Scrittore latino (n. Rieti 116 a. C. - m. 27 a. C.), detto dal luogo di nascita V. Reatino (Reatinus); erudito, poligrafo, uno degli autori più fecondi e importanti del mondo antico. L'importanza di V. [...] , da lui attinsero poi tutti gli eruditi e in genere la cultura romana (e anche greco-romana) dei secoli successivi. Nella filologia e nell'antiquaria egli raggiunse il massimo livello nel mondo romano, e certo fu in senso assoluto tra i maggiori ...
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Linguista (Riedholz, Soletta, 1888 - Riehen, Basilea, 1971), prof. nell'univ. di Lipsia (1929), poi di Basilea, di Chicago e nella Deutsche Akademie di Berlino; socio straniero dei Lincei (1959). Studioso [...] Ha diretto il monumentale Französisches etymologisches Wörterbuch (dal 1922, 24 voll.) e varie riviste e raccolte di filologia romanza e romanistica: Zeitschrift für romanische Philologie (1935); Raccolta di testi italiani antichi (1946); Biblioteca ...
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D'OVIDIO, Francesco
Lucia Strappini
Nacque da Pasquale e da Francesca Scaroina il 5 dic. 1849 a Campobasso, da dove la famiglia si trasferì nove anni dopo a Napoli. Qui compì gli studi secondari nel [...] sul terreno delle teorie che in materia di glottologia aveva formulato uno studioso come F. Diez, considerato il fondatore della filologia neolatina. Alla tesi di laurea, lodata da G. Ascoli (Arch. glottol. ital., II [1874] pp. 416-38), seguì la tesi ...
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PEYRON, Amedeo Angelo Maria
Gian Franco Gianotti
PEYRÒN, Amedeo Angelo Maria. – Nacque a Torino il 2 ottobre 1785, ultimo di undici figli di Francesco Bernardino, mastro uditore nella Camera dei conti, [...] di B.G. Niebuhr all’abate P., in Eikasmós, VII (1996), pp. 309-339 (= G. Bona,Scritti di letteratura greca e storia della filologia, Amsterdam 2005, pp. 281-309); G.F. Gianotti, Radici del presente, Torino 1997, pp. 49-72; L. Pesce, A. P. e i suoi ...
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IVE, Antonio
Domenico Proietti
Nacque a Rovigno, in Istria, il 13 ag. 1851 da Pietro ed Eufemia Ruffini, in una famiglia originaria di Spalato (il cognome Ive è la forma croata corrispondente all'italiano [...] per un anno insegnò al liceo di Capodistria, ma alla fine del 1876 ebbe una borsa di studio per perfezionarsi in filologia e linguistica neolatina. Così, tra il 1877 e il 1878, visitò diverse università italiane (Milano, Torino, Pisa e Roma), ed ebbe ...
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Filologo e dantista italiano (Taviano, Sambuca Pistoiese, 1867 - Firenze 1941); dapprima bibliotecario, poi prof. di letteratura italiana nelle univ. di Messina (1901-12) e di Firenze (1923-37); dal 1912 [...] Vita Nuova. Ma più ragguardevoli ancora delle sue ricerche dantesche sono quelle di filologia testuale, alle quali il B. attese particolarmente negli ultimi suoi anni (La nuova filologia e l'edizione dei nostri scrittori da Dante al Manzoni, 1938), e ...
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Filologo italiano (Sondrio 1847 - Firenze 1930). Alunno di A. D'Ancona e D. Comparetti, fu dal 1874 a Milano e dal 1884 al 1922 a Firenze insigne maestro di romanistica; socio nazionale dei Lincei (1907). [...] dell'Orlando furioso (1876). Fondamentali sono anche l'opera su Le origini dell'epopea francese (1884) e gli studî di filologia dantesca, in particolare sul De vulgari eloquentia, di cui curò un'edizione critica (1896), importante anche dal punto di ...
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SANTOLI, Vittorio
Germanista, nato a Pistoia l'11 marzo 1901; lettore nelle univ. di Seghedino, Stoccolma e Uppsala, poi prof. nell'univ. di Lipsia, indi prof. di lingua e letteratura tedesca nell'univ. [...] studî sulla poesia e la cultura della Germania medievale e moderna (Wackenroder e il misticismo estetico, Rieti 1929; Filologia storia e filosofia nel pensiero di F. Schlegel, in Civiltà moderna, 1930; F. Schlegel estetico e critico, Firenze ...
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GALLICCIOLLI, Giambattista
Paolo Preto
Nato a Venezia il 17 maggio 1733 da Paolo e da Adriana Grismondi, ricevette un'istruzione privata da Jacopo Scattaia, mediocre precettore; nel 1749 abbracciò lo [...] e acquirente, sul mercato veneziano, di libri e codici ebraici e siriaci: il De Rossi apprezzò molte sue pubblicazioni filologiche e storiche e lo definì "eruditissimus vir, amicus meus singularis" e uno dei più significativi "viri illustres operis ...
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Orientalista (Parigi 1758 - ivi 1838), prof. di arabo nella École des langues orientales vivantes e (dal 1806) di persiano al Collège de France. Emerse soprattutto nell'arabistica: pubblicò, tradusse e [...] de la religion des Druzes (1838), ha inaugurato le ricerche nel campo arduo e interessantissimo della gnosi islamica. Anche alla filologia persiana diede importanti contributi. Formò i più insigni arabisti francesi (É.-M. Quatremère, J.-T. Reinaud) e ...
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filologia
filologìa s. f. [dal lat. philologĭa, gr. ϕιλολογία, comp. di ϕιλο- «filo-» e λόγος «discorso»; propr. «amore dello studio, della dottrina»]. – 1. Insieme di discipline intese alla ricostruzione di documenti letterarî e alla loro...
filologico
filològico agg. [der. di filologia] (pl. m. -ci). – Attinente alla filologia: scienza, dottrina f.; le discipline f.; studî f.; critica f.; testo corredato di commento storico e f.; indagine condotta con metodo rigorosamente filologico....