digiuno del sabato e a favore del matrimonio dei preti. Nel 1232 era presso la Curia ...
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LEONE IX, papa, santo
Michel Parisse
Brunone nacque il 21 giugno 1002 dal conte Ugo d'Egisheim e da Helvide (di Dabo?), in Alsazia. I genitori parlavano principalmente il tedesco pur essendo, secondo [...] aveva denunciato gli errori di Roma: digiuno del sabato, proibizione del matrimonio dei preti, conferma del battesimo, introduzione del Filioque nel Credo di Nicea. Per due secoli la disputa era stata soffocata, ma un'iniziativa di Michele Cerulario ...
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URBANO II, beato
Simonetta Cerrini
Di modesta famiglia di cavalieri, Eudes (Oddone, Oddo) nacque nella castellania di Châtillon (oggi Châtillon-sur-Marne) intorno al 1035 da un feudatario dei conti [...] lo Spirito Santo procedesse non solo dal Padre, ma anche dal Figlio, secondo la formula del Credo (il cosiddetto Filioque). Per quel che riguarda il caso dell'arcivescovo di Canterbury, il concilio decise di scomunicare Guglielmo II; Anselmo impetrò ...
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Giovanni VIII
Antonio Sennis
Romano di nascita, figlio di Gundo. Della sua vita prima dell'elezione si sa che fu arcidiacono. In tale qualità lesse la Allocutio Hadriani prima al concilio romano antifoziano [...] del Credo approvato dal concilio del 381, senza ulteriori aggiunte (il che voleva dire in sostanza senza il Filioque, ma evitando che lo dicesse apertamente), e si riconobbe esplicitamente l'ecumenicità del concilio di Nicea del 787. Tuttavia ...
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GIOVANNI VIII, papa
Antonio Sennis
Romano di nascita, figlio di Gundo, della sua vita prima dell'elezione a pontefice si sa che fu arcidiacono ed ebbe un ruolo di rilievo al concilio dell'853, nel corso [...] validità del Credo approvato dal concilio del 381, senza ulteriori aggiunte (il che voleva dire in sostanza senza il "Filioque", ma evitando di dirlo apertamente), e si riconobbe esplicitamente l'ecumenicità del concilio di Nicea del 787. Tuttavia ...
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Le forme del ministero cristiano alle soglie della secolarizzazione
Gaetano Greco
Premessa
Nel 1860 sui campi di battaglia di Capua e del Gargano si coprì di gloria Atanasio Bracci Cambini da Buti, [...] poche persone di cultura teologica più raffinata (come nel caso dei riti dell’estrema unzione o della questione del Filioque nel Credo niceano-costantinopolitano), quanto soprattutto nello ‘scandalo’ che il clero di rito orientale offriva sul piano ...
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L'ETA MEDIEVALE
Girolamo Arnaldi
L'ETÀ MEDIEVALE I confini del medioevo sono ormai due frontiere mobili. Accantonati i tradizionali 476 e 1492, si tende a spostarli sempre più in avanti: quello [...] di "patriarca ecumenico", usato da quello di Costantinopoli, e dell'introduzione nel Credo da parte dei latini del Filioque) e ha facilitato, dall'altro, le manipolazioni di documenti ufficiali (in particolare, da parte dei Greci), denunciate, vere ...
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Martino V
Concetta Bianca
Oddone Colonna, figlio di Agapito e di Caterina Conti, appartenne ad una delle più prestigiose e influenti famiglie romane, cioè al ramo cadetto dei Colonna di Genazzano che [...] quale, pur rifiutando l'unione, si accennava alla possibilità di convocare un concilio nel quale discutere la questione del Filioque, del purgatorio e della eucarestia, temi che, come è noto, saranno discussi al concilio di Ferrara e Firenze. La ...
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foziano
agg. – Relativo a Fozio, patriarca di Costantinopoli (9° sec.), e alle sue dottrine teologiche; scisma f., quello verificatosi fra la Chiesa greca e la Chiesa latina, causato dall’inserimento, nel Credo niceno-costantinopolitano, della...